sabato 30 luglio 2011

Ciao Peppe.

E' arrivato un sms: "E' morto Giuseppe D'Avanzo, infarto. Era in bicicletta con Bolzoni".
Siamo tutti costernati, senza parole.
Ciao Peppe, che la terra ti sia lieve.

Nel paese di Enrico Albertosi.


Andiamo a ricaricare le pile a Pontremoli, paese natale di Enrico Albertosi, storico portierone di Italia-Germania 4-3, e che qui sopra vedete in un suggestivo "prima e dopo" pubblicato sull'ultimo numero del Guerin Sportivo che mi ha fornito l'ottimo Gabriele.

Qui sotto trovate l'intero servizio dedicato al Ricky nazionale.

Ci rivediamo lunedì.
E vi anticipiamo che la prossima settimana sarà una settimana a "spizzichi e bocconi" perchè il FS sarà in diversefaccendeaffaccendato tra Cernusco sul Naviglio e Milano con un angioletto  di nome Sofia e con il nonno di quest'ultima che sta sistemando dei giardini ubicati qua e là intorno a Milano e che ha chiesto una mano a suo genero.

Voi comunque continuate a mandarci i vostri contributi all'indirizzo mail enricoporrochiocciolafastwebnet.it. Li pubblicheremo più che volentieri.



Prime pagine storiche: 5 settembre 2003.

Con i due editoriali del Diretùr e del Vice-Diretùr.

venerdì 29 luglio 2011

Cognomi preziosi.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,
ti viene mica in mente qualche altro cognome adatto dentro Repubblica che stia bene dentro questa lista?
Certo che con Sasso, Ottone, Diamanti sono ben equipaggiati in redazione...

Ciao, Luca

Caro Rocco, giù le mani da Concita!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
non è vero che la dolce Concita piace solo a voi di PPR. Leggi un po' cosa dice Rocco Siffredi su Dagospia:
Rocco Siffredi,  qual è la donna italiana che la stuzzica di più?
«Martina Colombari. Emana un forte erotismo. E poi avendo avuto una storia con Tomba sa cos'è l'uomo. Ma quella che mi fa impazzire davvero è l'ex direttrice dell'Unità Concita De Gregorio. Quello che dice non l'ascolto, ma la guardo. Un bel tipino. Intellettuale ma hot. Se facesse un film con me, le farei fare la protagonista».
un abbraccio
Carmen
P.S. Collaboro poco ultimamente ma il sito di Repubblica è inguardabile.

La maledizione delle brevine.

Anno più anno meno, cosa cambia?
(vista oggi su Repubblica a pag. 47)

Scoprire con amarezza su Repubblica che una delle paste più buone in circolazione non c'è più.

Il 20 luglio 2011 il Tribunale di Salerno dichiara il fallimento del Pastificio Antonio Amato.
(visto oggi su Repubblica a pagina 19)

ellekappa breve e lunga.

Libero di copiare. Da Repubblica.

Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro ha stilato dieci domande per Pier Luigi Bersani.

La miglior prima pagina di oggi.

A Enrico Franceschini il "Freedom of the City" del 2012?

Una curiosa prima pagina e un paio di candidature al PPR+.

Ciao Pazzo,
ottimi e gustosi i "cattivi pensieri" di Gianni Mura sul Tour de France (26 luglio). Notevole l'incipit con il 3 che Mura attribuisce a se stesso. PPR+

Da PPR+ anche il commento di Michele Serra del 27: "La Lega e la sindrome norvegese"

Curiosa la "prima" di oggi (ieri ndFS). "Cambiare o l'Italia affonda". Ma come potrebbe accadere se proprio sotto c'è la foto della Fede d'oro?

Frank

Caro Frank, oggi in prima c'è anche un insolito Fundador destrorso, nel senso che il suo editoriale è impaginato a destra. Siamo abituati a vederlo a sinistra, com'è naturale che sia. FS

L'angolo dell'OT.


(via Briciole di Tigella)

giovedì 28 luglio 2011

Le pompe del cane a sei zampe.

