Il trionfo delle 20 righe. Analisi della nuova Repubblica (con note a pie’ pagina) #1

RSERA, RICHIAMO ADDIO

La selva di cartelli stradali laddove un giorno veniva richiamato RSera [1] è un’immagine che resterà a futura memoria feticistica, tanto quanto la firma di Stefania Di Lellis nel pezzo di copertina di R2 cui la grafica nel fascione alto in prima è associata. 

Piccola grande novità, questa, alla vigilia della prima settimana di MC come direttore, mentre i siti e i social pullulano di analisi sull’avvicendamento, racconti in prima persona e ricordi di ex republicones col dente avvelenato (il FS ne sta fornendo una succulenta rassegna).

Balzano agli occhi anche i pochi titoli in prima (una pulizia che ricorda la Stampa e stride con il ricorso della Nostra a fili e boxini) e un alleggerimento della titolazione interna, ma nello sfoglio interno che personalmente sto monitorando e anzi vivisezionando da domenica tornano con sempre maggiore frequenza altri tre “canoni” che ci accompagneranno – credo – per tutta la direzione calabresiana.

I PEZZULLI DA 20 RIGHE…

Di cosa si tratta? Di una prima messa in atto della famosa “asciugatura” evocata da MC. Anzitutto dei pezzi da 20 righe (ma spesso a doppia calata, dunque da 40 righe) che vengono chiesti alle grandi firme per impreziosire le pagine (dai primi piani a tutti gli altri settori) e nello stesso tempo alleggerire i pezzoni di apertura. Ieri, per fare solo due esempi, c’erano un Rampini nella pagina (4) dedicata alla nomina di Calenda e un Mania in quella (32) sui voucher: in quest’ultimo caso la testatina scelta era “La parola”, e si direbbe che dobbiamo iniziare ad abituarci a questo tipo di approfondimenti lessicali [2].

Oggi segnaliamo un Dipollina, una Malala e un Petrini (pagg. 15, 18 e 28). La testatina scelta è sempre la bacchetta blu a bandiera e scritta in maiuscolo bold bianco.

Chiaro che in questo approccio al “piccolo e bello” troveranno sponda perle in via di estinzione come il “Lapsus” di Bartez, che oggi si riaffaccia a pagina 7 – per la gioia dei pipierrini.

… E QUELLI “DICOTOMICI”

E poi la tendenza a fornire al lettore due chiavi di lettura attraverso altrettanti approcci alla stessa notizia (non che sia una cosa inedita: quella del favorevole/contrario è una formula che, per dirne uno, il Giornale sposa da sempre, facendo partire i pezzi “opposti” proprio dalla prima pagina): oggi se ne trova traccia proprio nella storia di copertina di R2 – sì, quella che ha fatto esultare la Brigata Di Lellis per l’incursione di SDL dal desk Esteri alla scrittura– con due riflessioni «Figli sì/Figli no» a proposito dei locali off-limits per gli under 14 (SDL ha tre gemelli, indovinate cosa sceglie?).

PROTAGONISMO AL TERRITORIO

La decisione di mettere sul tavolo due pezzi speculari da città diverse torna frequentemente anche in quello che può essere considerato un altro canone di MC: oggi, a pagina 27 e a pagina 6 si trovano due pezzulli – sempre 20 righe o giù di lì – con testatina «Qui XXX». 

L’idea rimarcata dal Nuevo Diretùr è portare nella parte alta del giornale le storie che arrivano dalle province dell’impero, una formula che sulla sua Stampa ha visto avvicendarsi, spesso in zona fogliettone in prima, cronisti piemontesi e liguri che raccontavano storie per così dire “glocali” e d’interesse nazionale. Qui rappresentano, per ora, delle finestrelle affacciate sulle città: uno zoom per rendere meno astratte le notizie snocciolate nel pezzo portante [3].

MUDD

[1] Nella presentazione del piano editoriale, martedì 19, MC ha demolito il progetto web only delle 19 facendo capire che non funziona.

[2] Si tratta di un focus che Corriere e Sole24Ore fanno già da tempo.

[3] Nel ventennio mauriano ricordiamo, talvolta, il coinvolgimento di tutte le redazioni locali in casi eccezionali; qui, invece, si direbbe che a spuntarla sarà la doppia finestra e ricorrerà con ben più frequenza.