mercoledì 29 giugno 2016

Feticismi illustrati del mercoledì: la sorpresa Spagnolo, il nuovo acquisto Robwero e l'antifrasi dello scriba

Oggi in prima titolone con fotonotizia incorporata, capita quando la notizia del giorno è l'attentato terroristico all'aeroporto di Istanbul, che si prende anche la doppia di apertura dello sfoglio.

E c'è subito un superfeticismo: il pezzo forte di cronaca lo scrive la calabrese trapiantata in Puglia Chiara Spagnolo da Istanbul, datata ma non inviata, che probabilmente si trovava nei paraggi.













Significativo questo passo del pezzo di chiara Spagnolo:
Le foto dell’orrore, però, sono rimbalzate dai media del mondo e tramite i social network, mentre centinaia di persone scappavano dall’aeroporto, simile a un alveare impazzito.
Chiara  sostituisce così il corrispondente turco Marco Ansando che (forse) si trova ancora a Roma reduce dal volo papale di ritorno dall'Armenia. Ansaldo riesce comunque a dare il suo contributo intervistando la scrittrice Esmahan Aykol. Completa la doppia un pezzo del vice-Diretùr Gianluca Di Feo.

Anche oggi sei pagine sulla Brexit: da segnalare l'inviato a Bruxelles Alberto D'Argenio e quello a Sintra Tonia Mastrobuoni. Mentre Livini e Giugliano sembrerebbero essere rientrati in Italia.

Oggi Brodino Politico anziché Cacciucco: solo due pagine ma comunque unte.

Già detto in altro post dell'inviato a Corato, Bari, Roberto (e non Robwero) tra le aziende del sud che crescono di più di quelle del nord.

Tra i necrologi di pagina 18, segnalano questo.









Cronaca: "Da tempo era un continuo di litigi", scrive l'inviato a Modena Giuseppe Baldessarro nelle prime righe del suo pezzo sull'ennesimo femminicidio.

Nell'inserto RViaggi, bella l'innografia di Gaia Russo. Lei sì che le firma.

















Da non perdere, in Cultura, il pezzo di Nick Hornby sul giorno in cui la musica diventò gratis.





















Negli Spettacoli Emiliano Morreale torna sulla morte di Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer.

Nello Sport, tra i superstiti di Euro2016, lo scriba Gianni Clerici da Wimbledon, con un pezzo su Robertina (come la chiama lui) Vinci di cui riportiamo un significativo brano:

Insieme a quell’elegantissimo gesto, la Vinci pareva aver sviluppato una antifrasi del proprio nome. Giocava spesso meglio dell’avversaria, ma ne veniva, alla fine, sconfitta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Chiara è calabrese e lavora nella redazione pugliese