mercoledì 4 ottobre 2017

Considerazioni sul Fundadòr.

L'attento Saverio Lombardo ci segnala questo articolo apparso su Il Fatto del 4.10.17.

Scalfari e la sfortunata ricerca del nuovo Scalfari
di Marco Palombi

Noi siamo appassionati lettori degli editoriali domenicali di Eugenio Scalfari: e non solo, come sostengono i maligni, perché estende alla mattina il piacere del sonno, ma proprio per il piacere di vederlo sistemare la rava e la fava attorno all’unico punto fermo d’Occidente, che poi è Scalfari stesso. Ci piace tutto dell’omelia del fondatore di Repubblica: la prosa apparentemente sciatta, il pensiero apparentemente confuso, le citazioni apparentemente fuori contesto. Peccato per la sfortuna che da un po’ lo perseguita: appena benedice un nuovo “piccolo Scalfari”, per rispetto delle proporzioni, quello lo delude. È successo con Renzi e Merkel, poi con Macron (già “stupefacente” panacea dei mali d’Europa, oggi ducetto dal “tratto napoleonico”), ora è la volta di Gerhard Schröder, quello dei mini-job: “Sarebbe un eccellente Presidente della nuova Europa – ha scritto il 17 settembre – Se la proposta che diventi presidente dell’Europa andasse a buon fine, immagino che Spinelli, Rossi e Colorni ne sarebbero felici. Ed io con loro” (d’altronde quei tre sono solo un suo pseudonimo). E che ti fa Schröder? Venerdì s’è fatto nominare presidente del consiglio di sorveglianza di Rosneft, gigante petrolifero russo e, come scrive il Corsera, “tra i maggiori veicoli geopolitici di Putin”: l’ex cancelliere “sarà l’ambasciatore degli interessi del Cremlino nel mondo”. Vabbè, peccato, ma basta rifletterci e Lui, Spinelli, Colorni e Rossi un nome per rimettere le mutande al mondo lo trovano: certo, mai buono come “Eugenio Scalfari”, l’originale.

1 commento:

Simona ha detto...

Ho già avuto modo di dire che Scalfari da un po' di tempo lo leggo distrattamente. Fra il papa e la Ue, sinceramente troppo ripetitivo per i miei gusti. Da qui a prendersi gioco, e non da ora, di un uomo di 93 anni che in ogni caso, lui sì a differenza di tanti altri, lascerà un segno nella storia della stampa lo trovo proprio da Fatto Quotidiano, indegno.