mercoledì 29 luglio 2015

La Gazzetta del Calcio.

Questa è la prima pagina della Gazzetta dello Sport il giorno dopo il trionfo storico di Tania Cagnotto. Lo spazio che le viene riservato è un colonnino stretto, poi a tutta pagina il gran titolo su Mancini con un corpo superiore, dunque più importante della medaglia d'oro mondiale. Nella terza colonna, più larga della prima, le altre amenità calcistiche. A questo punto che cambino il nome della testata in "La Gazzetta del Calcio".
Penosa prima pagina; squallido esempio di giornalismo.

Frank

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Frank ha ragione, non è buon giornalismo quello che punta i riflettori sempre e comunque sul calcio, anche se non c'è un alito di notizia...
Però ritengo che le responsabilità vadano proporzionalmente distribuite tra operatori dell' informazione e lettori, che se non trovano quel'alito di calcio,il giornale sportivo non lo comprano. E comunque non sono educati all'idea che lo sport sia qualcosa di più che la solita palla che rotola. E qui ricomincia la giostra: ha più colpe il lettore o chi lo dovrebbe educare...?

Frank ha detto...

Anonimo, che argomentone: "più colpevole il lettore o chi lo dovrebbe educare". Considerata l'ora me la sbrigo così. Secondo me le colpe maggiori le ha chi educa e in questo caso i responsabili dei vari settori che, tra l'altro, sono coloro che gestendo rubriche di posta "fingono" di condannare l'eccessivo spazio riservato al calcio, tipo quei sermoncini pensosi in occasione dei Giochi olimpici, per esempio, quando salgono alla ribalta i cosiddetti sport "minori" da cui derivano medaglie e poi buttano tutto alle ortiche all'atto pratico.
Dunque la prima pagina di ieri era una pessima prima pagina sotto tutti i punti di vista, compreso quello di conservare le prime pagine storiche. Ora, come posso aver l'idea di conservare tutta quella prima pagina dove in evidenza, con caratteri cubitali, ci sono i dubbi di un allenatore di calcio? L'impaginazione in verticale e non in orizzontale porta a queste distorsioni che, per me, sono inconcepibili.
Poi, certo, c'è anche l'educazione allo sport, la propedeutica verso il lettore,ma - come detto - si andrebbe lontano e l'ora non lo permette. Però mi sono sfogato.