mercoledì 6 dicembre 2017

Riceviamo e (non tanto) volentieri pubblichiamo.

Caro Pazzo,

ormai mi pare evidente che la prima pagina abbia esaurito tutte le sue - già poche - "potenzialità espressive". E purtroppo, vista sui banchi delle edicole, con il suo grigiore standard, in mezzo agli altri quotidiani si nota a fatica, sembra nascondersi. 

Non so proprio a cosa voglia mirare questa idea di restyling, e se possa avvicinare qualche nuovo lettore. Per me neppure lo incuriosisce, guardando il tenore dei titoli e della linea editoriale in genere. 

Parlo di impressione personale, ovviamente. 

Però, se davvero la prima pagina doveva avere pochissime notizie, avrebbero dovuto puntare su argomenti forti e inediti, su inchieste esclusive, "campagne", qualcosa di diverso che possa diventare argomento di discussione da parte degli altri mass media, o della politica. 

Invece è tutto molto soft, molto "titoli da tg1 delle 20", interviste "ordinarie" al ministro di turno (quando mai ha pagato nei giornali la vicinanza a un governo), o come quella ("esclusiva" e accondiscendente) a Rajoy, dopo quanto successo in Catalunya. 

Con questo non voglio dire che ci vorrebbe uno stile da "Fattoquotidiano", ma non dimentichiamoci che Repubblica le sue battaglie-campagne forti le ha fatte, eccome. I post-it di Berlusconi sono solo un esempio. 

In cosa dovrebbe distinguersi Repubblica da altri quotidiani? Bastano gli editoriali e i commenti? Non c'è mordente, e la prima pagina, esteticamente, segue questa impressione... 

Non so, davvero pensano che la campagna anti-nazi basti a rinverdire il quotidiano come un tempo. 

Io la trovo deboluccia.

alebigigher

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Caro alebigigher,

cominciamo a stancarci con questa storia del grigiore pallore debolezza esangue della prima pagina.

Noi non siamo degli esteti (anche se il FS di professione fa, anche, l'art director),  ma solo umili lettori curiosi. 

Ci sembra che molti argomenti espressi da alcuni possano sintetizzarsi in un'idea: Repubblica ha un'anima identitaria e ciascuno coltiva, ci verrebbe da dire quasi culla, una "sua" idea di Repubblica a seconda dell'età, delle abitudini di lettura e delle attese politico-sociali che tutte insieme ci spingono a leggere quel giornale.

Non entriamo nel merito della costruzione della prima pagina, se gridata o solo sussurrata. Oppure se i temi siano poco sanguigni e sorprendenti rispetto ad una concorrenza immaginifica e rutilante (ma anche ansiogena). 


Crediamo che un grande giornale come Repubblica debba informare e formare una comunità di lettori ad un analisi critica e a coltivare sempre il dubbio. Le prime pagine del Pais o di le Monde non gridano, non lanciano invettive o strali, ma sono il manifesto di giornali che con serietà raccontano ogni giorno ciò che accade nel mondo. 



Poi se qualche lettore pensa che il grigio renda grigia l'informazione, beh libero di pensarlo.

Per noi non è vero. 

PPR

2 commenti:

Gabriele ha detto...

Trovo la nuova prima pagina elegante ed ordinata, per niente grigia e monotona.
I gusti non si discutono, ma trovo che nessun altro quotidiano italiano abbia una prima pagina così ben impaginata e graficamente pulita.

(Da quando la prima pagina invoglia all'acquisto di un quotidiano piuttosto di un altro? Se la prima pagina di Repubblica non è una buona prima pagina allora trovatemi un quotidiano italiano che faccia meglio!)

Sergio T ha detto...

Sono d'accordo al 100 x 100 con PPR