Non è il titolo di un film porno, è l'argomento di una lettera apparsa oggi su Repubblica che ripubblichiamo qui per due motivi.
Il primo perché è una lettera che tutti dovrebbero leggere.
La seconda è perché chi l'ha scritta è un caro amico del vostro FS.
Evidentemente a Repubblica hanno un debole per le lettere di Salvo Scibilia.

Vittorio Filtri.

Da Giornalettismo.com:

“Sì. mi sono fatto una canna, una sola”. Lo ammette Vittorio Feltri, ospite del morning show di Emilio Pappagallo su Radio Rock 106.600. “Chiesi- racconta- a uno dei miei quattro figli, ero giovane, di farmene una. L’ho fatto di nascosto a mia moglie, per un interesse scientifico. Dopo due-tre boccate ho commentato: non sa di niente. E cosi’ abbiamo smitizzato la canna in famiglia!”. Feltri confessa inoltre un’insospettabile passione per la canzone napoletana e il fatto che “mi commuovo molto davanti agli animali. Invecchiando ho scoperto di avere un cuore”. (DIRE)

Da Alfano a Nitto Palma: tutto è cambiato, niente è cambiato.

Dal blog di Liana Milella su Repubblica.it:
Aveva appena finito di dire, nelle sue prime dichiarazioni, che l’obiettivo del suo prossimo dicastero sarebbe stato quello di ricomporre i rapporti tra politica e giustizia. Parola di Francesco Nitto Palma, l’uomo cui Berlusconi ha deciso di affidare il ministero di via Arenula. Uno a cui non un solo ministro ha fatto gli auguri. Neppure il suo predecessore Angelino Alfano. Detto fatto. Il governo ha messo al Senato la fiducia sul processo lungo. Contro il quale, a palazzo Madama, ex magistrati del rango di Gerardo D’Ambrosio, Felice Casson, Silvia Della Monica, Alberto Maritati, Gianrico Carofiglio, tutti del Pd, un intellettuale come Pancho Pardi e un avvocato come Luigi Li Gotti dell’Idv, per due giorni hanno spiegato in aula le tremende contraddizioni. Ne basti una per tutte: se avvenisse un delitto o uno scontro gravissimo in uno stadio di calcio, le difese, nel corso del processo, potrebbero citare come testimoni tutti quelli che stavano vedendo la partita in quel momento.
Non basta. Dice Pardi che questa è “giustizia di classe”. E lo è, perché solo chi può permettersi avvocati alla Ghedini può anche avere maggiori chance nel dibattimento per farsi valere.
Ma è la coincidenza tra il nuovo ministro e l’ennesima fiducia al Senato su una legge ad personam per il Cavaliere che la dice su chi comanda. Solo Berlusconi. Gli altri, Guardasigilli compreso, sono solo marionette. Si mettano tranquille le toghe. Tutto continuerà ad andare per come va dal 2008. Male.

Feticismi grafici.

I feticismi non sono riferiti a Micaela Rmazzotti, ma all'utilizzo creativo del colore nel titolo: sono i due punti di rosa del vestito di Micaela.
Bravi grafici, vi siete guadagnati la pagnotta.

Il Fundador perde colpi.

Leggiamo sul blog di Marco Campione:

Eugenio Scalfari ha scritto un editoriale per commemorare il trentennale della famosa intervista a Berlinguer sulla “questione morale”. Tra le altre cose scrive:

A quell’epoca del resto non esisteva ancora il finanziamento pubblico dei partiti.
Se a quell’epoca (era il 1981) non esisteva ancora il finanziamento pubblico ai partiti, quale legge i Radicali avevano chiesto di abrogare – senza successo – nel 1978?

La maledizione delle brevine.

1) "Manoel De Olivera torna sul set a 102 anni". Titolino della breve di spettacoli di ieri a pagina 43 (nel testo il cognome è scritto correttamente: "De Oliveira");


2) Il campione di sci Peterson "si è tolto la vita" due volte consecutive per due volte in tre righe: è accaduto oggi nella seconda brevina di sport (pagina 53)


MUDD

Il gioco dell'estate: trovate le differenze.

La miglior prima pagina di oggi.

mercoledì 27 luglio 2011

Er ministro novo.

