giovedì 18 settembre 2014

Benigni non ti voglio (più) bene.



























Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
due righe sull'intervento di Roberto Benigni  l'altra sera a Ballarò di Massimo Giannini.

Ovviamente non parlo della parte seria dell'intervista, tranne per una sola questione:

Caro Roberto, tu che sei stato uno dei pochi a aver difeso la costituzione e a averla spiegata anche in diretta tv con grande successo, potresti dire una parolina sul tentativo di modificarla in parlamento? Sempre che tu non sia d'accordo ovviamente.

Almeno un'opinione, un parere.

So che darà fastidio questa presa di posizione ma credo che sia sotto gli occhi di tutti la questione che pongo.

Vogliamo dirla tutta? Benigni non ha più nulla da dire a livello satirico.

L'ospitata a Ballarò non ha fatto che confermare che Roberto oramai fa il solito numero:

A) Battuta su Berlusconi

B)  Battuta su Renzi

C)  Battuta sul Pd

Battute che non hanno niente di satirico ma sono punture di spillo, cosa che può benissimo fare un Maurizio Battista.

Benigni è Benigni quindi si può perdonargli tutto, ma non il fatto che sia omologato a una televisione mai così in crisi come adesso.

A cosa mi sto riferendo? Al Benigni di Berlinguer ti voglio bene

Andate a rivedere quel Benigni e confrontatelo con quello attuale.

Anzi , forse è meglio di no. Per evitare di mettersi a piangere.

O anche l'intervista di Biagi nel 2001.

Quello che diceva faceva riflettere, a me martedì non ha comunicato niente se non il fatto che "ora sparo due battute e il più è fatto.

Lo share della sua presenza non può voler dire tutto. Sarei curioso di sapere che cosa ha pensato chi lo ha visto e se ha trovato piacevole un segmento che a livello satirico non ha dato nulla, oserei dire il meno brillante in assoluto.

Cortesi saluti. Luca Montanari.

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