martedì 11 dicembre 2012

Sondaggione: votate gli articoli PPR+ e PPR- di ottobre.

Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla pubblicità.

Buona lettura e buon voto!








Dario Cresto-Dina, articolo del 3 ottobre Vi spiego perchè curare i bambini è la medicina del bene quotidiano. La lunga, bella inchiesta Parlami d’amore pubblicata nella sezione Cultura produce un’altra bellissima pagina: il vice-diretùr Cresto-Dina intervista l’oncologa pediatrica Franca Fossati Bellani “che ha contribuito a scrivere la storia di questa disciplina, ha attraversato la terra di mezzo della medicina, quando l'intuito era superiore nei risultati alla tecnologia e la pietà l'anticamera dello straordinario sviluppo dei farmaci registrato nel corso dell'ultimo ventennio”. La splendida, appassionata testimonianza di un medico che affronta la più dolorosa delle esperienze, la grave malattia di un bambino. “Si crea attorno al paziente un affetto multiplo e condiviso, voglio dire che bisogna essere in tanti per sopportare un lutto che probabilmente arriverà: infermieri, assistenti sociali, psicologi, perfino il prete se necessario. Sa quante volte ho visto dieci medici chini su un bambino sofferente anche solo nel tentativo di cercare una vena, e sette non erano obbligati a essere lì”.

Omero Ciai, reportage del 4 ottobre L’autunno del comandante. Le elezioni presidenziali in Venezuela danno al grande Omero Ciai la possibilità di tornare nel suo amato Sud America e raccontarci come è cambiato il Paese sotto la guida dell’eterno Chavez. Un resoconto molto accurato nel descrivere le dinamiche della politica, dell’economia petrolio-dipendente e della società venezuelane e nell’offrire il punto di vista delle classi meno agiate e spiegarne il sostegno al “caudillo rosso”. “È vero che Chávez è riuscito a migliorare le condizioni di vita delle fasce più povere. Ma restano poveri e dipendono completamente dallo Stato”.

Emanuele Gamba, intervista del 5 ottobre Il colore di Ogbonna è azzurro 'Mai accorto di essere diverso'. Ogni tanto la sezione sportiva distoglie la quotidiana attenzione da gazzetta-dello-sport verso Juve/Inter/Milan per offrirci qualche storia esemplare. Come quella del calciatore Angelo Ogbonna che racconta al bravo Gamba, con pacatezza e serenità ammirevoli, la sua vita di italiano senza diritti fino a 18 anni, il rapporto con il razzismo (“Se notate in me una diversità è un problema vostro, non mio. Percepite qualcosa che io non oso percepire, che non mi interessa percepire, che mi sorprende venga percepito”) e gli insegnamenti dell’infanzia (“Sono cresciuto giocando per strada e certe cose che ho imparato mi servono ancora oggi. Vorrei che i genitori mandassero più spesso i loro figli in cortile, e non in camera con la playstation”). Bravo. 

Elena Stancanelli, articolo dell’11 ottobre Il ministro dell'oscurità. La spending review del Governo Monti produce risultati modesti e, in un caso, veramente grotteschi: l’operazione cieli bui, ovvero l’abbassamento dell’illuminazione pubblica notturna per risparmiare. La scrittrice Elena Stancanelli scrive un magistrale pezzo in cui evoca le nefaste conseguenze di una simile, miope decisione (poi, fortunatamente accantonata). “Un cielo buio, in città, non fa apparire le stelle, ma la nostra paura. Ce lo possiamo permettere? Quanto costa la paura rispetto all'elettricità? Tanto, credo. È più difficile da quantificare, ma ha un prezzo. Incide sulla fiducia, la felicità, le relazioni col nostro prossimo sconosciuto. Tutte cose che, sul banco della crisi, sono difficili da contrattare. Ma non per questo non hanno valore”. E ricorda, la scrittrice, la valenza simbolica della luce, elemento di distinzione tra l’illuminato Occidente democratico e la cupa Europa dell’Est sovietico o segnale della fuoriuscita del nostro Paese dai terribili anni di piombo quando i giovani uscirono a riprendersi la notte. “Bellissimo articolo sull’operazione cieli bui di cui sottoscrivo parola per parola” (Ilaria). “Ciò che vorremmo sempre leggere” (Frank).

Ezio Mauro, editoriale del 12 ottobre Come difendere la democrazia malata. Disamina cruda del Diretùr sull’inabissamento morale della politica italiana esemplificato dal crollo del sistema di potere di Formigoni. “Certamente il senso d'impunità seminato in questi anni, l'elogio continuo del malandrino, l'irrisione del moralismo e di ogni giudizio etico, l'attacco al principio di legalità, il sentimento dell'onnipotenza giustificato dall'esercizio del potere spiegano molte cose. Ma è soprattutto la perdita di autonomia della politica, l'indebolimento del suo significato e lo stravolgimento della sua natura (ridotta a pura infrastruttura per la raccolta del consenso prima, e poi per l'esercizio del comando) che ci hanno portati fin qui”. Un editoriale cupo che si chiude però con un’esortazione alta: “Tocca invece a noi, cittadini e pubblica opinione, esercitare la fatica della coscienza e della consapevolezza, dunque della responsabilità, sporcandoci le mani”. “Bellissimo editoriale di Ezio Mauro, uno dei più belli che abbia scritto” (Ilaria) 