Guardelo quant'è bello! Dar saluto
pare che sia una vittima e che dica:
- Io veramente nun ciambivo mica;
è stato proprio el Re che l'ha voluto! -

Che faccia tosta, Dio lo benedica!
Mó dà la corpa ar Re, ma s'è saputo
quanto ha intrigato, quanto ha combattuto...
Je n'è costata poca de fatica!

Mó va gonfio, impettito, a panza avanti:
nun pare più, dar modo che cammina,
ch'ha dovuto inchinasse a tanti e tanti...

Inchini e inchini: ha fatto sempre un'arte!
Che novità sarà pe' quela schina
de sentisse piegà dall'antra parte!

Trilussa
(da un'idea di Nonunacosaseria)

Vi ricordiamo, oltremodo, alcuni passi del curriclum vitae di Nitto Palma:
  • ha preso parte solo al 14,60% delle votazioni in Aula (nel 77,80% dei casi era «in missione», quindi assente giustificato), ma è stato sempre presente per dare il suo assenso a lodo Alfano, processo breve e legittimo impedimento
  • si è distinto per aver ripetutamente tentato di reintrodurre l’immunità parlamentare
  • ha chiesto una commissione d’inchiesta sull’uso politico della magistratura e le derive ideologiche di Tangentopoli
  • ha proposto la radiazione dall’albo dei giornalisti dopo tre condanne
  • ha cercato di accelerare il cammino della ex-Cirielli
  • ha strenuamente difeso l’innocenza dell’amico Cesare Previti   
(da un'idea de Il Nichilista)

Su NonLeggereQuestoBlog trovate il resto del curriculum vitae di Nitto Palma.

Il nostro caro Angelo.

Guardate come chiude il suo pezzullo di oggi su Repubblica.

Senza parole.

E voi, cosa rispondete ai vostri ragazzi?
(lettera apparsa oggi su Repubblica)

No, sul sito d'informazione più letto in Italia no.
Non è ammissibile.

Da non credere! Guardate come è stato scritto "comunque sia".
Ma a Largo Fochetti ci mettono i teen-agers al desk?

Frank

Ancora su Amy Winehouse e sul colonnino tette e culi.

Abbiamo trovato questa attenta analisi su Blogorrea, il blog di Gabriele (uno che spesso vieni qui a leggere e a lasciare commenti al vetriolo) sul fenomeno mediatico che si è scatenato intorno all morte di Amy Winehouse.
Il post di Gabriele tira in ballo anche il colonnino infame di Repubblica.it al quale si abbeverano quotidianamente gli adolescenti d'oggi assetati di gossip e di merda assortita.

La dolce débâcle.

L'Unità di Concita De Gregorio non se la passava poi tanto bene... 

(ringraziamo Kobayashi per la segnalazione)

Il colonnino infame.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo, se non mi ricordo male tempo fa qualcuno da queste parti aveva definito "il colonnino della merda" lo spazio riservato, sul sito repubblica.it, a gallerie fotografiche e video.

Ora qualcuno sostiene, secondo me a ragione, che spesso in quello spazio ci finiscano robe di dubbio gusto. Ti segnalo un'iniziativa a riguardo, di cui mi sembra condivisibile l'intento, anche se spero sia un invito a un maggiore uso dell'intelligenza, piuttosto che una crociata moralista e passatista in grado di demonizzare il corpo umano. Ma certo un conto è demonizzare il corpo, un altro è un uso esclusivamente sessuale del corpo femminile.

Dunque, nella speranza che le animatrici di questa campagna vogliano fare questa distinzione, segnalo il link: http://vitadastreghe.blogspot.com/2011/07/cara-repubblicait-per-unora-quanto.html

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i lettori di questo blog. Un saluto estivo a tutti.

Meme

Cara Meme, qua su PPR si è sempre parlato di "colonnino tette e culi", mai di "colonnino della merda". In ogni caso la tua lettera ci sembra interessante (come interessante ci sembra il link che ci segnali) e quindi l'abbiamo pubblicata. FS

Il tentativo di far credere che la Lega ce l'ha ancora duro.

La prima pagina di oggi della Padania evidenzia queste due "notizie". Se si voleva una conferma che l'insediamento dei "Ministeri" è pura propaganda per distrarre gli stessi leghisti dal nulla che Bossi e Co han portato a casa in due decenni, eccola. Un bel manifestino per i gonzi e il tentativo di far credere che la Lega ce l'ha ancora duro, persino contro il Presidente Napolitano.

