mercoledì 22 novembre 2017

La Raimeide sulla Nuova Repubblica meritava un post a parte. Eccolo.

Dalla pagina Facebook di Christian Raimo:

Impressioni su Repubblica nuova.

1. Grafica straordinariamente migliore. Bravissimi Angelo Rinaldi, Francesco Franchi, Stefano Cipolla. 

2. Editoriale di Calabresi sul perché cambiare il giornale debole, banalotto, ma almeno chiaro su alcune - buone - caratteristiche che il giornale dovrebbe avere: più approfondimenti e commenti sulla carta, un po' una specie di Foglio di centrosinistra, ossia di destra, ossia il Foglio. Secondo me tra due anni arriva Cerasa alla direzione. 

Stile di Calabresi: 

"Perché ripensare il giornale? Perché è nel Dna di Repubblica". Ai miei studenti dico "ve prego non usate l'espressione è nel dna".

3. Scelta assurda di dedicare la copertina del primo numero a un'intervista al solito sdraiata a Rajoy da parte di Calabresi. Non una sola domanda sulla repressione violenta nei giorni del voto catalano, sull'incarceramento di indipendentisti, sull'eredità del franchismo, etc...
Rajoy - uno dei peggiori leader europei oggi - ne esce come Churchill se non come Mandela. 

4. Intervista ad Habermas sulla Germania, che detta un po' la linea politica del giornale da qui in poi: grandi coalizioni indipendentemente dai programmi. 

5. Il commento di Massimo Giannini. Anche qui pochi cambiamenti nello stile. Ci sono quei quattordici, quindici virgolettati in 2500 battute. Addirittura Giannini riesce a infilarne uno nel titolo: La "cinghia" fuori tempo e la lezione di Trentin. 

6. C'è un'intervista a Berlusconi. Che è la terza intervista del giornale NUOVO. Rajoy, Habermas e Berlusconi: il giornale nuovo... Comunque l'intervista a Berlusconi non è un'intervista ma è titolata "Colloquio". Berlusconi, scrive Carmelo Lo Papa, "è nel suo "ritiro" a Merano, nel centro benessere in cui è andato più volte quest'estate e accetta di parlare con Repubblica". Mmm... cioè non ho capito... in questo caso il ruolo del giornalista sarebbe sbobinare le confidenze che Berlusconi nella zona relax vicino alla sauna?....

7. Ottimi gli occhielli spiegoni, titolati "Di cosa stiamo parlando". 

8. Pagina dedicata al riassunto di quello che accade nel mondo. Molto molto buona. Sarà difficile farla bene tutti i giorni. Copiata praticamente a Internazionale, ma vabbè, che la facciano bene. 

9. Abbastanza bene il secondo sfoglio, cronaca e economia. Articoli interessanti, più da settimanale tipo Espresso o Venerdì, in alcuni casi sembra Pagina 99, anche se pezzi troppo corti. 

10. L'Amaca di Serra se ne va dalla prima pagina. Bene. 

11. Battaglie politiche del giornale trattate in due pezzi ciascuno - il tratto unitario è l'antisindacalismo: a) la Cgil fa male a fare il sindacato conflittuale, dovrebbe strisciare come gli altri (accuse di sudditanza nei confronti di Mdp, ripetute). Tutto politicismo, nessuna spiegazione nel merito delle ragioni di protesta. b) contro lo sciopero dei taxi: anche qui zero ragioni della protesta, solo ragioni dei clienti stufi. 

12. Ancora un pezzo di Vargas Llosa, credo che sia il dodicesimo di questi ultimi mesi su Repubblica. Il romanziere dice sempre la stessa cosa: no populismi, il che in genere vuol dire no sinistra. Attacco Chavez e Maduro per dire che il liberalismo europeo di destra è l'unica soluzione, e che il resto - Corbyn, Sanders, quella roba là, manco la intercetto. 

13. Pezzo sempre bellissimo di Emiliano Morreale, uno dei pochi collaboratori per cui vale la pena comprare Repubblica. 

14. Bel pezzo di Smargiassi sulle foto. Altro collaboratore bravo. 

15. Bell'intervista di Gigi Riva a Kareem Abdul-Jabbar.

Insomma per una lettura dello scenario politico che sembra quella del 1993 (l'intervista a Habermas potevo dare il le risposte), il giornale sembra un prodotto al passo con i tempi.

4 commenti:

Marco ha detto...

Applausi a Raimo. Che cosa e di chi sia Repubblica è chiaro, a che cosa serva anche, che sia sempre stata così, beh, se ne può parlare.
Raimo parte dal presupposto (credo) che in Italia ci siano diverse destre (tra cui la destra liberale rappresentata dal nostro giornale) e una sola sinistra, presupposto che io condivido. Forse non è proprio il tema su questo blog, ma io condivido lo stesso.
Se invece non è il presupposto di Raimo, beh, mi scuso con Raimo e con chi mi legge. Secondo me però spiega tutto

filocane ha detto...

Pazzo,
ma se accade un evento importante e richiede più di due pagine di spazio, la Quarta Pagina dove andrà?

Sergio T ha detto...

Che in Italia ci siano diverse destre (concordo) e una sola sinistra mi sembra un po? riduttivo: forse 4 o 5, anche ammesso che non lo sia il PD

Punto 8 della Raimede: sul Venerdì è da una vita che c'è il mondo come ora su Repubblica, non so se prima di Internazionale

Marco ha detto...

Sergio T, io non vedo grandi differenze tra Mdp, che non durerà oltre la prossima legislatura, e Si, fatte salve le origini. Infatti si stanno per federare. Fa specie a sé Possibile, che ha linguaggio e idee nuove, anche se non lo conosce quasi nessuno. Da qui a un paio d'anni avremo anche noi la nostra Die Linke, ugualmente marginale, purtroppo Quanto a questo Pd, Crispi era più a sinistra.

Il mondo in pillole esiste almeno dagli anni '90. Io lo ricordo distintamente in ultima (o penultima?) pagina su Avvenimenti, settimanale indipendente diretto da Fracassi dopo Paese Sera. Prima non saprei