mercoledì 29 febbraio 2012

Le note di MUDD.

Segnalo la peggiore elleKappa di sempre (che avra' voluto dire?)


E un titolo che fa a pugni con la nostra lingua: "Siamo e ci comportiamo da italiani". E dunque: "siamo da italiani" se si leva la congiunzione...

MUDD

Omissis.

Negli scontri in val di Susa è stata aggredita la troupe di CorriereTV.
I siti di Repubblica e Stampa (prima e seconda immagine) si sono però guardati bene dallo specificarlo. Il Corriere, ovviamente, l'ha fatto (terza immagine).



Sondaggione: votate gli articoli PPR+ e PPR- di gennaio.

Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.

Buona lettura e buon voto!








Francesco Merlo, commento del 5 gennaio La Gomorra delle Dolomiti. Feroce ritratto dell’Italia attraverso la descrizione impietosa di Cortina passata al setaccio dalla Guardia di Finanza durante le vacanze di Natale. “Oggi Cortina è degradata a negozio dei negozi, passerella degli orrori, avamposto del generone romano e del peggiore brambillismo di Milano, il cafonal da rotocalco che si autocelebra nella compiaciuta volgarità del sito Dagospia, l'Italia che evade le tasse ed è orgogliosa di evaderle (...)”. “Merlo è una spanna sopra tutti!” (Ilaria).

Gianni Clerici, articolo del 9 gennaio Australian Open Un torneo mondo. La presentazione del torneo di tennis australiano, prima tappa del Grande Slam, fornisce come sempre al buon Gioanin l’opportunità di raccontare magnificamente la storia del torneo attraverso un’intervista immaginaria a Norman Brookes, campione di tennis Aussie dei primi del Novecento. A conferma che l’atmosfera del continente “Down Under” tonifica il nostro amatissimo Scriba. Con grande diletto degli aficionados. “cose che mi sono piaciute (...) il pezzo "fantasy" di Clerici sul centenario di Melbourne” (MUDD)

Bernardo Valli, reportage del 13 gennaio Nel vulcano Bagdad e del 26 gennaio Piazza Tahrir un anno dopo. Il mitico Bernardo torna in Medio Oriente per raccontarci con la consueta maestria Bagdad senza soldati americani (“Tanti conflitti roventi, incrociati, adatti ai nostri tempi, senza più fanterie e blindati, che costano in uomini, in soldi e in reputazione. Come ben sanno gli americani appena partiti. Qui adesso vanno le lotte sotterranee con, ben inteso, i soliti, inevitabili morti quasi quotidiani. Il panorama non è mutato”) e l’evoluzione della primavera egiziana (“La "primavera" è incompiuta, ma non si è spenta, continua, un anno dopo, sotto la tutela dei generali. È un po' come se fosse imprigionata in una camicia di forza, dalla quale cerca di liberarsi. Potrebbe anche riuscirci, col rischio di provocare una controrivoluzione. Un colpo di Stato. Non si schioda in pochi mesi un regime militare che ha sessant'anni”). “Bello il reportage di Valli di oggi” (Ilaria)

Filippo Ceccarelli, articolo del 23 gennaio Il declino di un capo. Il ritratto di Bossi, leader politico incamminato verso un mesto viale del tramonto, attraverso l’analisi acuta, colta e disincantata come nello stile dell’ottimo Filippo. Che non esita, con consapevole e divertita temerarietà, ad accostare il crepuscolo bossiano, e l’inevitabile lotta di potere tra i suoi cortigiani, ai drammi shakespeariani. “(...) c'è un po' di Macbeth, con mogli che si danno un gran da fare, un po' di Re Lear, con sovrani stanchi e figli inadatti, e poi c'è un po' del Giulio Cesare, con la faccenda ineluttabile del parricidio da parte chi, all'apice del successo e dell'energia, capisce che è arrivato il suo momento, e gli eventi lo portano a fare fuori colui che gli ha dato fiducia, ma ha anche abusato della sua grandezza”.

