giovedì 26 novembre 2015

Via Mauro, arriva Calabresi: reazioni, appunti e commenti.

Voleva essere lui a dircelo
Ecco come inizia, oggi, la newsletter mattutina di Marione Calabresi. Che dal 25 dicembre, giorno in cui abbandonerà la direzione della Stampa, ci mancherà tantissimo.

Dopo più di sei anni e mezzo di direzione, a Natale, lascerò La Stampa per andare a dirigere Repubblica, dove sostituirò a metà gennaio Ezio Mauro. Ancora per alcune settimane vi terrò compagnia all’ora di colazione ma già so quanto mi mancherà quest’appuntamento e quanto mi mancherà questo giornale in cui lascio un pezzo di cuore. Avremo tempo per i bilanci e sono sicuro che vi lascerò in buone mani, ma volevo essere io a dirvelo.


Ma cosa ci va a fare?
Si chiede una sveglissima utilizzatrice di Twitter.




Alla Busiarda festa tutta la notte
E poi c'è anche chi, come Fabrizio Rondolino su Twitter, non ama particolarmente il nuovo direttore di Repubblica


Fair Play
E, come ha detto una nostra carissima amica, sarebbe una bella cosa che Mario Calabresi chiedesse ad Adriano Sofri di rimanere.

Maurizio Molinari nuovo direttore della Stampa?
Rumors danno come nuovo direttore della Stampa l'attuale corrispondente da Gerusalemme Maurizio Molinari.

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Commento/1
Un grazie grande come una casa al Diretur, augurandomi che continui a scrivere (anzi, che lo faccia più spesso rispetto agli anni di direzione) sulla nostra; mi sbilancio su Mario Calabresi, in base a quanto ha fatto alla Stampa, penso sia una buona scelta per dare a Repubblica uno slancio che lo riporti a "mordere" le notizie (come è successo in questi giorni di Parigi) lasciando in second'ordine il "cacciucco" e attualizzando il "nuovo inizio" del giornale, come promesso (e non sempre mantenuto) a partire dal marzo 2014.
Comunque, grazie Ezio, buon lavoro Mario.
Virgela

Commento/2
Vedremo come si comporterà Calabresi, lo conosco poco. Magari è la volta buona per dare una sforbiciata alle inutili 15 pagine di politica nazionale in apertura condite da miliardi di 'retroscena'. Per Adriano Sofri non mi strappo i capelli. Facendo la media, su dieci articoli, due riflessioni brillanti e ben scritte ed otto malmostoni di cui si capisce poco.
Gatecrasher

Ferrara il Grasso
Ecco come commenta la notizia l'ex direttore del Foglio.



Commento/3
Non è una cattiva notizia, perché Mario Calabresi è un direttore innovativo.
Ma immagino anche che significhi la fine della collaborazione con Adriano Sofri, e questo mi dispiace.
Carmen

Commento/4
Egregi, il nostro giornale possiamo a questo punto pure cambiarlo, tanto ormai è un'altra cosa. Provate a riflettere: nel giro di meno di due anni: Spinelli, Lerner, Galli, Gotor, Giannini, Valentini e Maltese a mezzo servizio, Sofri, Fubini, Verdelli, Coen, oltre naturalmente a chi ci ha lasciato definitivamente. Confrontate le firme delle prime pagine e dei commenti di due anni fa con quelle di oggi, e traete le conclusioni. Ed anche Calabresi, non vale mica Mauro. Il giocattolo si è rotto ... sto pensando seriamente a cambiarlo.
Nicola Purgato

Lo svenimento
Ecco come il nostro amico Nonunacosaseria ha immaginato la reazione del FS alla notizia del secolo.



Boom di accessi
Inevitabile il boom di accessi su PazzoPerRepubblica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bisogna ammetterlo; senza reticenze: Repubblica diventerà - se non lo è già diventato - il giornale dei conformisti (conformisti i lettori, conformisti soprattutto i giornalisti). Tanto vale che si chiami l'Unità: con Calabresi sarà la medesima cosa: una specie di Pravda 2.0. Michele Serra in particolare si troverà a proprio agio: l'importante è cambiare, rottamare, correre, in sintonia col Governo, per stare al passo coi tempi: vedi lavoro, scuola, sanità, Costituzione soprattutto. Con cosa avvenga la sostituzione non importa: l'importante è passare alla storia. L'importante è fare un labour party più a destra di quello di Tony Blair (B-Liar), avendo l'appoggio della stampa, oltre che della Stampa. E badate che non sono un militante 5 Stelle!
Gianni - Teramo