Umberto Eco, articolo del 13 ottobre Questa mia povera città sturm und 'ndrangheta. Il tracollo della sedicente capitale morale d’Italia ispira tante riflessioni. Brilla, in particolare, la memorabile testimonianza di Eco che rievoca quasi sessant’anni di vita milanese. La città capitale culturale ed economica del Paese che attraversa il Sessantotto, gli anni di Piombo e il craxismo degli anni Ottanta per approdare, carica ancora di speranza, nell’era berlusconiana. E scoprire, poi, che il mito della capitale morale del Paese era, appunto, solo un mito. Eco suggerisce infine una reazione degli onesti alla disonestà dilagante: “Si potrebbe arrivare, a lungo andare, alla manifestazione evidente del comportamento di una parte della popolazione che non accetta più certe frequenze, che si sottrae con noncuranza all' interessamento spesso affettuoso di chi ci vorrebbe a copertura della propria vita pubblica e privata. Fare il deserto intorno ad alcuni”. “PPR+ subito e per acclamazione” (Gabriele). 

Gianni Mura, articolo del 15 ottobre C'era una volta il sorriso di Beppe Viola. L’immenso Mura ricorda, a trent’anni dalla morte, l’indimenticabile Beppe Viola. Un articolo straordinario dedicato a un giornalista straordinario che ci ha lasciati troppo presto. “Questa sera lo ricorderò come faceva lui con gli amici, con una bottiglia di rosso, e riascoltando "Vincenzina e la fabbrica" e un'altra canzone meno nota, "Io e te". Parla di due ragazzi e dell'avvenire che è un buco nero in fondo al tram. Come oggi, anzi oggi è più nero”. “Gianni Mura conferma la sua nobiltà e il suo alto profilo” (Frank). “Bello” (Gabriele). “Articolo bellissimo” (Barbapapà).

Francesco Merlo, articolo del 19 ottobre Sallusti e la legge-vendetta per punire la libera stampa. L’impietoso resoconto dei lavori della Commissione Giustizia del Senato per partorire la legge contro la stampa. Un florilegio imbarazzante e sconcertante delle peggiori idee, rigorosamente bipartisan, sciorinate per mettere la museruola alla stampa. “Ma io ripeto la domanda: chi volete voi, Sallusti libero e la stampa asservita o Sallusti in galera e la stampa libera?”.








Enrico Franceschini, articolo dell’11 ottobre Ascensori Quel piccolo mondo che ci riempie di tic. Per la serie Uno-studio-dice-che (copyright Occam): uno studio universitario inglese spiega al mondo in fervente attesa perché gli esseri umani, in ascensore, non paiono a loro agio con i propri simili... Tutto vero, tutto su R2. “L’apoteosi della vacuità. Secondo me Franceschini ha deciso di sfidarci superando se stesso e infliggendoci la sua punizione assoluta per tutti i PPR- che ha dovuto incassare“ (Ilaria). “La sistemazione sugli ascensori mi mancava. Chissà come sono riuscito a vivere fino ad oggi ignorando questo mistero” (Frank). “su R2 odierno, il nostro caro EF si avventura in una divagazione socio-psicologica che ha per argomento il rapporto tra l’uomo e l’ascensore” (gpp). 

Paolo Berizzi, articolo del 14 ottobre Quel pasticciaccio di Formentera l'ultima maledizione degli Onassis. Berizzi è a Formentera per raccontare una storia di scarso interesse generale, per quanto dolorosa, con protagonisti gli Onassis. E io pago! 

Filippo Ceccarelli, articolo del 18 ottobre La Melandri al Maxxi rottamata e riciclata. Il ministro dei Beni Culturali Ornaghi nomina Giovanna Melandri alla guida del museo romano del Maxxi. Indignazione generale di cui si trova faticosamente una pallidissima traccia nel lungo articolo dell’ottimo Ceccarelli, concluso in maniera esitante: “Magari farà benissimo, ma forse non se lo meritava”. Filippo, un po’ di cattiveria (e di sintesi) ogni tanto! 

Marina Cavallieri, articolo del 25 ottobre Abiti dimenticati un vero tesoro chiuso nell'armadio. Un prezioso articolo ci ricorda la vitale questione degli abiti inutilizzati. “Ci sono vestiti, giacche, pantaloni, gonne, borse che giacciono in ogni armadio: tutti i guardaroba hanno un angolo dove vengono custoditi gli abiti smessi che è un piccolo tesoro”. Su R2, immancabilmente.

Marco Mensurati, articolo del 29 ottobre Caccia a Vettel Rabbia e sorpassi, Alonso non si arrende. La grande prestazione di Alonso nel GP di Formula 1 disputato in India dà alla testa al solitamente composto e bravo Marco Mensurati. Per esaltare le gesta del pilota spagnolo, Mensurati adopera un linguaggio che evoca ben altre e più tragiche questioni umane, inaccettabile per descrivere una semplice competizione sportiva: “Masticando rabbia e schiumando ambizione, Fernando parte 5° e punta come un mig Hamilton e Button, colpevoli solo di trovarsi tra lui e il suo obbiettivo: Vettel. Nello spazio ristretto di un giro vengono violentati, uno dopo l’altro con una brutalità che non si vedeva da anni, in pista. Senza diavolerie (...) né magheggi. Solo volante, acceleratore e testosterone”. “Forse il bromuro, citato più avanti nel pezzo, dovrebbe prenderselo Mensurati” (Barbapapà).

Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT.

Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.

1 commento:

trading on line ha detto...

Io che amo la lettura e che ha avuto l'opportunità di leggere parecchi libri di Umberto Ecco, è certo il suo articolo che mi influenza di più! Grazie il Signore Ecco!