venerdì 4 dicembre 2015

Vita di Redazione 1049. Dialoghi in famiglia (-45).

VITA DI REDAZIONE dell'1/12/2015
Durata: 14'28”

Anche oggi c'è un ospite in redazione, viene dagli Stati Uniti, ma nessun permesso è stato richiesto per il “prestito”, poiché si tratta di Vittorio Zucconi, diretùr di Radio Capital, anche se non viene presentato in questa veste. Rammaricato, forse.





Chissà se il messo ha distribuito i “pizzini” anche a VZ? Dubbio atroce.




Marco Mathieu durante il suo intervento mantiene gli occhiali al loro posto, ma appena termina di parlare li posiziona sulla fronte come se fossero un inutile orpello. Irriconoscente.





Non ce ne vogliano Clotilde Veltri (la sua collana-bracciale con i colori amati) e Lavinia Rivara, ma dopo aver notato la sua nuova acconciatura e la collana dorata, la nostra attenzione si è concentrata sul monitor ricco di icone, ghiotto feticismo da internauti. Quell'Adobe però andrebbe trasformato in Acrobat Reader DC. Da aggiornare.





Raffinatissimo feticismo del regista Giorgio Caruso. Nella foto 1 c'è in primo piano il vice diretùr Dario Cresto-Dina, con stanghetta tra le labbra, mentre in secondo piano appare l'ex collezionista di PPR+ Francesco Merlo. Nell'immagine successiva le focalizzazioni s'invertono. Da applausi.





Il Diretùr dice che: abbiamo aperto con con due foto. I Grandi del mondo riuniti a Parigi per discutere sui cambiamenti climatici e Pechino, città chiusa per smog, dove l'inquinamento è ormai altissimo. Sono cinquanta i punti di discussione della conferenza a cui partecipano i rappresentanti di Stati responsabili del 94% dell'inquinamento globale. In tutto questo dobbiamo prendere atto che la crescita rallenta anche in Italia, come da dati Istat. “Luca (Iezzi ndF) ce lo spiegherà meglio di quanto sappia fare io”. E nonostante la crescita globale sia in calo, aumenta l'inquinamento, perché siamo capaci di trasformare battaglie ambientali in un business, mentre non siamo capaci di fornire quelle risposte che il Sud del mondo si aspetta da noi. Ieri il vero contrasto è stato tra Nord e Sud, con l'India che ha avvertito i paesi sviluppati che il loro modello di vita non può essere d'ostacolo per i Paesi in via di sviluppo che devono cogliere le loro opportunità. Di tutto questo insieme di cose parliamo con Vittorio Zucconi che è in Italia. 

Diretùr: “Cosa ci dobbiamo aspettare da questa conferenza?”. 

VZ: “Sono un po' scettico, perché c'è un numero che spiega come avremo grandi comunicati, forse con scarsa sostanza. Il numero è il prezzo del petrolio che all'inizio del 2014 era di 100 dollari al barile, mentre ieri sera era di 41 dollari. Negli Usa la benzina costa l'equivalente di 50 centesimi di euro, in Italia € 1,41. E a un presidente come Obama che si presenta nell'anno elettorale dicendo che si dovrà limitare il consumo per finanziare altre fonti energetiche, il Congresso repubblicano non potrà mai far passare nulla di tutto questo. Ecco spiegato lo scetticismo su accordi con risultati concreti che presumono una cosa: le ispezioni per verificare che gli accordi siano rispettati e questo Senato americano non permetterà ispezioni di questo genere”.

Diretùr: “Le foto dalla Cina sono emblematiche di un'emergenza, ma anche di questo dumping generale di diritti e condizioni di vita che la Cina fa scontare ai suoi abitanti. Il danno è emblematico del dislivello di diritti e condizioni di lavoro che prima o poi verranno al pettine”.

VZ: “Era il vecchio patto del diavolo stipulato per far uscire la Cina dagli anni della rivoluzione culturale, del maoismo. Andate e sviluppatevi a qualunque costo. Ora ci si sta accorgendo che questo patto ha pagato, ma sta presentando un conto altissimo. C'è un altro elemento a cui gli americani sono sempre sensibili, ma hanno la loro parte di colpa, perché i venti di alta quota portano l'inquinamento da un continente all'altro. Il gas, i pulviscolo delle cose prodotte in Asia arrivano da noi attraverso l'oceano. In California ci sono tracce di inquinamento fatto in Cina. Un problema a cui nessuno può dare una soluzione individuale, anche se scatta la tentazione di fare quel vecchio apologo del lupo e dell'agnello

Diretùr: “Un ultimo punto. Esiste la minaccia non solo dell'inquinamento, ma anche del terrorismo. A
pagina 4 abbiamo riportato un elemento significativo. Putin è arrivato volutamente in ritardo per non
incontrare Erdogan. Anzi ha denunciato che le manovre militari in Turchia nascono per coprire il traffico di petrolio illegale, perché arriva dal Califfato. Si riesce a cucire questa coalizione occidentale contro Daesh, oppure sei pessimista?”.

