mercoledì 2 dicembre 2015

Vita di Redazione 1049. Un ospite in redazione (-46).

VITA DI REDAZIONE del 30/11/2015
Durata: 12'50”

In una newsroom quasi vuota corre voce che ci sia un ospite in arrivo. Anche illustre se Carlo Alberto Bucci lo attende in piedi e cerca di identificarlo. Ma chi sarà?




L'ospite non può essere Silvia Bernasconi, la ragazza dall'orecchino di perla.




L'ospite non può essere neppure Antonio Maida (con occhiali oggi sulla fronte) mentre riferisce sulla
cronaca.




L'ospite non può essere neppure Alessandro Di Maria, per quanto in primo piano ci siano lo sport con il calcio e l'astruso turno di campionato che si concluderà in serata con il big match Napoli-Inter. Una volta domenica era sempre domenica.




Quand'ecco la stanza si riempie con gli arrivi dei due Darii (Olivero e Pappalardo) e del diretùr 2.0
Giuseppe Smorto, mentre appare l'ospite. Direttamente dal Vaticano (più illustre di così) ecco Emiliano Fittipaldi. Chissà se il Diretùr avrà chiesto il permesso al diretùr dell'Espresso Luigi Vicinanza?





Simonetta Fiori arriva più tardi, ma non ha problemi in quanto abbonata alla tribuna “Repubblica”.




Il Diretùr dice che: abbiamo invitato Emiliano Fittipaldi, autore del libro Avarizia” che ha rivelato il
disinvolto uso del denaro da parte della Santa Sede, perché è sotto processo in Vaticano semplicemente per aver fatto il suo mestiere. È certo, infatti, che i documenti non sono stati trafugati, ma consegnati da persone che rivestono incarichi di particolare rilevanza. L'accusa che gli viene rivolta è di aver pubblicato documenti riservati, che è la dizione esatta che contraddistingue il nostro mestiere secondo i canoni della democrazia. Documenti che, invece, si scopre ogni giorno di più essere di rilevanza pubblica, perché è rilevante sapere come vengono utilizzate le offerte dei fedeli, sono rilevanti le lotte di potere in corso probabilmente contro il Pontefice, come rivela il memoriale di monsignor Balda pubblicato oggi e che porta nei suoi terminali a quel demi-monde che si muove sotto la soglia del governo a livello visibile e invisibile e che conduce ai soliti miserabili nomi che troviamo, da dieci anni, in ogni intrigo italiano di potere e di sottopotere.

Si tratta di un processo fuori dai canoni occidentali, come conferma EF, nel senso che il Vaticano è l'unico Stato occidentale che non ha nessuna difesa del diritto di cronaca pur avendo un proprio giornale. Le norme deontologiche non esistono. Fa impressione, dopo aver letto il memoriale pubblicato, l'accusa rivolta di aver fatto, con Nuzzi, il mio mestiere. Notizie che non hanno nulla di privato, ma riguardano gli scandali economico-finanziari della Santa Sede, mentre nelle carte dell'accusa sono contenute notizie riservatissime e private sulle persone. Cioè è l'accusa che ha rivelato aspetti, anche boccacceschi, di cui non c'è traccia nel libro e che non c'entrano niente con il reato. È paradossale e inaccettabile il comportamento della Santa Sede.

Il Diretùr aggiunge che ci sono due problemi legati a questa vicenda. Il primo riguarda il Papa, perché non si può predicare trasparenza e libertà, per poi processare non gli autori del malgoverno nel Vaticano, ma i giornalisti che hanno rivelato il marcio che c'è, inserendo invece nella documentazione dell'accusa notizie per distruggere la vita di due persone. Si tratta di un problema che riguarda la coerenza di questo pontificato.

Il secondo punto, al di là dei nomi che spuntano, come Carrai e che portano all'entourage di Renzi,
riguarda il premier e il ministro della Giustizia. Sul caso dei due marò, accusati di omicidio colposo, sono stati sollevati problemi di giurisdizione e di diritti alla difesa. Per i due giornalisti imputati non si è sentita la voce di un un uomo politico, per una sudditanza che non si capisce che titolo abbia nei confronti del Vaticano o, peggio, per una noncuranza di fronte alla tutela dell'articolo 21. Forse sarebbe ora che il Pd alzasse la testa dalla miseria delle beghe intestine in cui si avvolge tutti giorni e dicessero una parola Renzi e il ministro della Giustizia.

In ordine di apparizione.

Si conclude - dice Antonio Maida (Cronaca) – il viaggio del Papa che ha visitato una moschea. In Vaticano riprende il processo Vatileaks con l'interrogatorio dei due principali imputati: monsignor Balda e Francesca Chaouqui . Gli avvocati hanno chiesto alcuni giorni per esaminare le carte e ciò determinerà la conclusione del processo mentre sarà in corso il Giubileo.

Angeli e demoni.

Oggi è, per Lucio Luca (Esteri), la giornata più importante della conferenza sul clima a Parigi, a cui
partecipano 158 tra capi di Stato e di Governo. L'apertura è stata di Hollande secondo il quale il surriscaldamento causa più profughi ed è peggio delle guerre. Interverranno, durante la giornata, tutti i leader mondiali e si svolgeranno anche incontri bilaterali. Importante quello tra Obama, Xi e Modi, perché Cina e India sono tra gli Stati più inquinatori del mondo. Dopo gli scontri di domenica tra manifestanti e polizia processo per direttissima per i 317 fermati. Per loro vengono chieste pene severissime.

Che brutto clima!

Tocca ad Alessandro Di Maria (Sport), sottolineare la quarta vittoria consecutiva in campionato della
Juventus che certifica la rinascita, arrivata soprattutto dalla crescita degli acquisti estivi. La Roma invece è in crisi. Il clou in serata con Napoli-Inter.

Scontro tra titani.


Visto si stampi
@Frank201410

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