sabato 25 agosto 2012

Fundadòreide. Le reazioni al pezzo del Diretúr (parte quarta).

Segnaliamo due interessanti contributi apparsi su Europa Quotidiano. Il primo è un'intervista a Michele Serra che vi invitiamo a leggere e di cui anticipiamo questo passo:
«Se si parla di Di Pietro sono d’accordo con l’analisi di Mauro – spiega a Europa Michele Serra, firma di punta di Repubblica –. Meno se si parla di Grillo e del suo movimento, che di sinistra non si sono mai definiti e anzi rivendicano una molto improbabile estraneità a tutto quanto il mondo politico ha prodotto negli ultimi cinque-sei mila anni, dai Sumeri ai giorni nostri. In genere chi dice di non essere né di destra né di sinistra è di destra. Apprezzo Marco Travaglio anche perché rivendica una matrice culturale e politica di destra».
Interessante anche questa riflessione che il direttore di Europa Quotidiano fa all'interno del suo editoriale di oggi:
Naturalmente si può dire (perché è vero) che Mauro innanzi tutto reagisce a una minaccia che per Repubblica s’è fatta insostenibile. Il versante editoriale di questa contesa è cruciale: il Fatto ha promosso un’Opa dichiaratamente ostile per conquistare lettori e influenza ai danni diRepubblica in un periodo di crisi generale. Una mossa insidiosa, alla quale però fino all’altroieri largo Fochetti aveva reagito sullo stesso terreno dello sfidante. Se si eccettua la polemica di Giuseppe D’Avanzo con Travaglio su stile e contenuto della cronaca giudiziaria, fin quando Berlusconi è rimasto il nemico numero uno Repubblica ha attinto, con classe maggiore, alla stessa strumentazione dei suoi giovani concorrenti: spazio esorbitante alle inchieste dei pm, intercettazioni a valanga, appelli e raccolte di firme a ripetizione.
La leadership dell’antiberlusconismo è rimasta indiscussa. Ma a che prezzo, per un grande giornale d’informazione.

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