Franco Cordero, commento del 24 gennaio La partita a scacchi di Re Lanterna. Il severo “giurista dal collo alto” (MUDD) torna a raccontare, con il suo stile magniloquente, le avventure del Caimano. Delineando alcuni scenari futuri per il Paese, “congetture prognostiche” li chiama, uno dei quali raggelante (Italia insolvente e il Caimano che si impone). Non manca una scintillante sintesi della storia e natura dell’uomo: “S'era fondato l'impero mediante frode, corruzione, plagio: è organicamente incapace d'autocontrollo; gli mancano categorie elementari, dalla morale al gusto. Confermano tale natura nove anni d'un malgoverno funesto: crede che tutto gli sia lecito; pretende poteri assoluti; lo stesso delirio sfoga sul palco internazionale”. “Il commento di ieri sull'immortalità di Berlusconi era fantastico” (Occam). “Splendida la «socievole indifferenza morale»” (Bette)

Alberto Stabile, reportage del 25 gennaio In strada a Homs, la città fantasma. “L'unica certezza sono i morti, a decine, a centinaia da quando è esplosa la protesta, e la paura che si taglia a fette mentre camminiamo per le stradine di Hamidiyeh, il centro storico abitato da una maggioranza di cristiani i quali, anche se non lo dicono apertamente, cominciano a sentirsi nel mirino.”. Inizia così l’intenso ed emozionante viaggio di Stabile nella città siriana da cui è partita la protesta contro il regime di Assad. Un racconto che si snoda lungo gli orrori della guerra e rivela le incertezze sul futuro del paese. “Rapimenti, oltraggi, cadaveri orrendamente mutilati e gettati nella spazzatura non senza aver impresso sui corpi scritte in omaggio a questo o a quel leader fondamentalista che equivalgono ad altrettante rivendicazioni.”

Emanuela Audisio, articolo del 26 gennaio La Superga dimenticata che stroncò il nuoto azzurro. “Morirono per un ritardo di 12'. L'aereo che persero, decollò e atterrò senza problemi. Con 9 posti vuoti. I loro. Quello seguente, un Convair, non arrivò mai: un boato e mille pezzi. C'era pioggia e nebbia quella sera su Brema. L'oste Heinz Strangmann uscì fuori dal suo locale e corse per i campi: chiamò, nessuno rispose. Tutti morti, anzi per dirla in maniera più gentile: nessun superstite.”. E' il memorabile inizio del pezzo della Audisio che ricorda la tragedia aerea del 1966 in cui morirono i componenti della nazionale italiana di nuoto. Una rievocazione toccante di una dolorosa pagina dello sport azzurro.

Michele Serra, l’Amaca del 28 gennaio. Dalla strenua difesa dell’onore italiano da parte del Giornale ("Noi abbiamo Schettino, voi avete Auschwitz”) contro un presunto attacco della stampa tedesca prende spunto Serra per un’esilarante rassegna dei luoghi comuni sui popoli. Chiusa dallo spettacolare “Le bolognesi la danno facile”. “Era da tanto che non ridevo leggendo Serra. Lo prendo come un buon segno” (Kriss). “Un’Amaca da PPR+” (Frank)









Andrea Tarquini, articolo del 3 gennaio Ottimismo La pozione magica che muove il mondo ecco le regole per pensare positivo. La predilezione per la fuffa che caratterizza sempre più i corrispondenti esteri di Repubblica comincia ad influenzare anche il sobrio Tarquini, qui alle prese con un classico dei classici: il pensare positivo. “anche Tarquini ogni tanto prende degli scivoloni incredibili. Imperdibile il pezzo uscito lunedì sull'ottimismo (...). Ma voi lo sapevate che gli ottimisti affrontano meglio difficoltà e stress? E che riescono a far funzionare meglio il matrimonio? E che gli ottimisti hanno più successo nelle professioni? Udite udite Der Spiegel ha dedicato a questa ricerca il pezzo di copertina di capodanno... fuffa d'importazione dunque.” (Ilaria)

Angelo Aquaro, articoli del 4 gennaio La card magica che evita tutte le code in aeroporto e del 27 gennaio Cellulari Così gli hacker ci rubano la vita. Doppia candidatura per il corrispondente americano alle prese con due argomenti essenziali per farci capire gli States: come l’innovazione tecnologica ci farà evitare la fila in aeroporto (argomento molto caro a Repubblica) e la scoperta che gli hacker possono penetrare nei nostri cellulari e rubarci dati personali.

