martedì 26 gennaio 2010

In rete i pezzi vanno dritti al punto.



Come molti sapranno, sul Sole 24 Ore Gianni Riotta ha recentemente avviato una discussione sull'informazione e internet. Buona parte degli interventi che si sono succeduti ci hanno sufficientemente annoiato, ma quello pubblicato oggi a firma di Michael Kinsley, commentatore politico americano, l'abbiamo trovato particolarmente stimolante e divertente. Credo che possa essere di interesse generale perché riprende alcuni temi a noi cari, ovvero la necessità di spogliare molto del giornalismo odierno di un'impalcatura datata, che tende ad appesantire la lettura degli articoli e a rendere difficoltosa la ricerca della notizia. Secondo Kinsley, molti oggi preferiscono informarsi in rete perché "i pezzi vanno dritti al punto".

(si ringrazia Barbapapà per la collaborazione)

2 commenti:

Geppo ha detto...

Non so quanto ci sia da brindare per la raggiunta concisione della Rete. A me sembra anzi che Internet abbia inaugurato il paradigma "film porno": si salta bellamente la trama, la parte di contorno, gli arzigogoli, la confezione, per arrivare al succo, per quanto scipito esso possa essere. In questo modo non si alimenta un dibattito, perché anche le opinioni si trasformano in pillole da assumere giornalmente per mettere a posto la propria coscienza civica, con tanti saluti alla partecipazione politica.

Barbapapà ha detto...

Geppo, io interpreto questo contributo come una esortazione a mantenere l'attenzione su ciò che è essenziale di un articolo, sfrondando tutto ciò che è superfluo (penso al giornalismo con velleità narrative).
Questo non significa, per quanto mi riguarda, auspicare concisione o brevità negli articoli.