mercoledì 27 luglio 2011

Colpirne uno per educarne cento.

Per quanto ci stia sugli zebedei, non si può negare che Rocco Buttiglione conosca bene l'italiano, a differenza della maggior parte dei giornalisti italiani. Quindi la frase "So che mi arriveranno una valanga di insulti" con
cui apre la sua intervista sulla Repubblica di oggi, con il suo errore da scuola media ("arriveranno una valanga"?) è solo l'ennesimo esempio degli errori identici che vengono commessi ogni giorno, soprattutto dai giornalisti televisivi ma anche da molti di quelli della carta stampata. E visto che abbiamo pazientato trent'anni e bisogna colpirne uno per educarne cento, ci fa piacere ricordare che l'autrice dell'intervista a Buttiglione
uscita oggi su La Repubblica a pagina 7 è Giovanna Casadio.

Fabio P.

3 commenti:

Geppo ha detto...

Suvvia, è un accordo a senso, che nemmeno Serianni nella sua Grammatica condanna (né pone limitazioni di registro). Certo, forse nello scritto sarebbe meglio attenersi alla concordanza logica, ma la giornalista sta riportando un discorso diretto, quindi, se peccato c'è, è venialissimo.

Riporto il passo della "garzantina" di Serianni:

"Con un soggetto singolare di valore collettivo (specie se seguito da un sostantivo plurale in funzione di specificazione) o con un pronome indefinito seguito da un partitivo non è rara la concordanza «a senso», al plurale." [XI.361]

Anonimo ha detto...

Quindi io posso scrivere: Un gruppo di ragazzi sono usciti da scuola? Mah

Geppo ha detto...

@Anonimo: proprio così: io non ci vedo questo gran peccato.

Qualche esempio letterario, sempre dalla Grammatica di Serianni (che, ricordo, è accademico della Crusca):

"una piccola folla di uomini, di donne e di bambini erano sulla strada" (Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli)

"nell'interno c'erano una decina di persone" (Tabucchi, Notturno indiano)


Secondo la mia opinione, però, è molto meno accettabile, anche nel parlato, la concordanza a senso con nomi collettivi privi di un sostantivo plurale di specificazione), come accade con "gente" - soprattutto nel dialetto romanesco: "La gente dicono che..." Un esempio letterario:

"nemmeno in un deserto questa gente ti lasciano in pace" (Pavese, La luna e i falò)