Curzio Maltese, articolo del 9 gennaio La 'lezione' colta del Professore in tv per informare, non per sedurre. Il Presidente del Consiglio va in tv a farsi intervistare dal morbido Fabio Fazio “con le sue mille comode domande” (Francesco Merlo) ed ecco arrivare prontissima l’analisi di Maltese a rimarcare con tono trionfalistico quanto a tutti è noto: ovvero che lo stile di Monti non è quello di Berlusconi. “Al di là dei contenuti più o meno elegiaci, il buon Curzio sembra non sappia più come scrivere in modo gradevole. Leggere i suoi pezzi è diventata una fatica.” (Kriss). “(...) cose che non mi sono piaciute oggi (...) anche l'apologia di Maltese al Monti televisivo” (MUDD) 

Enrico Franceschini, articoli del 13 gennaio Le camere dei figli nel caos ecco il decalogo dell' ordine, del 23 gennaio Lasciatevi, ma con educazione ora c'è pure il galateo del divorzio e del 26 gennaio Liste Troppi impegni, poco tempo l'elenco che libera la mente. Ancora tre tostissime corrispondenze londinesi dell’immarcescibile Franceschini, una delle quali purtroppo ingiustamente ignorata da R2. “(...) giri pagina e trovi Franceschini alle prese con il disordine nella camera dei ragazzi e non sai se ridere o piangere. Poi leggi il pezzo e ridi, di gusto anche.” (Ilaria) 

Vera Schiavazzi, articolo del 22 gennaio Dalla scelta del banco al sorriso alla prof i trucchi anti-bocciatura. Inutile pezzo su un sedicente “manuale” per non farsi bocciare a scuola. Studiare di più, no eh?

Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT.

Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.

Cose che si potevano evitare.

Tipo associare Giancarlo Caselli ad un venditore di tappeti, come ha fatto il dorso torinese di Repubblica.it. Avrebbe avuto più senso con Berlusconi.

GPP

Babbioni a Largo Fochetti.

Nelle sue pieghe più nascoste la Repubblica rivela ancora la presenza di vecchi babbioni che ritengono la televisione a colori un lusso sfrenato e tutto ciò che è stato inventato dopo il fax una diavoleria elettronica da James Bond. Basta vedere per esempio come finisce questa brevina degli spettacoli quando fa riferimento alla serie tv "Sherlock", che, si spiega, mostra un Holmes "super tecnologico, armato di telefono cellulare". Addirittura! 

Fabio P.

La storia del Nemico in quattro volumi.

''Pubblico, vogliamo parlarci chiaro. In 17 anni di regime libero hai imparato molte cose. Oramai non ti lasci gabbare dalle frasi. Sai leggere fra le righe e conosci il valore delle gonfie dichiarazioni e delle declamazioni solenni d'altri tempi. La tua educazione politica è matura''.
Cosi', il 5-6 marzo 1876, recitava l'editoriale del primo numero del Corriere della Sera. Costava pochi centesimi, ma con la firma del suo direttore Eugenio Torelli Viollier era destinato a diventare il piu' importante quotidiano nazionale. Oggi, Fondazione Corriere della Sera e Rcs Libri hanno raccolto quel racconto lungo più di un secolo nella Storia del Corriere della Sera, opera a cura di Ernesto Galli Della Loggia, che da 1876 fino al 1992, all'alba di Mani Pulite, ne ripercorre le battaglie, gli articoli che hanno lasciato il segno, le firme illustri, da D'Annunzio alla Fallaci.
dal sito Blitz quotidiano

Vita di redazione 261. Ad Aldo Lastella il caffè da pagare. A Valentina Desalvo il cornetto da mangiare.

VITA DI REDAZIONE del 28/02/2012.
Durata 12'14”.

Sono i dettagli che fanno la differenza e così il (s.) Diretùr rientrato ieri (con abbronzatura da “settimana bianca, come osservava l'attenta Francesca) trova subito modo di “rimproverare” Aldo Lastella arrivato in ritardo (00'10”).


Valentina Desalvo prende subito le distanze (00'19”) e AL si sposta sull'angolo opposto a messaggiare per dimenticare. Lucio Luca sembra stia ingurgitando l'ultimo cornetto rimasto, mentre il vice-diretùr Dario Cresto-Dina è in raccoglimento per grazia ricevuta. Il (s.) Diretùr, intanto dice: “Come scrive Carlo Galli oggi”.


00'42”. Prosegue i suoi esercizi spirituali DC-D.


1'58”. Aligi Pontani vorrebbe tanto essere in Val di Susa, anziché seduto in tribuna Ovest.


2'32”. DC-D si volta in continuazione come a cercar qualcuno. Inquieto.


2'54”. Anche Giuseppe Smorto sosta in tribuna Ovest, con pensieri ben diversi da quelli di AP, anche perché ha stretta in mano una corposa mazzetta e l'indispensabile block notes con penna.


4'57”. GS aggiorna, attraverso lo smartphone, la home del sito e non si accorge che, accanto a lui, è ricomparsa la ragazza dall'orecchino di perla. Sempre priva d'identità.