Michelangelo C. sulla sua pagina Facebook

Ecchissenefrega.

Sinceramente, ditemi voi, è una notizia da meritare di stare lì sulla homepage del secondo sito di informazione italiano? (già, perchè il primo siamo noi)

Colpirne uno per educarne cento.

Per quanto ci stia sugli zebedei, non si può negare che Rocco Buttiglione conosca bene l'italiano, a differenza della maggior parte dei giornalisti italiani. Quindi la frase "So che mi arriveranno una valanga di insulti" con
cui apre la sua intervista sulla Repubblica di oggi, con il suo errore da scuola media ("arriveranno una valanga"?) è solo l'ennesimo esempio degli errori identici che vengono commessi ogni giorno, soprattutto dai giornalisti televisivi ma anche da molti di quelli della carta stampata. E visto che abbiamo pazientato trent'anni e bisogna colpirne uno per educarne cento, ci fa piacere ricordare che l'autrice dell'intervista a Buttiglione
uscita oggi su La Repubblica a pagina 7 è Giovanna Casadio.

Fabio P.

ellekappa decentrata.

La miglior prima pagina di oggi.

Anders Behring Breivik, uno spaventoso, fantasmagorico, tragico, colossale cretino.

Concede al fotografo il suo sorriso giocondo, un sorriso insinuante, ammiccante, compiaciuto, ed è la prova che non bisogna credere alle facce, che i mostri non sono mostruosi...
...Visto così, dal finestrino dell’auto che lo porta in tribunale, Breivik è l’uomo più contento del mondo, soddisfatto di sé, non ha nulla di torvo o di arrabbiato, non ha la tenebrosità del diavolo né quegli occhi di ghiaccio che molti gli hanno attribuito senza neppure guardarlo in faccia...

...Certo, sono infinite le vie della follia, ma la strada che ha scelto Breivik è quella della giocondità, della semplicità. I suoi libri cult per esempio, Kafka e Orwell e Machiavelli e ovviamente la Bibbia, sono anche i nostri, e noi che li abbiano letti sappiamo bene che li possono leggere anche i cretini, che sono pensieri che in mano ai cretini possono degenerare. Il killer disegnato da Tarantino citava il profeta Ezechiele, quello di John Lennon aveva in tasca il giovane Holden… In mano a un cretino anche la perfezione diventa storta, anche il sublime diventa fango. In mano a un cretino, Leopardi non è più un poeta ma un gobbo rancoroso...

...Davvero il sorriso del giocondo dopo lo spaventoso eccidio è il sorriso di un cretino. E forse è cosi che bisogna leggere quella sua faccia candida, forse è così che dobbiamo decrittare la sua orribile storia, con il codice della cretinocrazia. Ecco cosa ci dice il suo sorriso, ecco cos’è il mostro: uno spaventoso, fantasmagorico, tragico, colossale cretino.
Francesco Merlo, La Repubblica, 26 luglio 2011

Ovviamente da PPR+.

Quel genio di Mario Borghezio.


Dal blog di Cinzia Sasso su repubblica.it:
Mentre sù al Nord le autorità norvegesi aspettano di terminare la lista delle vittime, e mentre cominciano ad emergere le loro storie – c’era un ragazzo di 14 anni che aveva avuto il suo battesimo “politico”; c’era un’irachena in fuga dalla guerra; c’era una madre che faceva la volontaria nelle cucine da campo dei ragazzi –  che danno alla tragedia un significato ancora più drammatico, sù al Nord italiano c’è chi cerca voti e si accapiglia anche sulla morte di 68 ragazzi.
Quel genio di Mario Borghezio (scusate, ma non ce la faccio a premettere “onorevole”) non solo ha detto di condividere le idee del folle assassino, ma si è anche scagliato contro il suo compagno di partito Roberto Calderoli, definito uno senza spina dorsale. Perché Calderoli – quello dei bingo bongo che stavano sugli alberi, di Napoli che è una fogna, della nazionale francese di calcio composta da neri, musulmani e comunisti, l’autore della legge, e la definizione è sua, porcata – adesso indossa il doppiopetto e dall’alto della sua moderazione ha criticato il compagno di partito definendo le due parole “farneticazioni”.  prosegue qui

martedì 26 luglio 2011

Due lettere pubblicate dal Foglio.

Per la seconda serve il decoder.


L'angolo del Nemico.

ellekappa norvegese.

Caro Diretùr, vorrei dirle che, quel pezzo di Sofri, proprio non andava pubblicato.

Matteo su Giornalettismo.com ha scritto una lettera a Ezio Mauro per dirgli che quel pezzo di Adriano Sofri sulla strage norvegese, proprio non l'ha digerito. Anzi, l'ha addirittura vomitato.

La lettera inizia così:
Gentilissimo Direttore,
ho letto l’articolo scritto da Adriano Sofri: ”Petrolio, natura e polizia disarmata s’infrange il sogno del paese felice” e vorrei protestare. Non avendo trovato una email del giornalista in questione, ne la possibilità di replicare online, le scrivo sperando di rubarle qualche minuto d’attenzione, almeno per rilevare le informazioni errate riportate dalla vostra testata.
E finisce così:
Ma chi è Adriano Sofri. Il padre eterno? O meglio…. il dio Thor?
Il corpo centrale della lettera la trovate qui.

Non è solo D di Repubblica ad essere infarcita di pubblicità.

PierLuca Santoro ha calcolato che nell'ultimo mumero di Amica ci sono 51 pagine di pubblicità tabellare su una foliazione di 154 pagine e nell'ultimo numero di Donna Moderna 91 pagine di pubblicità per una foliazione di 194.

Per conoscenza, l'ultimo D di Repubblica aveva 54 pagine di pubblicità su una foliazione di 130.

Cronaca di una homepage esagerata.

Dal blog Cattiva Maestra di Emanuele Meinetti, collaboratore di Il Post.

Dunque, ricapitoliamo: un uomo di estrema destra piazza una bomba nel centro di Oslo che causa la morte di otto persone, poi raggiunge un’isola poco distante dalla capitale norvegese, si finge un poliziotto e con alcune armi uccide 68 persone, per lo più adolescenti. È uno di quei casi in cui i fatti parlano da soli, in cui la portata e la gravità di quanto accaduto supera di gran lunga la necessità di usare sensazionalismi e parole fuori misura. Perché è lo stesso un fatto fuori misura, una cosa inimmaginabile, pomparla ulteriormente non ha nessun senso. E se ti occupi di uno dei giornali più letti in Italia lo sai sicuramente.
Questa è la homepage del sito di Repubblica di sabato scorso, a circa 24 ore dall’attacco in Norvegia e vale la pena, per una volta, analizzarla.  prosegue qui

Il sito di Repubblica con l'articolo davanti.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,
vorrei segnalarti una cosa anche se forse la sai già visto che sul tema sei onnisciente. Ieri son capitato (per sbaglio) su www.larepubblica.it , come puoi vedere son rimasto molto sorpreso che qualcuno a Largo Fochetti non avesse comprato anche il dominio con l'articolo davanti. Non lo ritengono importante o necessario? Ai tuoi lettori la risposta.
Personalmente mi sembra una beffa leggere " Il nome del nostro sito deriva infatti dal latino Res-pública, che significa Cosa pubblica. Onde evitare malintesi precisiamo che non abbiamo alcuna relazione con il quotidiano "La Repubblica". Se siete arrivati qui perché cercavate tale quotidiano, potete andare nel suo sito cliccando qui.".

ciao ciao, a presto
Filippo

La miglior prima pagina di oggi.

Dopo la cantonata di sabato, si rifanno con Penati.
E con Travaglio.


Vita di redazione. Vuota.

Già, fine delle Reunio ed era nell'aria (non Irma).
Con la puntata di venerdì scorso, si sono chiusi i battenti.

Ringraziamo (in rigoroso ordine di apparizione): il Feticista Supemo che si è confermato editor perfetto, con una sintonia a volte stupefacente, quasi fosse telepatia.
MUDD, al quale va il merito di aver avuto l'intuizione che ha poi egregiamente sviluppato e arricchito.
E, infine, a coloro che hanno letto, commentato e criticato la Reunio va il nostro ringraziamento particolare, con l'ausilio di don Lisander.
“Se non v'è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l'ha scritta, e anche un pochino a chi l'ha raccomodata. Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta”.
Buone vacanze.
Visto, si stampi.

Frank 

E ovviamente io ringrazio Frank che ha brillantemente sostituito MUDD nella recensione della Reunio quotidiana confermandosi una penna straordinaria e un prezioso collaboratore di questo pazzo (per Repubblica) blog. FS

lunedì 25 luglio 2011

A proposito di Enrico Albertosi.

Avevamo promesso di portarvi notizie fresche da Pontremoli sul mitico Enrico Albertosi.
Abbiamo interrogato il farmacista, l'edicolante e il ferramenta del paese toscano: Enrico vivrebbe a Pontedera e l'ultima volta che avrebbe messo piede a Pontremoli sarebbe stato sei anni fa ai funerali della mamma.
Sette anni fa circa, Enrico è stato colto da un infarto gravissimo mentre era impegnato in una gara di trotto a Montecatini. A confermo di ciò ci è venuto in aiuto l'ottimo archivio del sito della Busiarda che ci ha permesso di risalire a questo articolo del 2004.


Il ferramenta del paese ci ha inoltre raccontato un simpatico aneddoto sul Ricky nazionale: eravamo negli anni sessanta e Albertosi era allora in forze allo Spezia. Un bel giorno passava proprio da La Spezia il Direttore Sportivo della Fiorentina che per una manciata di minuti perse la coincidenza per Firenze. Dovendo passare due ore e non sapendo cosa fare, decise di andare a vedere gli allenamenti dello Spezia e fu lì che scoprì il talento di Albertosi. Quando si dice il destino. Lo stesso destino che capitò a Moreno Torricelli quando militava nei dilettanti della Caratese ed ebbe la fortuna di essere "spiato" da Giovanni Trapattoni di passaggio a Carate Brianza. Favole calcistiche.

MyAmy.

La prima pagina del New York Post di oggi.

(via Stampacadabra)


Sempre meglio di ciò che hanno fatto questi signori.

Sotto la panca la capra crepa.

Il sito del Nemico riassume il terremoto in Piemonte in una foto che ritrae una crepa in un palazzo.
Chi lo dice agli aquilani?
(via Disma)

Cose che si potevano evitare.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Un'altra cosa che si poteva tranquillamente evitare: in un box della colonnina di destra sul sito di Repubblica leggiamo "Poker: sfida a Nova Gorica - segui la diretta video"; ma come, tutti quegli articoli sulla dipendenza dal gioco d'azzardo e poi questa bella trovata, complimenti! Aprendo il link scopriamo che il torneo e' sponsorizzato da GDpoker; sempre nella colonnina di destra, leggermente piu' in basso, spunta (guarda caso) il banner pubblicitario di GDpoker che "offre un bonus 100% fino a 600 euro da sbloccare giocando". Il cerchio si chiude, la vergogna e' completa. Per non parlare poi delle sei pagine su Affari e finanza dedicate ad una specie di inchiesta sul gioco d'azzardo infarcite di pubblicita' sul gioco d'azzardo. Inaccettabile. E vedrete che siamo solo all'inizio, scommettiamo?

Piazza Indipendenza

Un livornese trapiantato a Torino.

E' successo davvero. (via Emanuele Menietti su FF)


E prontamente hanno rimosso il commento. Come ci ha segnalato Aghost.

Gianni Mura vince il PPR+ di maggio.
A Cristina Nadotti il PPR-.

Si è chiuso il sondaggio PPR del mese di maggio. Ecco le classifiche finali.








PPR+ (totale 36 voti):
1. Gianni Mura - 10 voti
2. Ezio Mauro - 9 voti
3. Natalia Aspesi - 6 voti
4. Paolo Rumiz - 5 voti
5. Giorgio Bocca - 2 voti
6. Mario Pirani - 2 voti
7. Emanuela Audisio – 1 voto
8. Michele Serra - 1 voto

Leggete qui il pezzo di Gianni Mura

Podio nobilissimo per il sondaggio di maggio. Al primo posto si è piazzato l’immenso Gianni Mura, che bissa il successo ottenuto agli esordi del nostro sondaggio, grazie ad una straordinaria pagina sui lutti del ciclismo. In volata, è il caso di dirlo, Mura ha bruciato nientemeno che il Diretùr, lodato dai feticisti per la sua lucida analisi della disfatta berlusconiana alle elezioni amministrative.

Chiude il podio un’altra firma nobile, Natalia Aspesi alle prese con le miserie della campagna elettorale di Letizia Moratti, descritte con impareggiabile sarcasmo e inestinguibile indignazione.

Al quarto posto troviamo il mitico Paolo Rumiz impegnato, alla vigilia dei referendum, a battere il territorio per scrivere una meritoria inchiesta sulle conseguenze per le popolazioni locali della privatizzazione della gestione delle risorse idriche.

Al quinto posto si è piazzato il “senatore della Repubblica” Giorgio Bocca con una cupa, profonda riflessione sulla Milano odierna.

Completano la classifica tre grandi firme: Mario Pirani, che ha portato alla ribalta lo scandalo del contenzioso legale dell’Inps (costo annuo: 300 milioni di Euro), Emanuela Audisio, in una fantastica versione a stelle e strisce per raccontarci dal campo le finali NBA, e Michele Serra, con due Amache che riflettono con maestria sulla mediocrità della classe dirigente nostrana e sulla sconfitta elettorale di Berlusconi simbolicamente interpretata come la fine degli anni Ottanta.








PPR- (totale 30 voti):
1. Cristina Nadotti - 6 voti
2. Angelo Aquaro - 5 voti
2. Alberto Arbasino – 5 voti
2. Enrico Franceschini - 5 voti
2. Irene Maria Scalise – 5 voti
5. Vera Schiavazzi – 4 voti

Leggete qui il pezzo di Cristina Nadotti

Il sondaggio PPR- di maggio si è chiuso con il sorprendente trionfo di Cristina Nadotti ottenuto grazie ad un indispensabile articolo sui cani e sulla loro capacità di aiutarci a conoscere le nostre emozioni... Il tutto supportato dall’immancabile ricerca americana, ovvero “Uno-Studio-Dice-Che” (copyright: Occam).

Al secondo posto un agguerritissimo quartetto, che ha conteso fino all’ultimo la vittoria alla Nadotti. In ordine alfabetico: Angelo Aquaro, con la sua imperdibile corrispondenza sulle scelte culinarie di Mr. Facebook (“Mangio solo animali che uccido”), Alberto Arbasino e i suoi incomprensibili riferimenti all’establishment culturale mondiale, Enrico Franceschini con il suo superfluo articolo sulle città moderne più attraenti. Infine, Irene Maria Scalise con il suo imbarazzante pezzo sulle scarpe e l’impatto che generano in ufficio. R2 al suo meglio.

Chiude la classifica Vera Schiavazzi con un altro ameno pezzo sui comportamenti che le donne dovrebbero tenere sul lavoro per avere successo. Fuffa allo stato puro.

Non dimenticate di proporre le candidature per il mese in corso scrivendo a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure segnalando direttamente in un post (anche se OT, non preoccupatevi) l’articolo che ritenete meritevole di una menzione, positiva o negativa che sia.

Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione.

Titolo stupefacente.

Stampacadabra ha scoperto un'overdose di inesattezze in questo titolo di nemico.it

La moda delle photogallery.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
sono scatenato, ti segnalo anche questa :)
Hai visto su repubblica.it  la photogallery di Marcel, "l'eroe" che ha salvato 30 persone a Utoya?
5 foto praticamente tutte uguali con l'isola maledetta sullo sfondo e lui in piedi, poi seduto, poi in primo piano; oltretutto le foto n°3 e n°5 sono identiche!

Koba

Un po' come dire che Battisti scriveva i testi e Mogol le musiche.

No, cara Repubblica. Lo slogan "O così o Pomì" è una invenzione del rimpianto Emanuele Pirella. Michele Goettsche era l' art director che gli impaginava i titoli.
Che non corresse più buon sangue tra Pirella e Repubblica?
(visto su Repubblica di oggi a pagina 35)