mercoledì 2 maggio 2018

Scarabocchi sparsi degli ultimi giorni.

Torniamo solo brevemente sulla nauseante vicenda di Inter-Juve pubblicando un commento che ci è arrivato questa mattina:

Caro Pazzo,

ti segnalo i due pesi e le due misure di Crosetti, che a proposito di Juve parla di mentalità vincente e squadra operaia, abituata ad avvitare bulloni (non come i napoletani che non lavorano, fra le righe) e invece a proposito del Real Madrid dice che con la Var non sarebbero arrivati nemmeno in semifinale...
Ne parla il Napolista, ma non solo

Pietro Cuccaro


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Sabato scorso, nella sua rubrica delle Lettere, Corrado Augias cita solo parzialmente un'analisi sulla scuola del nostro amico-collaboratore Alvaro Bartolini.



Questo invece era l'intervento, completo e non tagliato, di Alvaro:
Desidero esprimere alcune considerazioni su un tema di grande attualità qual è la scuola. Noi viviamo in una società complessa, stratificata, sfilacciata, rumorosa, senza riferimenti ideologici, liquida. La scuola ne è lo specchio fedele nelle sue quotidiane complesse relazioni.
La scuola è politicamente irrilevante (salvo quando l’edificio brucia), debolissima e la prova sta nel totale silenzio della Politica , e nell’assenza di programmi e di futuro nelle fantasmagoriche promesse elettorali. La scuola debole politicamente e ogni giorno delegittimata da studenti inespressivi e genitori prepotenti,
è utile alla Politica per fare del corpo docente un esercito di impiegati della Pubblica Amministrazione. E i contratti della scuola, mortificanti e immemori (il Sindacato tace pensoso…….) delle tante eccellenze, ne certificano il grigiore e la mancanza totale di un Progetto futuro di società.
Dinanzi ai tanti episodi di violenza, ci richiede per quale poi insondabile mistero , la scuola dovrebbe essere una sorta di di miracoloso angolo di Paradiso preservato da ogni peccato, quando essa respira le laceranti e violente contraddizioni di una società convulsa e senza identità?
C’è o ci sarà salvezza? Temo di no. C’è bisogno per cambiare, di una profonda rivoluzione sociale e culturale che solo una Comunità con forte identità ideale, può provocare.Le parole vuote di questi giorni di titoli in prima pagina, dovranno tradursi in fatti veri e investimenti sulla scuola, quale Bene supremo per una Società che voglia guardare lontano.
E i docenti dovranno tornare ad un vecchio e splendido “mestiere” che contempla fatica e studio e ancora studio, per affascinare e costruire insieme ideali e conoscenza. Cordialità
Alvaro, però, è contento lo stesso perché Repubblica per il titolo alla rubrica di Augias ha usato un suo pensiero:“una scuola indebolita dal silenzio della politica”.




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Osservatorio Errori Arretrati.

Sul cartaceo del 30 aprile scorso, il neo pechinese Filippo Santelli scrive John Bolton anziché Michael Bolton riferendosi al consigliere Usa per la sicurezza nazionale.

Due pagine dopo, il più attento ed esperto Arturo Zampaglione, amerikano da decenni, lo scrive infatti correttamente.

(ringraziamo quelli di Errore di Repubblica per la segnalazione) 




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Pallidi tentativi, nei giorni scorsi, di inserire un po' di colore alle infografiche.



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Un classico, dai social.


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Dagli altri giornali.

L'interessante pezzo di Andrea Montanari su MilanoFinanza del 28 aprile scorso.



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Sulla stessa prima pagina de Il Giornale di sabato scorso, un attacco di Vittorio Sgarbi a Michele Serra e il vergognoso oltraggio alla statua di Indro Montanelli a Milano.


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