Il (s.) Diretùr dice: “L'ha scritto Ilvo Diamanti domenica, l'ha scritto tempo fa”. Quando, insomma?

6'02”. DC-D è attratto dai larghi spazi visivi dei maxischermi, mentre il (s.) Diretùr parla degli ampi spazi della politica.


7'59”. “Posti in piedi in Paradiso”, ma non nella “Situation Room”, dove anzi si sta piuttosto larghi. Che, a questo punto, sia “l'inferno”?


8'21”. DC-D fa notare al (s.) Diretùr che il suo pistolotto è stato effettivamente lungo. Intanto Gennaro Schettino sta ordinando una bottiglia di acqua minerale per la gola secca del (s.) Diretùr.


8'42”. Il (s.) Diretùr tranquillizza AL: perdonato per il ritardo.


Poi chiede a Massimo Vincenzi: “Tocca a te pagare oggi il caffè?” e MV replica prontamente: “No, tocca a lui” indicando AL (8'50”).


9'54”. Spunta una stagista timida dietro a Lucio Luca.


10'00”. Valentina Desalvo chiude “Avvenire” prima che ci pensi Celentano.


11'12”. Il (s.) Diretùr giura di non fare più pistolotti di otto minuti.


11'51”. Visto Francesca chi sta mangiando l'ultimo cornetto? È VD! Ma ormai la Reunio è finita.


CINGUETTII DI GIORNATA

Ezio Mauro ‏ @eziomauro
No Tav, la politica non se ne può lavare le mani - Video Repubblica - la Repubblica.it video.repubblica.it/rubriche/repub… via @repubblicait

Ezio Mauro ‏ @eziomauro
Gli italiani "assorbono" la manovra Cresce ancora la fiducia in Monti - Repubblica.it repubblica.it/politica/sonda… via @repubblicait

Ezio Mauro ‏ @eziomauro
#Fiat: in Italia ma solo a certe condizioni. Quand'è che il governo si decide a convocare #Marchionne per un confronto su impegni precisi?

Visto, si stampi.
Frank

TAV, Titoli ad Alta Voracità.

Menomale che c'è il manifesto. Finchè dura.

Osservatorio Banner Placement.

Vi bruciano le auto? E qual è il problema? C'è Quattroruote.

Prezzemolo Saviano finisce anche nell'ultimo romanzo di Alessandro Piperno.

Leggete qui:

Ho finito di leggere Inseparabili, il terzo romanzo di Alessandro Piperno, il secondo del dittico Il fuoco amico dei ricordi. Inseparabili è il più bel libro di Pip, più riuscito di Persecuzione, più maturo di Con le peggiori intenzioni. Non c’è nessuno in Italiano capace di scrivere così, da grande narratore internazionale. La seconda parte del romanzo è la migliore, di intensità commovente e cinica (uso gli aggettivi più cari a Pip). Straordinario, poi, quando trasforma uno dei protagonisti in Roberto Saviano.
Christian Rocca

Il Nuovo Nemico perde i pezzi.
Oggi tocca a Saturno e domani, chissà?

Riportiamo dal blog di Massimo Mantellini:
Altra polemicuccia odierna sempre sul filone cultural-letterario è il divorzio Riccardo Chiaberge- Il Fatto Quotidiano (Chiaberge su Twitter ci è andato giù duro). L’inserto culturale de Il Fatto non si farà più, a quanto pare per la modesta presa di Saturno sui lettori del quotidiano ai quali, come ci ha elegantemente fatto sapere l’editore, di Saturno “non gliene fregava nulla”.

Feticismi del 28 febbraio 2012.

Ottimo lavoro di Repubblica nella doppia pagina dedicata alla tragedia del leader dei No-Tav Luca Abbà (argomento discusso anche qui).


Cosa c'era di meglio che inviare un Ponte a Chiomonte? Nessuno. Anche se poi, nella ridente cittadina ai piedi del Rocciamelone, ci è andata anche Vera Schiavazzi.


Anche elleKappa ha trovato ispirazione dalla vicenda di Luca Abbà per la sua consueta vignetta, che oggi strizza l'occhio anche a Dario Fo.


Osservatorio Dossier: è dedicato alla TAV è anche il primo dei tre dossier di oggi. Gli altri due hanno come tema Le Consulenze e Lo Sviluppo.


Due pagine anche per la nuova disavventura in cui si è trovata una delle navi della Costa Crociere: la Costa Allegra. Contributi da Genova di Wanda Valli e Massimo Minella.


