mercoledì 17 dicembre 2014

Vita di Redazione 869. C'era una volta il Televideo.
E c'è ancora.

VITA DI REDAZIONE del 16 dicembre 2014
Durata: 9'05”

Sarà che il messo è arrivato in anticipo (oppure che gli altri republicones sono in ritardo), ma sta
distribuendo pizzini agli assenti sia all'inizio del suo giro, sia al termine della circumnavigazione. In tutto questo il vice diretùr Dario CRESTO-DINA ha pensato bene di allontanarsi momentaneamente. Rimangono così due poltroncine vuote accanto al Diretùr. Sulla prima potrebbe fiondarsi Bruno Vespa, che sta proseguendo il tour delle sette chiese con il suo libro. Per fortuna il maxi 4 evita qualunque “tragedia”.

Sconvolgente.




Pietro VISCONTI, che è sposato, ha come personal coach Gianluca LUZI, l'organizzatore dell'evento, prima del suo intervento.



Che siano state tagliate anche le copie-omaggio? Per esempio il giornale di oggi chi ha dovuto comprarlo per sacrificarlo sulla sacra bacheca?


Tornato al suo posto DC-D ha naturalmente trovato il pizzino distribuito e, a giudicare dalla sua
espressione, sta leggendo la notizia devastante della strage di studenti a Peshawar in Pakistan che ha
segnato il buongiorno (si fa per dire) odierno.


Curioso che il numero delle vittime, nel link, sia rimasto quello che si è diffuso fin dal mattino, purtroppo inferiore al terribile bilancio definitivo: 
http://www.repubblica.it/esteri/2014/12/16/news/pakistan_strage_di_bambini_in_una_scuola_104_morti-103008972/?ref=HRER3-1


Giuseppe CERASA c'è. Alle spalle di Francesco MIMMO sta forse digitando un tweet. Ammesso che abbia l'account, perché di omonimi ne sono presenti più di uno.


Francesco MERLO passeggia nella “Situation Room” come se si trovasse a Piazza del Duomo nella sua Catania.



Il feticismo del giorno è una nuova inquadratura che Giorgio CARUSO sperimenta, permettendo così la chiara visione della prima pagina del Televideo che, fino a pochi anni fa, costituiva la principale fonte d'informazione. Nostalgia canaglia.



NOTE A MARGINE

1. Dotta citazione del Diretùr. “Un caffè, quello che Steiner chiama il profilo dell'Occidente”

2. Secondo George Steiner l'Europa è innanzitutto un caffè pieno di gente e di parole, in cui si scrivono versi, si cospira, si filosofeggia e si pratica la conversazione civile. Steiner è tormentato dal
sopravvivere anche ai giorni nostri di ciò che chiama l'incubo della storia europea: l'odio etnico, lo
sciovinismo nazionalista, i regionalismi sfrenati e la resurrezione dell'antisemitismo. Ma anche
dall'omologazione culturale verso il basso derivante dalla globalizzazione, che sta cancellando la
grande varietà linguistica e culturale che era il patrimonio migliore del vecchio continente. La frase
più dura di tutto il libro è una protesta contro la banalità e la volgarità dei prodotti culturali di
consumo: "Non è la censura politica che uccide la cultura: sono il dispotismo del mercato di massa,
le ricompense di una fama commercializzata"
. http://www.ibs.it/code/9788811694151/steinergeorge/una-certa-idea.html

3. I parafulmini devono essere saldamente infissi nel terreno. Anche le idee più astratte e speculative
devono essere ancorate nella realtà, nella materia delle cose. Che dire allora dell'idea di Europa?
L'Europa è i suoi caffè, quelli che i francesi chiamano cafés. Dal locale di Lisbona amato da Fernando Pessoa ai cafès di Odessa frequentati dai gangster di Isaac Babel. Dai caffè di Copenhagen, quelli di fronte ai quali passava Kierkegaard nel suo meditabondo girovagare' fino a quelli di Palermo. Non si trovano caffè archetipici a Mosca, che è già la periferia dell'Asia. Ce ne sono pochissimi in Inghilterra, dopo una fugace moda nel Diciottesimo secolo. Non ce ne sono nell'America del Nord, con l'eccezione dell'avamposto francese di New Orleans. Basta disegnare una mappa dei caffè, ed ecco gli indicatori essenziali dell'«idea di Europa».
Il caffè è il luogo degli appuntamenti e delle cospirazioni, del dibattito intellettuale e del pettegolezzo. Lo frequentano il flâneur, il poeta, il metafisico con il suo taccuino. È aperto a tutti, e
al tempo stesso è un club, una massoneria di identità politiche o artistico-letterarie.
https://it.wikiquote.org/wiki/George_Steiner



IL PISTOLOTTO (in grassetto la durata di quello odierno)
  1. 11'46” 24/11 (10'46”+1')
  2. 10'52” 4/12
  3. 10'25” 4/11
  4. 10'21” 30/09
  5. 9'51” (7'48”+ 2'03”) 10/12
  6. 9'34” 17/09
  7. 9'06” 23/10
  8. 8'58” 18/11
  9. 8'36” 24/10
  10. 8'31” 3/10
  11. 8'18” 23/09
  12. 8'17” 25/11
  13. 8'07” 21/11 (4'31+3'36”)
  14. 8'03” 20/10
  15. 8'02” 3/12
  16. 7'53” 25/09
  17. 7'48” 12/12
  18. 7'47” 8/09
  19. 7'43” 10/11
  20. 7'39” 21/10
  21. 7'37” 15/09
  22. 7'33” 13/11
  23. 7'31” 17/11
  24. 7'23” 20/11 - 7'23” 2/12
  25. 7'19” 14/11
  26. 7'13” 24/09
  27. 7'12” 5/12
  28. 7'11” 6/11/
  29. 7'09” 3/11
  30. 6'51” 2/10
  31. 6'43” 9/09 - 6'43” 5/11
  32. 6'38” 6/10
  33. 6'35 1/12
  34. 6'32” 13/10
  35. 6'31” 27/11
  36. 6'27” 12/11
  37. 6'21” 26/09
  38. 6'08” 22/10
  39. 5'44” 7/10
  40. 5'43” 9/10 - 5'43” (4'33”+1'10”) 28/11
  41. 5'30” 7/11
  42. 5'27” 14/10
  43. 5'21” 8/10 - 5'21” 16/12
  44. 5'19” 22/09
  45. 5'16” 10/09
  46. 5'13” 9/12
  47. 5'12” 16/09
  48. 5'03” 19/09
  49. 5'00” 1/10
  50. 4'52 18/09
  51. 4'10” 11/09
  52. 3'44” 29/09
  53. 3'43” 19/11
  54. 3'28” 16/10
  55. 2'08” 10/10


LE PRESENZE AUDIO-VIDEO (in rosso i titolari di oggi)

GIANCARLO MOLA 17
MARCO PATUCCHI 17

STEFANIA DI LELLIS 16

PIETRO VISCONTI 15

CARLO CHIANURA 12
CLAUDIO TITO 12

CONCETTO VECCHIO 10

MATTIA CHIUSANO 9
LUCA IEZZI 9
LUCIO LUCA 9
MARCO MATHIEU 9
ALBERTO MATTONE 9
MARCO RUFFOLO 9

RICCARDO LIGUORI 8
FRANCESCO MIMMO 8
LAVINIA RIVARA 8


LA FRASE DEL GIORNO

“Il bersaglio è ciò di cui noi viviamo, ciò di cui noi moriamo, cioè la vita comune dell'Occidente”. 

Il Diretùr definisce il target del terrorismo islamico.


Visto, si stampi
@Frank201410

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