venerdì 13 novembre 2015

Vita di redazione 1040. La prima volta di Chiara Righetti in Reunio.

VITA DI REDAZIONE del 12/11/2015
Durata: 10'13”

Arriva con lieve ritardo Stefania Di Lellis, ma si tratta di peccato veniale. Mentre il diretùr
2.0 Giuseppe Smorto si è attaccato al telefono. Con chi sta parlando? Con il vice diretùr
Angelo Aquaro che accorre immediatamente.





Niente allarmismi. Il casco bianco di capelli non è quello televisivamente invadente di
Beppe Severgnini, ma quello più familiare e rassicurante di Massimo Riva. Sollievo mentale.




Pietro Visconti (con monitor) 1 e 2. Nella prima foto sta seguendo l'intro del Diretùr, che
poi svilupperà e, dunque, ancora non ha effettuato l'accesso al computer. Mentre nella
seconda sta intervenendo e il suo pc è in stand by.





Per la sua prima volta in Reunio, Chiara Righetti ha scelto una collana multicolore e
multigiro. Emozionata, ma benvenuta.




L'occhio della telecamera spazia in tribuna (centrale) “Repubblica”, parzialmente sulla
tribuna “Repubblica.it”, mentre non inquadra la tribuna “Largo Fochetti”.




Ci sembra proprio un pacchetto natalizio quello appoggiato sulle riserve alimentari di una
nota marca. Ma non è troppo presto per i regali?




Il Diretùr dice che non si può più fingere che il caso De Luca sia un caso regionale. La vicenda dimostra che la politica ha un capo e una coda. Sono i comportamenti politici che ogni tanto non hanno né capo né coda. Qui non si capisce come mai le normative interne del Pd consentano, ad un condannato in 1° grado come De Luca, di candidarsi per le primarie, sapendo che è operante la Severino che prevede la sospensione immediata in caso di elezione. Esiste un dislivello tra la normativa di garanzia, che si è dato il Pd, che non corrisponde alla normativa nazionale della Severino. “Come è possibile?” si chiede il Diretùr.

In ogni caso De Luca viene eletto e poi sospesa la sua sospensione. Da intercettazioni telefoniche emerge che, durante la Camera di consiglio, il giudice Scognamiglio dica “è fatta” e poi un sms dell'avvocato Manna, marito del giudice, raggiunga l'entourage del Governatore: “è andata come previsto”. De Luca afferma di non conoscere Manna il quale avrebbe chiesto un incarico dirigenziale alla sanità che non ha ottenuto. È possibile che il segretario di De Luca, che ieri si è dimesso, abbia millantato credito. Strano che non abbia avvisato il Governatore, colpevole di aver scelto un collaboratore sbagliato. Oppure De Luca sapeva ed è ancora più grave. In ogni caso ha mentito quando ha raccontato che il collaboratore si è dimesso per il troppo stresso del doppio incarico sia nel partito sia in Regione, perché De Luca sapeva e dal 29 ottobre aveva chiesto di essere ascoltato dai
magistrati.

La coda deve portare poi al capo della vicenda: il Pd non può ritenersi assolto e deve, invece, porsi il problema di governo del territorio e di selezione della classe dirigente. C'è poi un altro aspetto che il Diretùr non manca di sottolineare, vale a dire cosa stia accadendo nella magistratura dopo i casi Sagunto a Palermo e Scognamiglio a Napoli. L'ombra è inquietante. “La magistratura continua a conservare un'immacolata concezione di sé, forse dovrebbe riflettere”.

In ordine di apparizione.

Pietro Visconti (Politica) si pone l'interrogativo odierno e cioè se reggerà la linea prudente di Renzi, sul caso De Luca, oppure se vacillerà sotto la spinta dei dubbi che stanno affiorando per i due pesi e le due misure nei casi Marino e De Luca. Un altro aspetto è la rettitudine dei magistrati sempre più spesso messi in discussione. Il Csm in una riunione di oggi valuterà se sospendere il giudice. In coda: il ritorno di B. in tv da Bruno Vespa dopo molto tempo.

Stavamo in pensiero, pover'uomo.

Chiara Righetti (Cronaca) riferisce, nel suo esordio, dell'operazione antiterrorismo internazionale, scattata all'alba, che si è conclusa con l'arresto di 17 persone (7 italiane). L'operazione è stata coordinata con le polizie di vari Paesi e ha portato alla scoperta di una cellula terroristica di matrice curda. La base in Italia tra Merano e Gradisca aveva l'obiettivo di reclutare armi e adepti. Nella località altoatesina erano state aperte una scuola di addestramento e un'università telematica per permettere al mullah di tenere le fila dell'organizazione. A Milano, invece, dieci arresti in un'altra operazione condotta tra Italia e Grecia per la manifestazione No Expo del 1° maggio.

La #buonascuola del mullah, magari precario.

Marco Ruffolo (Economia) inforna che Draghi ha confermato che la Bce a dicembre rafforzerà le misure di stimolo all'economia, perché la ripresa è troppo lenta al punto che potrebbe pure arrestarsi. Come l'inflazione che non si risale e anzi si è arrestata, Una tendenza che occorrerà invertire.

Dopo il primo tempo e la ripresa andrà meglio nei supplementari, altrimenti la monetino.


Visto si stampi
@Frank201410

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