martedì 21 agosto 2012

Sondaggione: votate gli articoli PPR+ e PPR- di giugno.

Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla pubblicità.

Buona lettura e buon voto!








Emanuela Audisio, articolo del 3 giugno 'Per battere il tempo devi soffrire'. Repubblica dedica l’apertura dell’inserto domenicale ai 60 anni di Pietro Mennea. Nostra Signora dello Sport guida il mitico velocista pugliese nel racconto della sua avvincente storia, un mix di sacrificio, sudore e determinazione. Un’epoca in bianco e nero rispetto allo scintillante mondo di Bolt. “5482 giorni di allenamento, 528 gare, un oro e due bronzi olimpici, più il resto che è tanto. A 60 anni non ho rimpianti Rifarei tutto, anzi di più. E mi allenerei otto ore al giorno. La fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni”. 

Michele Serra, L’Amaca del 5 giugno. Alla stampa di destra che reitera i suoi ignobili e sgangherati attacchi a Roberto Saviano, il magnifico Serra ricorda alcune elementari verità: “È uno scrittore-soldato, che paga la sua guerra alla malavita conducendo una vita tremenda. Non è di sinistra, ha valori popolari molto simili a quelli di un meridionale tradizionalista non colluso e non servo. È un uomo libero e coraggioso. In un Paese munito di una destra decente (cioè legalitaria e repubblicana) sarebbe di destra. Dunque, non in questo Paese”.

Barbara Spinelli, articolo del 6 giugno Nella città che non c'è più. “Mi sono detta che bisogna andare all'Aquila, per vedere attraverso questa lente speciale come l'Italia rischia d'affrontare i disastri: il disastro che colpisce oggi l'Emilia, ma tante altre sventure”. Il disastro della ricostruzione dell’Aquila nel severo racconto della grande giornalista, spintasi fino al capoluogo abruzzese per testimoniare in prima persona la mistificazione berlusconiana, ovvero il disfacimento di una città circondata dalle meste New Town che impediscono il ritorno ad una vita normale. L’Aquila? “È un enorme buco nero, un luogo di non-vita dove tutto è restato allo stadio di detrito, di avanzo”. 

Francesco Merlo, articolo del 9 giugno Se l’immondizia diventa il romanzo del nostro Paese. La questione rifiuti a Roma torna a fornire un ulteriore spunto a Merlo che ci racconta, con il suo stile brillante, le miserie del nostro Paese attraverso la descrizione del movimento umano (sindaci di paese, ambientalisti, contestatori di professione, esponenti dei centri sociali e di Casa Pound) che si è creato attorno ad una questione campale. “Meno male che Merlo c'è, da PPR+ (grande pagina, 21, antropologico-politica con la monnezza come pretesto”. (MUDD)

Gianni Clerici, articolo del 9 giugno L'Italia delle donne fa già l'impresa e Sara ora può sognare l'incredibile. “Le ho sempre amate, le donne, e, dopo il ginnasio, le ho amate tenniste, mentre viaggiavamo insieme in quello che ancora non si chiamava circuito, perché gli aeroplani andavano a elica”. Solo l’inimitabile Scriba poteva iniziare così il racconto delle prodezze delle tenniste italiane al Roland Garros. Come sempre, nei tornei del Grande Slam l’ispirazione dell’inimitabile Gioanin tocca vette irragiungibili ai comuni mortali. Chapeau! “Imperdibile” (MUDD) 

Eugenio Scalfari, articolo del 21 giugno Addio a Viola il suo stile ci ha aiutato a capire i lettori. Un altro addio segna dolorosamente la grande famiglia di Repubblica, un altro sofferto articolo di commiato del Fundadòr dedicato questa volta a Sandro Viola, uno dei padri fondatori del giornale e tra i suoi migliori amici. Il ritratto di un giornalista di razza, competente, colto, raffinato. (...) la scomparsa di Sandro Viola per me è un dolore profondo, una ferita dell'anima e un'assenza che sento come un'insopportabile mutilazione. Ci conoscevamo da 55 anni e insieme e senza interruzione abbiamo lavorato, viaggiato, trascorso vacanze, fatte comuni amicizie, discusso, pensato e insomma vissuto”. Gli sia lieve la terra.

