sabato 14 novembre 2015

Repubblica per la strage di Parigi.

Immaginiamo lo sconvolgimento, unito allo sconforto, quando a Largo Fochetti sono giunte le prime agenzie su ciò che stava accadendo a Parigi.

Si era intorno alle 22 di ieri, e quindi con il giornale già in buona parte definito e impaginato, e la notizia ha rivoluzionato tutto.

Sono 13 le pagine che Repubblica dedica alla strage di Parigi, se aggiungiamo la prima e le due sul blitz in Siria che avrebbe ucciso Jihadi John, per un totale di 11 firme impegnate a raccontarci al meglio il terribile evento.

In ordine di apparizione: Bernardo Valli, Anais Ginori, Zita Dazzi, Francesca Caferri, Carlo Bonini, Giuliano Foschini, Fabio Tonacci, Vittorio Zucconi, Enrico Franceschini, Giampaolo Cadalanu e Renzo Guolo.

Il pezzo di apertura è affidato, era inevitabile, a Bernardo Valli, che a Parigi vive e lavora. 

Segue poi la cronaca della corrispondente da Parigi Anais Ginori che si concentra su uno dei sette attacchi terroristici, quello al teatro Bataclan.

E poi i contributi dalle redazioni: Zita Dazzi intervista Camilla Invernizzi, un'agente fotografica che ierinsintrovava a Parigi. 

Francesca Caferri ci racconta cos'è successo durante la partita di calcio Francia-Germania allo Stadt de France, dove una granata ha causato 40 morti.

Carlo Bonini si occupa di Servizi e Intelligence. La coppia Foschini-Tonacci torna sugli arresti di uteri in Trentino.

E ancora, Vittorio Zucconi spiega il blitz che ha portato all'uccisione del boia Jihadi John, e Enrico Franceschini che racconta di un killer londinese con il mito di Beckham.

Giampaolo Cadalanu intervista il filosofo francese Marek Halter, e Renzi Guolo spiega come vengono arruolati i giovani terroristi nelle banlieu parigine.

E per finire, la doppia pagina firmata da Massimo Pisa e Paolo Berizzi che approfondiscono l'accoltellamento dell'ebreo ortodosso a Milano.

Nel corso della giornata pubblicheremo anche un post con le principali prime pagine dei quotidiani internazionali.








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