mercoledì 22 novembre 2017

Nuova Repubblica, l'editoriale del Diretùr.


Perché ripensare un giornale, perché cambiarlo profondamente? Perché lo avete chiesto voi lettori, perché ce lo chiede ogni giorno il tempo che viviamo e perché è nel Dna di Repubblica.

Sono anni che si discute su come debbano evolversi i giornali, sul rapporto tra la carta e il digitale, sulla necessità e sul senso di un quotidiano oggi. Sono anni che annoto tutto quello che cambia e rifletto sulle risposte. Da 18 mesi qui a Repubblica abbiamo aperto un cantiere di ascolto e di riflessione, con gruppi di discussione, indagini demoscopiche e interviste ai lettori. Volevamo andare alla radice, capire che cosa trasformare e mettere a fuoco gli obiettivi. Tornare a essere competitivi nella partita per il tempo e l'attenzione, sapendo che oggi i nostri principali concorrenti non sono più tanto gli altri giornali ma quei mille stimoli che riempiono ogni minuto libero delle persone, dalle televisioni tematiche ai social network, dai corsi di yoga a quelli di cucina, dai festival ai documentari fino all'oggetto che ha rapito le nostre vite: lo smartphone. Il vagone di un treno, la sala d'attesa di un dentista, le panchine di un parco, ogni bar o marciapiede, una spiaggia d'estate e le nostre case ne sono la dimostrazione, il telefono ha vinto la battaglia dell'attenzione e veicola istantaneamente grandi quantità di informazione.

Come rispondere? Il risultato lo avete tra le mani. Il nostro obiettivo è darvi ogni giorno qualcosa di necessario e funzionale.


Il resto è qui.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Estraendo il testo di un articolo si scoprono queste sorprese:
La spaccatura sindacals sulls psnsioni è lo spscchio dslla fass confusa chs sta attravsrsando l’Italia. Csrto, la Cgil ha tutto il diritto di distingusrsi da Cisl s Uil, così coms ha il diritto di andars in piazza all’inizio di dicsmbrs anchs da sola, ss ritisns chs la sua battaglia sia giusta nsl msrito. Eppurs, di fronts alls concsssioni tutt’altro chs marginali di Gsntiloni, è difficils non psnsars chs ci siano anchs altrs ragioni al fondo dslla posizions intransigsnts assunta dal sindacato un tsmpo lsgato al Pci.
Si è stabilita di fatto — s non c’è da stupirsi — una convsrgsnza di intsrsssi fra la Cgil s la sinistra-sinistra riunita intorno al bsrsaniano Mdp-Articolo 1.
Non è una convsrgsnza tra soggstti forti, bsnsì tra rslativs dsbolszzs chs si puntsllano a vicsnda, concordi soprattutto su un punto: non lasciarsi risucchiars dalla stratsgia rsnziana chs tsnds a cancsllars s riassorbirs, in vista dslls slszioni, tutto ciò chs si trova alla sua sinistra. È una prsssions già cominciata s chs si annuncia via via più pssants — è facils immaginarlo — mano mano chs ci avvicinsrsmo al prossimo marzo, il msss prsvisto psr andars alls urns.

Roba da matti.
Leone Zanchi

Signor Marco ha detto...

La tanto sbandierata app REP è abbastanza una presa in giro. Intanto non è per nulla una app, ma solo un'estensionea pagamento del sito E costa pure ben 10 euro,oltre ad essere impossibile il suo acquisto sul play store di android come fa la concorrenza, anche in casa GEDI (Stampa)

Anonimo ha detto...

Ma ti è saltata la "e"?