Altan, vignetta del 22 giugno. Con la proverbiale arguzia il grande Altan soppesa la credibilità del Cav. in versione anti-Euro.


Omero Ciai, articolo del 25 giugno Lady Narcos. Grande ritorno al reportage per l’apprezzatissimo latinoamericanista di Repubblica. Dopo tanto lavoro in redazione, ecco il prode Omero planare in Messico per raccontarci il mondo del narcotraffico e la sua più recente evoluzione: l’ascesa delle donne ai posti di comando dei gruppi narcos. “L'inizio di questo viaggio è una croce piantata nell'asfalto vicino ad un centro commerciale. Ricorda l'ultima grande guerra dei narcos nello Stato di Sinaloa e la morte di Arturo Beltrán Leyva, il 19 dicembre 2009. «I sicari entravano nella case e ammazzavano i chavos (i giovani peones) nelle camere da letto. Chiedevano solo "da che parte stai?" e siccome le vittime non sapevano chi fossero, rispondere era come partecipare a una roulette russa: c'era il cinquanta per cento di possibilità di evitare la morte», racconta Javier Valdez”. “Davvero un gran bel pezzo”. (Michele)








Antonello Caporale, articolo del 6 giugno Una canzone con la voce di Berlusconi l'album Bunga Bunga della Polanco. Un brillante e acuto osservatore della politica e della società italiane perso dietro il nulla. 

Alberto Flores D’Arcais, articolo dell’8 giugno Quelle parolacce di troppo in ufficio. Dunque, ci sono manager che dicono parolacce in ufficio. Bah! 

Luca Pagni, articolo del 15 giugno Lingotti, valute estere, Bot consigli per la navigazione dentro la tempesta infinita. Periodico, erratico e malriuscito tentativo di guidare i lettori nei meandri dei mercati finanziari con suggerimenti buttati lì senza grande logica (profilo di rischio, questo sconosciuto). L’articolo si segnala anche per una sensazionale rivelazione sul peso adeguato che le azioni dovrebbero avere nel portafoglio dei risparmiatori: “[Le azioni] Sono, per definizione, gli investimenti più rischiosi, cui non dovrebbe essere dedicato più del 20-25% dei propri risparmi”. Ipse dixit. 

Alessandro Baricco, articolo del 17 giugno Una certa idea di mondo. Lo scrittore torinese ci sta guidando da diversi mesi alla conoscenza dei 50 più bei libri da lui letti negli utlimi 10 anni. Un percorso stimolante ed effervescente contrassegnato anche da qualche momento meno convincente. Fabio P. segnala il pezzo sul libro di Bill Bryson "Breve storia della vita privata". “Non solo perché il pezzo è sciatto, ma soprattutto per la spocchia con cui liquida (trattandolo come un volume da ombrellone che può anche cadere nel secchiello del bambino senza recriminazioni) un libro che mi ha suscitato più piacere e interesse di tutti i lagnosi romanzi di Baricco messi insieme. Ho sempre pensato che Baricco fosse meglio come giornalista (i "Barnum" sono eccezionali) che come romanziere, ma oggi mi ha fatto ricredere”. 

Angelo Aquaro, articolo del 18 giugno Contrordine, il gossip fa bene ecco come aiuta a salvarci la vita. Consueta corrispondenza di peso di Aquaro, che ci regala anche uno dei suoi formidabili incipit: “Chi sparla avvelena anche te: digli di continuare”. Segnalato anche l’articolo del 23 giugno Nba, la prima volta di LeBron Miami pazza per King James. La scelta del giornale di coprire le finali NBA con il corrispondente locale si è risolta con un esito modesto con Aquaro che ha “assemblato malamente un po’ di informazioni, condendole poi con il suo stile inutilmente brillante” (Barbapapà)
 
Enrico Franceschini, articolo del 22 giugno La star cinguetta ma a pagamento bufera su Twitter. Altra ficcante inchiesta sull’Inghilterra di Cameron...

Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT.

Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.

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