lunedì 31 gennaio 2011

Repubblica e il caso Ruby.
E se si fosse superata la soglia?


Se lo chiede Zauberei in un interessante post sul suo blog di cui vi proponiamo alcuni passaggi significativi:
Ho avuto per le mani un libro, e mi è cascata addosso un’illuminazione tardiva, che mi ha fatto capire bene perché l’interlocutore disinteressato al cazzo di Berlusconi possa avere ragione, o essere quanto meno giustificabile. Ho avuto per le mani questo libro, l’ho trovato inquietantemente coerente con degli articoli di giornale letti in questi giorni, per esempio uno di Francesco Merlo di sabato su Repubblica, e mi sono arrabbiata – con Filippo Ceccarelli, autore del tremendo La Suburra, con La Repubblica , e in genere con testate giornalistiche, che dovrebbero essere il mio referente politico, che usano una questione capitale al fine di screditare una parte politica, ma forse anche al fine di incrementare le vendite, di mantenere una visibilità, ma che lo fanno MALE, in un modo che alla fine danneggia l’elettorato e, al solito delle elettrici, e quindi le LETTRICI,che sul loro quotidiano non vedono il rispetto che dovrebbero aspettarsi. Ossia, Repubblica, anche se per altre vie, anche se per sentieri meno relativamente meno sbracati, non sfugge alla trasversalità del sessismo. Non vale per tutti i suoi interventi, non vale per tutti i suoi giornalisti, ma io ravviso questa tendenza.

Quindi scrivo questo post, anche appellandomi alle testate, e soprattutto a Repubblica, che esplicitamente rivendicano un ruolo attivo negli itinerari della sinistra di oggi...   ...Ora, La Repubblica ha guadagnato da questo ruolo, la Repubblica è oggi diventata la voce di un pensiero di sinistra, più facilmente riconoscibile e compatta di quella del partito democratico (ce vo’ poco) perchè in Italia sono i giornalisti i rappresentanti delegati dei nostri umori – giusto o sbagliato che sia.

Allora se proprio dovete fornire pareri critici, ecco VI SUPPLICO: SMETTETE DI SCRIVERE COME PRETI SPRETATI, smettete di SCANDALIZZARVI, SMETTETI DI ERGERVI A TRISTI CENSORI DELLA VITA DEGLI ALTRI. State creando un movimento di opinione che vi avvicina più a Fra Galdino e a Famiglia Cristiana che agli acquirenti e soprattutto alle molte acquirenti, delle vostre testate. State creando un linguaggio della sinistra che provoca MATEMATICAMENTE la reazione assolutoria nei confronti del premier.(qui il pezzo integrale)

9 commenti:

KRISS ha detto...

E' un po' che la penso così anch'io su Rep. Confrontando l'edizione cartacea con altri giornali c'è uno squilibrio di paginate su Berlu e Ruby quasi doppio (l'altra era La Stampa). Infatti l'altro giorno ho pensato " ma se stancano me che sono - diciamo - dalla loro parte, fugurati gli altri!" Alal fine ti viene il ragionevole dubbio che le "sparate" siano fatte non tanto per informare quanto per vendere più copie, anche un po' a discapito dell'intelligenza media del lettore medio di Rep. BASTA!

zauberei ha detto...

Ti ringrazio del link:) e della citazione degli stralci.
Ma appunto - non è questione di superare la soglia, ma di come starci dentro. Perchè il mio problema non è che si deve parlare di meno di Ruby e consorelle - pore crature - ma diversamente ecco. (lo dico perchè il titolo e la parte citata mirano se no solo alla saturazione.)
Ma ti ringrazio moltissimo:) E ora do un occhio al tuo blog.

led1959 ha detto...

Finalmente ci si pone queste domande!!!! Concordo, sono anni che sostengo che tutto questo attacco a b. fatto con scandali e presunti tali, campagne mediatiche, imbonitori televisivi alla sant'oro ecc, portano solo voti a b. La POLITICA si fa PER e non CONTRO

Fabio P ha detto...

Qualche domanda.
"La politica si fa solo per e non contro"? E chi l'ha detto?
"Queste cose portano voti a Berlusconi"? E chi l'ha detto? E' una frase che ogni tanto si sente dire, soprattutto da gente dalla parte di Berlusconi, ma ci sono prove? No, eh?
"Queste pagine stancano noi che siamo dalla parte di Repubblica, chissà gli altri". Ma gli altri Repubblica non la leggono, no?
"Queste cose si fanno per vendere più copie"? Altro luogo comune: i giornali si fanno per vendere le copie, mica per regalarle (qui il finale con la domanda non mi è venuto).

Concludo OT con il titolo scemo del giorno, che ci riporta al nostro argomento preferito: l'uso di articoli, preposizioni e preposizioni articolate. Il titolo è del Corriere.it, parla del gruppo degli Script e dice "I The Script arrivano in Italia". Voglio vedere se in futuro scriveranno "Oggi anniversario dello scioglimento dei The Beatles", oppure "oggi esce il nuovo album dei The Rolling Stones".

Anonimo ha detto...

Già che si sono, posso anche dire che non ne posso più di titoli come questo:

SCELTE LE MATERIE
Maturità, al Classico esce Latino

Perchè quando si parla delle materie scelte sembra che ci sia solo il Classico? Perchè quando vanno a fare le interviste per la maturità vanno al Classico? Perchè quando c'è un film o una fiction su una scuola superiore c'è quasi sempre il classico (quella nuova con la Littizzetto allo Scientifico ha appena abbassato la media al 98%)? Questo snobismo da quattro soldi da cui emerge l'estrazione borghese di giornalisti e compagnia ha veramento rotto le scatole. Vorrei concludere con una nota positiva: e sticazzi del Liceo Classico?

Anonimo ha detto...

Estiqaatsi del Liceo Classico pensa che è una scuola interessante

Enrico Maria Porro ha detto...

Per Fabio P.: al di là del fatto che sono d'accordo con te su (quasi) tutto, noto con piacere che hai scritto due volte Repubblica senza l'articolo...

Giorgio ha detto...

Zauberei invece scrive sia "Repubblica" che "La Repubblica", con, a occhio e croce, una leggera preferenza per la seconda versione.

Comunque, bella anonimo!

Anonimo ha detto...

La soglia si è superata da dieci anni per me, cioé da quando sono stato in grado di intendere e di volere e leggere Repubblica, altri che c'erano prima mi indicano date precedenti.

Però sì, da un paio d'anni a questa parte me lo ha reso illeggibile. La considerazione vale per me che non sono mai stato lettore assiduo della Repubblica, però non credo che ci siano migliaia di persone che si sono dette "adesso è troppo, smetto di leggerla e compro un altro giornale". Mi rendo però conto di essere sul blog sbagliato per fare questo genere di considerazioni.

Un solo appunto a Zauberei: nemmeno in Italia dove Repubblica e il Corriere sono espressione di partiti informali io parlerei di un giornale come mio "referente politico". Cioè, non è che sia un'affermazione fuori misura, è proprio sbagliata. Un giornale fa informazione, fa opinione, fa battaglie, cerca anche di modificare le posizioni dei partiti per quanto può: detto meglio, non è che non si possa prendere un quotidiano come referente politico, liberissimi di farlo, ma non è così che funziona. Non regge.