martedì 13 ottobre 2015

Vita di redazione 1020. Al Campidoglio la musica è finita.

VITA DI REDAZIONE del 9/10/2015
Durata: 9'54”

Sui social network la Nostra è sotto il fuoco incrociato dei simpatizzanti di Marino e la redazione romana ancora di più. Per fortuna, quindi, che Giuseppe Cerasa c'è.




Stefano Folli, che ha concluso poche ore fa il suo intervento a Radio Capital, è però ancora in contatto con l'emittente preferita da colui che scrive per concordare il collegamento di lunedì prossimo.




È il monitor, più che le parole di Riccardo Liguori, a lanciare Salvini che lancia la Meloni.




Di Angelo Carotenuto ci piace sempre ricordare, quando lui è presente, il suo bel blog “Il Puliciclone” e la “storia” del martedì impreziosita dal contributo di Paolo Samarelli.




Il Diretùr dice che è finito il regno di Marino, cominciato all'insegna della discontinuità, essendo ormai insostenibile la linea di difesa monca mantenuta. A pesare, inoltre, la sproporzione tra le speranze di cambiamento suscitate all'inizio e lo scivolamento sulle note spese. Col tempo si è pensato che fosse sì campione di onestà personale, ma in difficoltà nel controllo della macchina amministrativa e del sistema degli appalti. Marino adesso parla del tentativo di sovvertire la sovranità popolare per ristabilire lo status quo e, citando il pezzo di Giovanna Vitale, emerge quasi una voglia di vendetta verso gli ex alleati. Parla di agende colorate dove sono scritti i nomi di tutti coloro che hanno chiesto favori. Ma – si domanda il Diretùr – perché non lo ha detto prima? Adesso quegli appunti, scritti a futura memoria, appaiono ricattatori. E manca sempre la spiegazione sulle note spese (“sfiduciato dagli osti e dai ristoratori di Roma”), una risposta plausibile, senza cui appare quasi come un piccolo imbroglione. Le conseguenze politiche saranno pesanti per il Pd e la campagna elettorale tutta in salita, perché l'impolitica di Marino potrebbe aprire le strade all'antipolitica della destra romana e a quella di Grillo.

In ordine di apparizione.

Riccardo Liguori (Politica) rassicura che si seguono gli sviluppi del giorno dopo le dimissioni del sindaco di Roma con tutte le ripercussioni che questo avrà sulla città e sulla politica nazionale. Si concludono, poi, al Senato, le votazioni sul ddl Boschi.

E anche questa è fatta.

Stefania Di Lellis (Esteri) si concentra sul Nobel per la Pace attribuito alla società civile tunisina, più
propriamente un gruppo che dal 2013 è riuscito a traghettare il Paese dalla “rivoluzione dei gelsomini” verso un sistema democratico messo a repentaglio da attentati terroristici che hanno finora ucciso 60 persone.

Angoscia continua.

Angelo Carotenuto (Sport) ricorda che mentre il calcio è scosso per la sospensione di Platini, la Nazionale si prepara alla gara decisiva per la qualificazione all'Europeo dove è approdata, per la prima volta, l'Irlanda del Nord.

Davide sfiderà ancora tanti Golia.


Visto si stampi
@Frank201410

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