venerdì 27 marzo 2015

Probabilmente la più bella intervista di sempre al Diretùr.

Gliel'ha fatta Michele Masneri per la Rivista Studio, e parte così:
Finita la più grande guerra fredda giornalistica degli ultimi vent’anni, quella contro il berlusconismo, Ezio Mauro prepara il riarmo e ci racconta dove sta portando le truppe del giornale di Largo Fochetti.
Ezio Mauro è compatto, solido, con un taglio di capelli da marine, potrebbe essere un generale sabaudo ai tempi della guerra di Crimea, o un sommergibilista tipo Sean Connery nella Casa Russia: comunque un soldato. Ha condotto la più grande guerra fredda degli ultimi vent’anni, quella contro il berlusconismo, e adesso sembra guardare al passato, alle vecchie campagne, con soddisfazione, forse con qualche malinconia, come un americano con l’Unione Sovietica dissolta (e la Russia ritorna spesso nella biografia del direttore di Repubblica).
E poi, inaspettatamente, tira in ballo qualcuno di nostra conoscenza:
E però: «Noi e voi abbiamo in comune uno sguardo – mi ha detto il direttore delPaís» e forse solo il País, più che il Monde, hanno in comune quest’aria di famiglia con i propri lettori, non certo il Corriere, non La Stampa; per i lettori, al netto di feticismi (il sito Pazzo per Repubblica) quella di Largo Fochetti è una famiglia un po’ disfunzionale, con dei personaggi precisi che sono un po’ parenti a cui si è affezionati, che si chiamano per nome: i Fondatori, il Principe, l’Ingegnere, Barbapapà.
Grazie dunque a Michele per la citazione, ma soprattutto grazie per la bella intervista, probabilmente la migliore mai fatta al Diretùr.

ps grazie a Carmen Polcaro e a MUDD per la contemporanea segnalazione.

Nessun commento: