venerdì 31 maggio 2013

Non sparate sull'inchiesta.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,
oggi non mi è andato il cappuccino di traverso come capita a volte, ma mi sono un po’ intristito per un articolo.

Mi riferisco all’inchiesta sulle armi di Paolo Berizzi. Il pezzo racconta di come buona parte degli omicidi in Italia sia commesso da persone con “porto d’armi per uso sportivo”. Io stesso ho questo tipo di licenza, andavo al poligono con un vecchio fucile militare delle guerre mondiali e passavo una mezza giornata con qualche amico a tirare ad un bersaglio lontano.

L’articolo è interessante, ma non cita mai il fatto che la maggior parte delle armi nel nostro paese è costituita da fucili da caccia. Ora, pochi vanno ad ammazzare l’ex fidanzata con la doppietta del nonno, ma ci sono comunque parecchi delitti commessi con queste armi, come recentemente qui a Rimini. 

Bisogna tenere presente che le “armi da caccia” comprendono doppiette a pallini ma anche fucili militari semiautomatici con proiettili da guerra, con gittata di migliaia di metri e caricatori a grande capacità. 

L’articolo, ripeto, non considera affatto questo elemento, e dice solo il numero delle armi presenti, senza dividerle per tipo. E non parla di cacciatori e delle loro armi, che sono molto di più delle pistole. 

Chiedo ai giornalisti di verificare meglio i numeri e di considerare tutte le possibilità.

Grazie. N.P.

1 commento:

Anonimo ha detto...

fosse solo questo, descrive la 92 come una pistola ad aria compressa, col tamburo, e mette insieme dati incomparabili, come mele e pere. mi sa' che e' un pezzo scritto solo per sostenere una tesi ideologica.. e non basato su fatti verificati!