mercoledì 11 novembre 2015

I feticismi di oggi (parte seconda): Michele Serra e i (suoi) finti account sui social.

Dopo la brodaglia politica ci rifacciamo con la lettura dell'Amaca di Serra. Oggi il MichelOne Nazionale se la prende, che novità, con i social network e con i profili finti di gente vera. E ci tiene a precisare che il @micheleserra che imperversa su Twitter e che "twitta ogni mattina l'Amaca" non è lui. E che "se è un fan, si firmi col suo nome".

Segnaliamo a Serra che oggi @micheleserra ha puntualmente twittato la sua Amaca.

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A pag. 34, in piena zona R2, riecco la parigina Anais Ginori che torna dopo una breve assenza. 

Anais si fa però perdonare con una doppia presenza: eccola infatti anche nella Cultura con un pezzo sul filosofo André Glucksmann.

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Nella pagina a fianco, da non perdere il pezzo di Winston Manrique Sabogal sugli ultimi giorni di Pablo Neruda raccontati dal suo autista Manuel Araya. L'articolo è in prestito da El Pais.

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Chi è diventato grande con Pinicchio (e qui ce n'è parecchi) non si lascerà sfuggire il bel pezzo di Simonetta Fiori in apertura di Cultura.

Ecco l'incipit: "L'ultimo Pinocchio ha il naso di Renzi, comparso anche domenica scorsa a Bologna in un manifesto della destra in piazza. Ma il penultimo indossava il riportino di Berlusconi".

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Principesca (passateci il giochino) l'apertura degli Spettacoli con l'intervista di Carlo Moretti a Prince. E il fatto che tutto si svolga a Minneapolis, aumenta il fascino della lettura.

Moretti svela che l'ora del l'intervista è cambiata tre volte: "Prima le 17, poi le 21, infine saranno le 19". E che "durante l'incontro sarà vietato registrare, al bando anche i cellulari, sono ammessi solo carta e penna".

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Con la scusa della vicenda del Doping in Russia, ripiomba in prima di Sport la Nuova Signora dello Sport Alessandra Retico.

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C'è aria pre Nazionale e così il neo premiato Enrico Currò è già a Firenze, in attesa del fido aiutante Intorcia impegnato a intervistare il nuovo gioiellino del Milan Gianluigi Donnarumma.

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Per la serie "E io pago" segnaliamo che Massimo Calandri sta scrivendo ancora da Valencia. Non può farlo dall'Italia? La replica potrebbe essere: ma Valentino è impegnato nei test, cinquantasette giri, anche se non ne aveva voglia. Vabbè. 

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