venerdì 27 dicembre 2013

Due o tre cose sui giornali della vigilia.

Il 24 dicembre, in attesa della mezzanotte, abbiamo sfogliato i tre principali quotidiani d'informazione italiani e ci siamo appuntati alcune cose.

Intanto le tre diverse fotonotizie di prima pagina: Repubblica la dedica alla protesta dei detenuti a Ponte Galeria, la Stampa torna sulla liberazione delle Pussy Riot mentre il Corriere sta decisamente sul gossip segnalando la "noia" della famiglia Obama durante una partita di basket alle Hawaii. La notizia, pressochè inutile, è accompagnata da un commento, altrettanto inutile, di Maria Laura Rodotà che scomoda addirittura l'Anna Karenina di Tolstoj.

Repubblica e Stampa dedicano le pagine 2 e 3 all'infinita questione degli immigrati, ed è proprio in queste due pagine che i due quotidiani danno il meglio di giornata: Repubblica ci regala un commovente reportage di Attilio Bolzoni dal CIE di Roma dove alcuni detenuti si sono cuciti la bocca in segno di protesta. La Stampa, invece, ci racconta la storia di due sopravvissuti alla tragedia di Lampedusa, due immigrati che sono riusciti a raggiungere le località desiderate dopo un viaggio avventuroso nel cuore dell'Europa. Michela AG Iaccarino ci racconta da Bellingwolde (Olanda) la storia di Zerit, mentre Niccolò Zancan quella di Jimi da Gavle (Svezia).

E qui segnalamo la seconda scivolata del Nemico che affoga la questione degli immigrati e dei detenuti di Ponte Galeria a pagina 19, avendo deciso di dedicare alla politica le prime 11 pagine.

Tornando alla liberazione delle Pussy Riot, la Stampa non mantiene le promesse di prima pagina (foto notizia) dedicando all’argomento solo mezza striminzita pagina di Lucia Sgueglia. Non fa meglio il Corriere che ne parla a pagina 11 con un pezzo di Maria Serena Natale e con un’analisi di Franco Venturini, mentre si comporta egregiamente Repubblica che sfodera un interessante commento di Lucio Caracciolo a sostegno della cronaca dell’inviato a Mosca Pietro Del Re (che sta sostituendo il vacanziero Nicola Lombardozzi).

Un altro fatto importante di giornata era la morte di Kalashnikov, inventore dell’omonimo fucile: il Corriere “si limita” ad un pezzullo di Guido Olimpio datato Washington, la Stampa si affida ad un commentucolo di Anna Zafesova, mentre la parte del leone la fa ancora Repubblica (e non è favoritismo) con un bel ritratto di Kalashnikov firmato da Vittorio Zucconi che ci regala un incipit d’annata: “Già il suo nome suonava come una raffica: Kalashnikov”.

Passando ad altro, il Corriere si salva in corner con un bello scoop su Carlos Santana che ritrova dopo 40 anni il suo primo percussionista Marcus Malone, finito in disgrazia dopo aver collaborato al primo LP “Santana”.

Dell’interessante inserto della Stampa sul 2014 che ci aspetta si è già parlato in altro post, ma qui vogliamo aggiungere che la qualità eccelsa degli interventi è inversamente proporzionale a quella scadente con cui è impaginato l’inserto. Grafici da rimandare a settembre.

Repubblica propone negli Esteri un pezzo da non perdere di Francesca Caferri sulla “Spoon River” di Piazza Tahrir al Cairo.

Chiudiamo segnalando la frase del giorno scritta da Michele Serra per la sua Amaca: “Si diceva, una volta, che i quotidiani, già il giorno dopo, servono a incartare il pesce. Quelli online nemmeno a quello. Buon Natale a tutti. Anche al blog di Grillo”.

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