E un inaspettato editoriale di Piero Ottone che inizia così (dalla prima pagina):


Ma non sarà mica lui la causa di tutto sto casino?

A pagina 14 ecco rimaterializzarsi la nipote di Mubarak (Dio, come ci mancava) a supporto del pezzo di Piero Colaprico assolutamente da leggere, soprattutto quando parla di quel poliziotto che per arrivare a casa dei genitori di Ruby in Sicilia guada un fiume alle 2 del mattino, e chiede loro: "Ma davvero siete parenti di Mubarak?" ... "Macché" (segnalazione di Non leggere questo Blog!)


A proposito, avete notato che da qualche giorno su Repubblica viene riportato il proprietario o l'autore delle fotografie? Approviamo. Quel che è giusto è giusto.


A pag.16, i due marò Latorre e Girone sono costretti a leggere un giornalaccio indiano mentre, ne siamo certi, vorrebbero leggere Repubblica.


Pag. 17, Angelo Aquaro è in gita a Bloomfield Hills, Michigan, per le primarie del Partito Repubblicano. Caro Angelo, vai a mangiare qui. Ti sentirai a casa.

A pagina 20 ecco i risultati della raccolta fondi Repubblica-Sky per la scuola distrutta di Monterosso. Un bel successo che ha portato 330.000 euro.
L'ottimo Sergio, però, ci segnala che la didascalia a destra è sbagliata. Cose che capitano.


A pag. 53 la 4a e ultima puntata del reportage dalla Siria “Al di là dello specchio” di Littell.


Nella musica Andrea Morandi ci parla di Celeste Gaia, la bionda cantante "Eliminata a Sanremo, reginetta di Twitter". Volete diventare fan di Gaia su Facebook? Accomodatevi nella sua pagina. Qui invece il video di Carlo, il singolo presentato a Sanremo Giovani.


Nello Sport scopriamo che anche Leonardo Bonucci è invischiato nella nuova ondata del calcio scommesse. Ecco spiegato il motivo della sua gigantesca cappellata di sabato sera. Non era lucido, il ragazzo.

Osservatorio Errori.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,
a pagina 20 di oggi c’è la foto di Vernazza con didascalia che si riferisce a Monterosso!

Il dubbio: non è che Rep ha dato i soldi al comune sbagliato? 
Sergio

martedì 28 febbraio 2012

New troll.

Oggi gira così: due troll in un giorno solo non era mai accaduto. 
Che poi, magari, è sempre lo stesso.
ma siete davvero così mediocramente soggiogati da questo schifo fi giornale (Il Giornale, ndfs)? Voi feticisti di Repubblica, avete visto come il vostro giornale sta trattando il movimento? Li avete visti i titoli su web? Li avete letti gli articoli?
Ma sveglitevi cazzo, Sallusti rispetto al vostro giornale è semplicemente meno decoroso, ma più trasparente.

Calembour visivo.

A pagina 14 di Repubblica c'è un calembour visivo che piacerà tanto al nostro amico Bartez.

Lucio Magri approverebbe? Secondo noi, no.

Proposta di Luciana Castellina:  
Il Manifesto solo su Internet.
Però, se è l'unico modo per salvarlo, allora si.

Credo in un solo Dino.

Oggi Dino Zoff compie 70 anni.
Lo festeggiamo con una copertina del Guerin Sportivo.

E un bel chissenefrega non ce lo metti?

Notizia apparsa su corriere.it
L'idea di questo post arriva da un tweet di Metilparaben.

Costa Allegra o No TAV? L'importanza della notizia.

Sono di ieri due notizie di cronaca che occupano gran parte delle prime pagine di oggi. Due incidenti diversi che necessitano racconti dettagliati: quello ad una delle imbarcazioni della Costa Crociere e quello di Luca Abbà, leader dei No TAV rimasto folgorato e precipitato da un traliccio in Val di Susa.

Qui sotto le prime di Repubblica e Corriere con evidenziato in rosso la notizia della Costa Allegra e in blu quella di Abbà.


All'interno, il Nemico sceglie di dare la priorità alla prima delle due notizie con tre pagine in apertura di sfoglio (qui le prime due), con un'ottima infografica a pagina 3.


A seguire, ecco la notizia di Luca Abbà, sempre in 3 pagine.

Repubblica opta invece per il percorso esattamente opposto. Prima Abbà in tre pagine e poi, decisamente più in là (pagg. 12e13) la Costa Allegra (se ne parlerà in dettaglio nei feticismi del giorno).

E voi quale notizia avreste affrontato per prima?