Omaggio al genio di Paolo Samarelli.

Sapete già tutti che questo blog ha un debole per Paolo Samarelli e per i suoi disegni. Se poi le cose che Paolo disegna riguardano il calcio, andiamo giù di testa ancora di più.
E' inevitabile, quindi, la segnalazione che facciamo di un paio di gallerie fotografiche che largofochetti.it ha dedicato a Paolo, dandogli anche la possibilità di esprimere ciò che ha da dire non solo con la matita, ma anche con le parole.
Ecco infatti il testo che accompagna la prima delle due gallerie, quella relativa agli ultimi gol di Pandev e di Klose.

La giusta distanza
"Sai che ti dico? Che De Rossi ha giocato bene agli Europei è una leggenda metropolitana!" Cerco di scuotermi dalla frase appena ascoltata, non ci riesco, eppure il ragazzo che l'ha pronunciata mentre acquisto il giornale sembra simpatico e anche la formulazione iperbolica (leggenda, ma dai, ormai tutto è leggenda, mito) è purtroppo ormai consueta. Il riferimento è alla mancata convocazione di De Rossi appunto, Osvaldo e Burdisso da parte di Zeman che ho sempre apprezzato. Ora dico se la Roma avesse perso con l'Atalanta, come poteva, lo stesso simpatico ragazzo avrebbe detto la stessa cosa? Il buon De Rossi a me era sembrato ottimo agli Europei. La leggenda vera è Zeman e ne ha i suoi meriti, in questo caso ha fatto come voleva e basta, ha rottamato? Magari per una sola partita, affari davvero loro, ma l'eccesso di consenso fa sempre male. Trovare "la giusta distanza" è anche il bel titolo di un bel film (Carlo Mazzacurati, 2007), non è quasi mai facile però. Poi allenamento, mi trascino sul campo, mi inginocchio sull'erba (sintetica) per allacciarmi le scarpette da calcio e vedo altre scarpette che corrono; apprezzo la visuale e rivedo le danze che ho visto ieri. Vero, per un vecchio dilettante mai consumare troppa tv ma quel balletto di Klose e quel passo di tip-tap di Pandev osservarli dalla prospettiva bassa sarebbe stato fantastico.

Qualche volta al calcio d'inizio la telecamera inquadra da vicino scarpette e pallone ma poi è forse impossibile riprendere molto in quella maniera. Ho provato a rendere l'idea con i disegni di oggi, avrei voluto fare meglio ma è la rappresentazione più vicina a quella che immagino poteva essere dal vivo. A proposito di rottamazione, Klose va per i 35 e Pandev verso i 30, nel loro mondo sono anziani o quasi e anche lì perciò forse non è questione di età. E' un argomento di primaria importanza. Meglio rimandarlo a un altro spot, qui, avrete capito, conviene fermarsi ché i pensieri girano come le gambe di Pandev e Klose.

Paolo Samarelli

Ma non è finita. Nella seconda galleria, come se volesse fare un regalo al Feticista Supremo, Paolo ha raccontato, a matita e a parole, anche il bellissimo gol mancato da Diego Milito nel match di due domeniche fa contro la Fiorentina.

La legnata di Milito
Sono in fuga da Batman, Robin, e dal governo tecnico bis. Ho bisogno di green. Campo, magari anche una corsetta, due calci al pallone, qualcosa che sa di leggerezza e mi viene in mente Milito. Guarda un po' non tengo neanche per l'Inter, ma Cassano, Moratti quella gente lì non mi è antipatica e Moratti solo calcisticamente che il resto non so e se parliamo di sport non voglio manco sapere. Ma sì la legnata, la traversa di Milito, quel ballo elegante attorno ai difensori, il pallonetto sulla testa a quello che fa diligentemente la diagonale (non chiamiamolo sombrero per favore).

Cassano che sta a guardare quel che combina il compagno, gli ha fatto un passaggio splendido ma il centravanti è un fenomeno a pensare e ad agire. Sguardo sul pallone che scende, poi l'impatto col piede, da non credere, senza un rimbalzo, tutto al volo. Ci provo col fazzolettino di carta del caffè non lo tocco neanche e devo raccoglierlo ecologicamente con le mani.
Il pallone si schianta sulla traversa, non è gol ma vale il biglietto o l'abbonamento alla pay tv. Resta in testa più di un gol. Riguardo l'azione sul sito, prendo l'iPad, veloce più della carta e della matita ma meno di Milito. Ecco i disegni, bello e impossibile diceva la canzone

Paolo Samarelli