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Oggi le pagine dedicate alla strage di Parigi si sono ridotte a 13.
Da Parigi a Bruxelles si sono spostati anche quattro republicones: Mastrogiacomo, Bonini, Foschini e Tonacci. Gli ultimi due, però, firma anche da Parigi.
A pagina 4 bella lettera di Chaimaa Fatihi, studentessa musulmana italiana.
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A pagina 8 il collaboratore "veneziano" Francesco Furlan racconta il dolore di amici e parenti nella camera ardente di Valeria Solesin.
Nella pagina a fianco, spazio (finalmente) alla dimessa parigina Anais Ginori.
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Sorpresa a pagina 11: il "jolly" Giampaolo Cadalanu vola a Sinjar, Siria, città martire rasa al suolo dal Daesh. Lui, però, si è fortunatamente salvato.
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Lo "spazio Parigi" si chiude anche oggi con quattro pagine di Idee, tra cui spiccano quelle di Massimo Recalcati.
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Prima del cacciucco politico, c'è spazio per il terrasantista Fabio Scuto che racconta l'assassinio di una ventenne israeliana a Gerusalemme e per Omero Ciai che, da Roma, riporta i primi exit-poll del voto nella "sua" Argentina che vedono in testa il leader dell'opposizione Mauricio Macri, la cui vittoria potrebbe decretare la fine del "kirchnerismo".
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Ed ecco lo zuppone politico, che oggi dura 4 pagine, da cui emerge oleosissima l'intervista di Tommaso Ciriaco a Deborah Serracchiani.
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Appuntamento a più tardi con la seconda parte dei feticismi di giornata.
2 commenti:
mi sembra giusto affermare, a distanza di 10 giorni dall'inizio della "guerra", che Repubblica abbia offerto una copertura ineccepibile e puntuale di tutti gli avvenimenti con inchieste, commenti, idee e foto, tutto di alto livello, soprattutto se confrontato con il lavoro compiuto dagli altri giornali (solo il Corsera è stato sufficiente, FQ inguardabile); mi sembra che questi giorni siano stati in linea con il "nuovo inizio" di cui parlava il Diretur quando, un anno e mezzo fa, è uscita la nuova Repubblica.
Grazie Virgela, inseriamo le tuie belle parole negli Appunti di questa sera.
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