domenica 28 dicembre 2014

Norman Atlantic: il tweet di Repubblica che sta facendo discutere.

Tre ore fa circa dall'account di Repubblica è partito il tweet che vedete qui sotto.

Un tweet che sta scatenando l'inferno.

Noi la troviamo una richiesta costruttiva, in linea con l'epoca in cui stiamo vivendo, in cui comandano i social network.  Sì, forse il tweet si poteva formulare diversamente ponendo la richiesta in altro modo.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

A me invece pare in linea con la tendenza allo sciacallaggio da parte dei mezzi d'informazione.

Da segnalare che il medesimo invito compariva pure in homepage, come risulta pure dall'immagine del post immediatamente precedente.

E compare ancora adesso, anche se un poco più prudente.

E' sempre la solita storia per cui pare che per il diritto e dovere d'informazione sia possibile giustificare tutto e il contrario di tutto.

Michele R. ha detto...

L'anonimo sopra a ragione da vendere. Una vergogna la pretesa di avere notizie, magari glorificandosi a posteriori dello "sgoob", da chi sta rischiando la propria pelle.
SCIACALLI è un termine riduttivo. Nemmeno libero e il giornale erano arrivati a queste bassezze.

Michele R. ha detto...

... Ha ragione...
Mortificato per l'errore.

digito ergo sum ha detto...

Non sono d'accordo, e linciatemi pure.

L'informazione cambia radicalmente. I social network diventano mezzi di informazione di primissima battuta, lo illustra il fatto che nelle zone ad alta repressione viene applicata una censura selettiva quando non vengono del tutto resi inutilizzabili. Ed è informazione vera, scritta in tempo reale da chi sta assistendo in prima persona agli avvenimenti.

La vera povertà di Repubblica non sta nell'avere puntato tutto sulle informazioni di prima mano, ma di avere mostrato a tutti di non essere in grado di analizzare post, status e tweet. Peggio, oltre a non avere risorse valide in casa, ha anche mostrato di non volere mettere mani al portafoglio per assoldare chi è capace di fare queste analisi.

E' per questo che, secondo me almeno, Repubblica fa una figuraccia.

Lo sciacallaggio è tutt'altra cosa. E' suonare al citofono di chi ha appena subito un lutto, avvalendosi della solfa del dovere di cronaca (lo stesso dovere che viene messo in forse dai giornalisti stessi quando chiedono - e non ottengono - un adeguamento salariale).

Insomma, Repubblica non ha capito come si fa giornalismo usando il web. Questa è la cosa grave. Il resto è noia.

Anonimo ha detto...

@ digito ergo sum

E invece condivido perchè tu parli di un'altra cosa.

E suonare al citofono di twitter è altrettanto riprovevole.

Forse il giornalista di Repubblica non avrebbe proprio altro da fare neppure se fosse sul traghetto in fiamme con tutta la sua famiglia?

E ovviamente non si tratta di un auspicio ma di provare a mettersi nei panni di qualcun altro. Ma pare che il giornalismo sia un'altra cosa.

enricob, anonimo del primo commento

Michele R. ha detto...

Bravo enricob, autore del 1 & 5 commento! ;-)
@digito ergo sum
Nessun linciaggio. Per come la vedo io i giornalisti dovrebbero portare a conoscenza del pubblico i fatti e non specularci sopra solo per lo scoop, soprattutto se in gioco ci sono delle vite. E' insopportabile il giochino dei media nella inutile ricerca dei dettagli, tipo appendersi al citofono dell'amico dell'amica della Erika di turno per sapere che cosa aveva mangiato la sera prima dell'omicidio. Questo non è giornalismo, è solo spazzatura che ha come conseguenza inutile chiacchiericcio, in cui alla fine sfuggono i fatti e restano solo le cose fatue.