VZ: “Quello che sorprende in tutto questo è vedere come passano generazioni, passa il tempo, ma si torna esattamente da dove si era partiti. In piccola scala siamo di fronte all'ennesimo confronto tra l'Impero ottomano e l'Impero russo. La situazione importante, secondo me, è che il terrorismo sta ridando le carte degli equilibri politici internazionali. Si stanno sparigliando i vecchi mazzi, la Nato e il Patto di Varsavia (che non c'è più), ma non sappiamo bene chi raccoglierà le carte, chi ricomporrà il fronte che adesso l'Isis impone. Ha senso parlare di Nato? Si tratta di un'alleanza che fa perno attorno all'America, senza cui non si fa nessuna azione militare seria, se non altro dal punto di vista logistico. Nessun'altra nazione è in grado di inviare 250mila soldati, ma Obama non accetterà mai, nell'ultimo anno di presidenza, di mandare forze armate importanti, per cui chi sarà il lord protettore della coalizione occidentale? Putin? Un paradosso un po' forte una Nato guidata da Putin.

Diretùr: “È lo stesso concetto di Occidente che rischia di andare ad infrangersi in queste condizioni. Hai evocato le tentazioni imperialistiche ottomana e russa, che fuoriesce dalla corazza sovietica, ma mantiene la stessa logica imperiale, ma c'è una terza vocazione imperialistica che è quella del Califfato. Unico soggetto assente è l'Europa”.

In ordine di apparizione.

Di Siria, ricorda Stefania Di Lellis (Esteri), si è parlato in margine alla conferenza sul clima. Obama ha incontrato Erdogan, invitato a distendere i toni, ricordando a Russia e Turchia che il nemico comune è l'Isis. Piccola apertura da Ankara che ha chiesto ai russi di condividere informazioni sui voli. Secco il no di Mosca che, anzi, reitera le accuse alla Turchia di proteggere in qualche modo l'Isis.

Battibecchi troppo prolungati.

Nella notte, racconta Marco Mathieu (Cronaca), c'è stata un'operazione antiterrorismo tra Brescia e il
Kosovo. Varie perquisizioni, armi trovate e quattro arresti di kosovari accusati di apologia di terrorismo e istigazione all'odio razziale. Secondo gli inquirenti i presunti terroristi esultavano sul web dopo gli attentati di Parigi, minacciando azioni nei confronti del Papa.

Emulatori da quattro soldi.

Fatalisticamente rassegnata Lavinia Rivara (Politica), riferisce che il Parlamento, in seduta comune, si riunirà per la ventinovesima volta per eleggere i tre giudici che mancano per completare il plenum della Consulta. Verranno ripresentati gli stessi candidati, perciò tra mugugni vari e l'azione dei franchi tiratori, è altamente probabile una nuova fumata nera. A questo punto non resterà che rivolgersi a Mattarella e decidere di proseguire con sedute ad oltranza. Incomprensibile sia per LR, sia per Il Diretùr, l'insistenza su questa terna.

Chi la dura stavolta non la vince.

Tocca a Luca Iezzi (Economia), chiamato in causa in apertura di Reunio, concluderla, comunicando la correzione che l'Istat ha apportato ai dati di crescita nel terzo trimestre, perché pur restando positiva la crescita si è infiacchita e il dato tendenziale è lo 0,8%. Questo significa che la crescita già acquisita nel 2015 è ferma al +0,6%, ben lontano dalle stime governative del + 0,9% per fine anno. Per raggiungere l'obiettivo il Pil dovrebbe crescere alla velocità con cui era cresciuto nella scorsa tarda primavera, mentre i dati macroeconomici non vanno in questa direzione. Proprio oggi l'Istat ha segnalato che la disoccupazione è ferma, dopo alcuni mesi di calo, all'11,5%.

Quei gufi dell'Istat...


Visto si stampi
@Frank201410

Nessun commento: