domenica 31 gennaio 2010

-47 sul desk di Repubblica.it



Ciao Pazzo,
nel momento in cui ti scrivo la home ha la notizia del maltempo in apertura. Solo che la neve deve essere scesa anche sul desk, perchè non si capisce cosa potrebbe saltare (la città emiliana a causa della neve?), mentre il Trentino con -47 fa seria concorrenza alla Siberia.

Frank57

Update grazie ad Ansel:

Ciao, confermo i -47 in Trentino che sono - oltre a una temperatura siberiana - il record italiano di freddo. Ne dà notizia l'ansa facendo però un po' di confusione: quella temperatura infatti è stata rilevata nell'ambito di un progetto scientifico il 18 dicembre alle 5 e 15 a busa di manna, che è una dolina sull'altopiano delle pale di s. martino di castrozza a 2500 metri. La notizia è uscita solo ieri, quando quelli di Meteotriveneto hanno recuperato il termometro elettronico. Non si tratta di una temperatura paragonabile alle altre perché risente dell'effetto dolina di cui ho scritto su repubblica dell'otto gennaio o giù di lì in un articolo sui freddofili che vanno a caccia di temperature siberiane nelle doline... andrea selva, ma non di val gardena :-)

Apriamo una "parentisi" su un'occasione persa.



Caro Feticista Supremo,
abbiamo parlato più volte delle edizioni online dei quotidiani, sul loro ruolo, sulle loro opportunità spesso sprecate.
Oggi ne abbiamo un buon esempio relativo all'apertura dell'anno giudiziario.
Liana Milella, nel suo articolo, ci parla di tutto il retroscena riguardante la dissertazione del pg Vitaliano Esposito. E dice che tutto ruota attorno a una parentesi (lei, a dire il vero, scrive parentisi). Lì per lì pensavo a un errore di battitura, ma è riportato due volte. Non sono un'italianista e magari questa accezione è una forma arcaica, ma sui vocabolari non l'ho trovata e peraltro l'etimologia stessa porterebbe a parentesi, con la e). Più sotto fa riferimento alla pagina 170 della relazione. credo che repubblica abbia perso un'occasione, colta invece dal Corriere, pubblicando il Pdf dell'intervento integrale del pg, in modo che ognuno potesse verificare e farsi un'idea più approfondita della questione. Sul web non ci sono i limiti imposti dalla versione cartacea, mi pare una lacuna che Repubblica avrebbe potuto evitare, non trovi?

Nonunacosaseria

PazzoPerTex.



Un po’ di tempo fa in questo blog qualcuno si chiedeva quando sarebbe terminata l’epopea del Tex a colori che da 3 anni ormai esce con Repubblica, implacabile, tutti i giovedì a 6,90 dobloni a volume.
Finalmente noi texiani lo sappiamo (ebbene sì, faccio outing, anch’io sono uno di quelli che si stanno svenando per non perderne nemmeno un numero, da buon feticista). Udite, udite: la raccolta terminerà a novembre di quest’anno, con il numero 200. E ce l’ha detto il Grande Vecchio in persona, ossia Sergio Bonelli, sul numero di gennaio di Tex “normale”, quello mensile in bianconero.
Grazie Sergio, almeno ora vediamo l’orizzonte. Adesso però dovrò affittare un garage per metterceli tutti.

GPP

Il giovane copione.


Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo, mi divertite così tanto che non riesco più a leggere il giornale come facevo prima... Il povero Berselli me lo avete distrutto e l'altro giorno ho letto il suo pezzo sul Giovane Holden e mi ha fatto venire il latte alle ginocchia. Insulsaggine un tanto al chilo. Per altro, un altro mio mito, Gabriele Romagnoli, oggi (ieri n.d.r.) su R2 ha fatto un copia incolla di un pezzo apparso sul New York Times senza nemmeno citarlo!
Buon lavoro, Maria Cristina.


Ecco qui di seguito la pagina di Romagnoli su Repubblica e più sotto la pagina del sito del NYT con la cartina di Manhattan con i riferimenti dei luoghi di Holden.





Cara Maria Cristina, grazie per la segnalazione senza la quale non ci saremmo mai accorti di questo mezzo scivolone di Romagnoli (mezzo perchè, di fatto, Gabriele si è solo ispirato al pezzo sul NYT, non l'ha copiato). Cercheremo comunque di saperne di più. I due quotidiani sono partner, è facile che ci sia stato un accordo di base, ma in ogni caso non torna il fatto che il NYT non venga neanche citato.

Chi ha incastrato Harrison Ford?



Caro Pazzo, oggi, il Nemico incastra lo scontorno di Harrison Ford esattamente sotto la testata nell'ansa formata dalla A di "della". Un segno di rispetto... (sembra una morsa n.d.r.)

P.S.: Giorni fa ci dolevamo della scomparsa dell'Antenna di Dell'Arti dalla Stampa (da ieri ribattezzata ufficialmente "la Busiarda"), ma oggi è partita una sua rubrica in ultima pagina su Cavour, molto torinese, con richiamo in prima.

Occam

sabato 30 gennaio 2010

Ecco i nomi della banda dei 4.

A grande richiesta ecco i nomi dei 4 inviati 4 del Corriere a Bologna per il caso Delbono:

Marco Imarisio

Biagio Marsiglia

Francesco Alberti

Aldo Cazzullo


E io pago! Anzi, loro pagano! I lettori del Corriere.

Quando le foto aiutano a capire.



Tra l'Adriatico e il Tamigi c'è una bella differenza, se non altro in termini di larghezza. Andate a dirlo chi ha fatto la pagina di mercoledì sulla mostra a Cambridge sulle spie. Di taglio basso c'è una spalletta con dei sommarietti con foto. Uno è intitolato "Le mappe sovietiche" e dice "In mostra mappe in cirillico preparate per il giorno in cui la rivoluzione proletaria avrebbe espugnato Londra". E che foto c'è? Una mappa di Londra? Macchè: una cartina del Mare Adriatico, con tutta la Jugoslavia (quella di una volta, ancora tutta intera) in bella vista.

Fabio P.

Il Daily Mail copia Repubblica.



Tutti ricorderete le famose dieci domande di Repubblica a Berlusconi.

Il Daily Mail, quotidiano inglese, ha fatto lo stesso con Tony Blair.

Ringraziamo il blog Axess Journalism per la segnalazione.

Le ultime 48 ore.



Mancano 2 giorni per votare.

E tu hai votato?

Puoi farlo qui a destra sotto alla gamba tatuata.

E anche i lettori del Corriere urlano: e io pago!

Ma c'era proprio bisogno di mandare 4 inviati (sì proprio 4) a Bologna per il caso Delbono?

E' quello che è successo ieri al Corriere.

La frankicca regale.



Caro Pazzo,
i talora divertenti giochi del destino, intrecciati in sequenze di rimandi e combinazioni, hanno prodotto un evento curioso, quasi un presagio, favorevole questa volta. E' appunto accaduto che ieri sia stato quasi invocato ed auspicato, nei commenti, un intervento autorevole, direi l'Intervento per antonomasia: quello del direttore. Che attualmente è Ezio Mauro, ma il Direttore non può che essere Eugenio Scalfari, nella sua Immensità. E così il buon Frank si ritrova con una chicca regale, una di quelle che val la pena di inviare anche se venerdì 29 è arrivato un'ora e mezzo fa.
Cosa accadde dunque nel 1988? Che nella mia incoercibile esigenza di scrivere a quotidiani, settimanali, almanacchi e bollettini parrocchiali, favorita dal fatto che lavorassi a sprazzi, indirizzai a Scalfari, nella rubrica delle lettere, uno sfogo che riguardava la difficoltà di trovare lavoro. E ci fu la sua risposta con tanto di firma. Mi fa piacere condividere con te e con gli appassionati e intelligenti frequentatori del blog, una testimonianza che è riemersa dal passato e mi ha procurato anche un pizzico di nostalgia per il tempo che fu, assieme alla sorpresa di trovare qualcosa di inaspettato. Una chicca-regalo, insomma.
E non è finita qui...
Un caro abbraccio
Frank57

venerdì 29 gennaio 2010

Il giovane Gabriele.



Il pezzo forte di prima pagina sulla morte di J.D. Salinger, è stato affidato alla penna del giovane Holden de noantri: Gabriele Romagnoli.

C'è chi aveva pronosticato il pezzo di Baricco, ma il pezzo di Baricco non c'è stato. In compenso c'è un'intervista allo scrittore torinese curata da Leonetta Bentivoglio, in cui si parla della scuola Holden da lui presieduta a Torino.

La colonna infame.

Bollettino del colonnino TCC di Repubblica.it.
Già non delude mai, ma oggi è particolarmente “ricco”.
Fra le hit segnalo:

• L’uomo che vive sull’albero per controllare le mucche
• Le solite foto “rubate” di miss e modelle varie
• Il cane salvato dal ghiaccio (ma non sarà una bufala?)
• La marchiatura a fuoco dei jeans, ovviamente contenenti un bel culo
• La moda delle calze smagliate
• I pallavolisti e l’attrice porno
• L’ippopotamo che va dal dentista

E per oggi direi che può bastare.

GPP

Gli Aquari di via Solferino.



Noi di PPR siamo sempre a fare le pulci ad AA per i suoi refusi, specie sui nomi propri, ma al Corriere sono messi peggio. Guardate cosa sono riusciti a combinare in poche righe con Robyn (Robin, Robint) Whitehead e Pete Doherty (Doerthy, Doehrty) !

GPP

Non siAAmo gli unici.


PPR non è l'unico blog che ha preso a cuore le (dis)avventure di AA.

Già nell'aprile del 2005, quando AA scriveva per Il Venerdi di Repubblica, c'era un blog che gli faceva le pulci. Leggete qui:

Un correttore di bozze per Aquaro una campagna di sensibilizzazione internazionale

Angelo Aquaro è finissima penna de La Repubblica, e firma sull'inserto "Il Venerdì" la rubrica di recensioni musicali. Il suo problema sono gli orrori di battitura. E' un mondo crudele, e i suoi colleghi ignorano il grido di dolore che si leva altissimo fra i lettori affezionati di quella esile paginina. Nei nostri sogni più perversi, noi vorremmo 10, 100, 1000 pagine firmate A.A! Ma gli strafalciotti di Aquaro ci addolorano. E' per questo che Mondo Oltro vuole lanciare questa campagna di sensibilizzazione internazionale: procurare un correttore di bozza ad Angelo Aquaro, e procurarlo ORA. Otterremo un doppio risultato: rendere un servigio ai milioni di lettori affezionati, che finalmente dormiranno più sereni. E stirare quelle rughe d'espressione intorno agli occhi del noto giornalista. Ma anche, perchè no, aiutare il nostro fantastico Presidentebis delbis Consigliobis a ricavare posti di lavoro utili a dimostrare che al contratto con gli italiani non ci tiene solo lui. Ok, è solo UN posto di lavoro, ma non fate i pignoli.
Per questo, da oggi, segnaleremo qui gli errori di battitura di Aquaro. Mondo Oltro si candida per questa posizione, e quindi vigilerà sulla sua paginetta preferita (dopo la posta di Natalia Aspesi, ecco).

(PPR ringrazia Sebastiano R. per la straordinaria segnalazione)

giovedì 28 gennaio 2010

Zita Dazzi in giro per Milano con il niqab: il Paiolo d'Oro è suo.



Zita Dazzi si aggiudica il Paiolo d'Oro per essere andata in giro per Milano con il niqab, un abito nero con il copricapo lungo fino ai piedi, che usano le donne in tanti paesi islamici.



Qui potete vedere il video in cui Zita ci racconta di persona questa esperienza.

Baricco su Salinger?



Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

morto J.D.Salinger. A chi affideranno il pezzone, domani?
(Per me, c'è Baricco che avrebbe voluto scrivere lui tutti i libri di Salinger, e lasciarlo fuori sarebbe imperdonabile).
Enrico" (che non è il Feticista Supremo, ma un altro Enrico).

Tutto in prima pagina.



Davvero vogliamo i contenuti a pagamento?

(da Il Nichilista)

Quando la foto aiuta a capire.

Complimenti a chi ha scelto la foto a pagina 24 di domenica scorsa.

La notizia: i salutisti protestano perchè i protagonisti di "Avatar" fumano.

Titolo. "Troppe sigarette in Avatar".

Foto: una scena del film in cui non c'è nessuno che fuma.

Complimenti, perchè avranno dovuto anche sforzarsi per trovarla così.

Fabio P.

iMarketta.

I tre principali quotidiani italiani dedicano ampio spazio in prima pagina alla nuova creatura di Steve Jobs e della Apple: l'iPad.

Nell'ordine: Repubblica, Corriere , Stampa.






Settembre del '92: "Questo calcio ipertrofico e irritante non mi piace". Firmato Gianni Mura.



Caro Pazzo, rieccomi qua.
Rovistando in un cassetto, ecco rinvenire il classico oggetto che si può trovare proprio in fondo in fondo. Inserito in una busta trasparente, assieme ad altra corrispondenza d'epoca cartacea (a quel tempo non poteva essere diversamente) ecco riaffiorare, a sorpresa, questo biglietto con la firma autografa di Gianni Mura!
Con l'inizio di una nuova stagione calcistica lo avevo messo al corrente delle mie paturnie e mi aveva risposto, in maniera inconfondibile e scrivendo a mano!
Non è che la prima di altre due gustose e pregiate chicche.
Un caro abbraccio. Frank57.

Grazie Frank. E' l'ennesima conferma che Gianni Mura è un signore.

Cose che fanno piacere.



Tipo il sorpasso sul nemico.

Ossessivo.

Dal blog di Christian Rocca:

Poco meno di un anno fa è iniziata la campagna scandalistica di Repubblica sulle donne di Berlusconi e sul giro di ragazze gestite da un imprenditore pugliese. Ecco i primi risultati della via gossipara al socialismo:
a) dimissioni del governatore Pd nel Lazio
b) dimissioni del sindaco Pd di Bologna
c) arresti, caos, spaccatura nel Pd in Puglia

La Padania in crisi?

Non ci crediamo neanche se lo leggiamo.

Ci crediamo.

E nel frattempo.

La Stampa pensa ad una joint venture con il Secolo XIX e Mario Sechi è stato nominato direttore de Il Tempo.

Me cojoni.

VacAAnza.



In molti ci chiedono dove sia finito il nostro beniamino. Semplice: dopo essersi fatto un mazzo così ad Haiti con il risultato di venire scalzato dalla furia di Mastrojack, crediamo proprio che si stia riposando da qualche parte. Se lo merita, dopo averci raccontato la tragedia in un modo impeccabile che ha sorpreso tutti quanti qui sul blog, pure Barbapapà.

Torneremo presto a parlare di lui. Anche perchè ci sono arrivate in redazione un paio di lettere che lo riguardano.

Pensandoci bene, però, una delle due lettere ve la possiamo anticipare. E' di un lettore anonimo che scrive da una mail di fantasia e che ci racconta questo:

"Ciao Pazzo, complimenti per il blog, ti seguo da tempo e in particolar modo seguo la saga di AA, perchè ho un collega che ha lavorato a Repubblica per 20 anni e ha avuto modo di conoscerlo.
Oggi, prendendo un caffè al bar, si parlava del problema dei numerosi refusi all'interno dei suoi articoli. Lui si è molto stupito di questo fatto, perchè mi ha confessato che AA, invece, è molto preciso e pignolo. Mi spiegava che il problema nasce dal fatto che non si sia ancora rodato molto a fare l'inviato e che probabilmente debba scrivere gli articoli in tutta fretta essendo abituato più al desk che alla strada.
E poi mi spiegava che certo non è un giornalista di "azione", ma che è davvero bravo e molto professionale, a Repubblica è molto apprezzato ed è ritenuto uno degli elementi migliori del quotidiano e che a volte bisogna avere pazienza. Ciao".


Ne prendiamo atto. Fiduciosi.

Paolo Samarelli risponde.



Non è il titolo della posta del cuore di PPR, ma una vera chicca per feticisti: il grande Paolo Samarelli, illustratore di Repubblica, sollecitato dai lettori di questo blog ha deciso di scriverci direttamente per confermare che:

"Sì caro Pazzo, ero a Paese Sera dal 1979 al 1983. Primo giorno di lavoro: ”Vieni qui verso le 5,30 che lavori all’edizione del pomeriggio”. Poi si lavorava però anche per quella del mattino. Come ho fatto?
Se vuoi un altro ricordo ho lavorato anche con Paolo Valenti a 90° minuto. Quando, tra primo e secondo tempo la Rai non poteva mandare immagini, Paolo mi faceva disegnare il gol più bello o significativo. A volte tempo di realizzazione 5 minuti per un “cartello” a colori (però privilegio raro vedevo tutte le partite in diretta). A presto. Paolo."


Grazie mille Paolo per averci raccontato di persona queste tue esperienze. Ti aspettiamo nuovamente qui su PPR.

mercoledì 27 gennaio 2010

I vantaggi del signor B.



Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo, qualche giorno fa ho letto questo interessante articolo su Le Monde sul decreto che da ieri dovrebbe porre restrizioni per la diffusione di video su internet.

Ho provato a cercare su Repubblica e sul Corriere questa notizia ma non l'ho trovata. Sono io che mi sono persa qualcosa o non è stata data la notizia?

Mi sembra abbastanza importante e preoccupante, in Francia ne hanno parlato anche altri giornali (le Nouvel Observateur e addirittura il Metro) facendo notare come sia vantaggioso per B. a causa del suo abnorme conflitto di interessi.
E in Italia?

Lu

Cara Lu, anche noi abbiamo fatto una piccola ricerca su Rep. e Corr. ma non abbiamo trovato nulla. Mistero.

Ecco come leggeremo Repubblica tra qualche anno.



Steve Jobs lancia l'iPad, il tablet che renderà più semplice la lettura dei giornali in digitale.

Per la blogosfera, però, è una mezza delusione.

Mastrojack in carcere.

No, non è stato arrestato, ha visitato il carcere di Haiti distrutto e incendiato, ora deserto, dal quale pare siano fuggite alcune migliaia di detenuti.

La telecamera vaga nelle celle crollate o devastate. Mi sfugge pero' il significato di un simile documentario...

Altro Premio Fracchia in arrivo?

Aghost

Cose che si potevano evitare.



Se alle 17.35 di oggi, la terza notizia di Repubblica.it è questa, significa che siamo proprio alla frutta.

(grazie a Carmen per la segnalazione)

Champagne?

Lo storico sorpasso di Repubblica sul Corriere della Sera è alle porte? Pare proprio di sì, complice anche l'aumento del prezzo del quotidiano di via Solferino. Brutto guaio per Ferruccio de Bortoli, che rischia di passare alla storia come il primo direttore che si è fatto superare dai concorrenti di Repubblica. A largo Fochetti, invece, si è sentito qualcuno canticchiare per i corridoi: "Meno male che Silvio c'è"...

fonte Dagospia

(grazie ad Attlio per l'assist)

Nonno Pansa Libero ha colpito ancora.

Stavolta il bersaglio è Nichi Vendola.

A proposito di vintage.



Repubblica sta vendendo a 9,90 € tutti gli album dei Led Zeppelin.
Gino Castaldo ed Ernesto Assante ci hanno fatto uno speciale su Repubblica.it.

Grazie a Luca per l'assist.

Tornano le frankicche (vintage). Parte quarta.



Caro Enrico,
cominciamo oggi l'album virtuale delle figurine con la squadra del Mantova, serie A, 1966. Fanno tenerezza un giovane portierino: Dino Zoff e Gustavo Giagnoni, futuro, ma non troppo (una decina d'anni dopo) allenatore col colbacco nel Torino. Ci starei delle ore ad osservare i volti, le pose, il campo d'erba verde, quelle maglie oggi fuori moda, perchè sono oscenamente prive di qualunque patacca e con il difetto di avere i colori sociali, senza altri orpelli.

Per la comune gioia visiva, con tanti lucciconi. Frank57

Grazie Frank! Ci fai sentire tutti un po' anzianotti. Ma felici.

Basket: Lorenzo Tondo non ne infila una giusta.

Caro Feticista Supremo,
quest'anno sulle pagine sportive di Repubblica il basket NBA ha avuto l'onore di più menzioni, grazie alla presenza di due giocatori italiani (Belinelli e Bargnani, nella foto) nei Toronto Raptors (e di Gallinari nei NY Knicks).



Oggi Lorenzo Tondo si sofferma con un articolo sulla partita di domenica scorsa tra i Lakers di Bryant e i Raptors. L'entusiasmo per la vittoria di Toronto deve aver mandato nel pallone Tondo. A parte la bizzarra affermazione che "E' stato un finale elettrizzante, che ha fatto molto parlare il mondo della NBA", Tondo attribuisce a Belinelli 18 punti invece dei 15 effettivamente messi a segno, poi nella cronaca della partita racconta del "solito Bryant, immarcabile e spietato da 3" quando il tabellino ufficiale (rinvenibile, come per tutte le partite, sul sito ufficiale della NBA) recita impietosamente 1 tiro realizzato su 6 tentati e di Bargnani che, ad un certo punto dell'incontro, "diventa infallibile dai 3 punti" e anche qui il tabellino riporta un modestissimo 1/6.

Vorremmo più precisione anche da parte tua, caro Tondo...

Barbapapà

"Non ci aveva capito niente".



Adriano Sofri su Repubblica parla della sconfitta del PD in Puglia:

D’Alema, che non si tira indietro dalle proprie responsabilità, farebbe però male oggi ad ammettere semplicemente una sconfitta. Le sconfitte prevedono una misura: qui non c´è stata partita. Qui, semplicemente, uno dei contendenti “non ci aveva capito niente”. E se invece ci aveva capito, e ci si è infilato lo stesso, occorre rivolgersi ai professionisti, ma della psicoanalisi o della vita monastica. Se non si perderà il Lazio, sarà grazie alla speranza suscitata da una candidata come Emma Bonino che, qualunque opinione si abbia delle sue singole opinioni, non appartiene a quel modo di praticare la politica. Parliamo di candidati a presiedere regioni, Bonino e Vendola, che starebbero comunque al proprio posto in un Partito Democratico come quello che si era immaginato, e per il quale ancora a distanza di anni e di disinganni la gente si mette in fila d´inverno, a rimetterlo in carreggiata e dare una spinta.

Haiti.

E daje Mastrogià, facce er pezzo.

Niente male.



La prima pagina del Fatto di ieri l'altro.

UNA presentazione.

Sabato scorso il vostro Feticista Supremo è stato a Bergamo alla presentazione del libro UNA della scrittrice emergente Sabrina Gabriele.

Eccoli là felici e contenti. E più sotto Sabrina che firma le copie del libro.



Brunetteide 3.



Stavolta ci pensa Michele Serra con la sua Amaca.

martedì 26 gennaio 2010

Viva Eni. Anzi no.


Qualcuno mi sa spiegare come sono gestite le pubblicità di Repubblica?

Prendo il caso di ieri 26 gennaio: pag. 8 pubblicità a tutta pagina (a colori) dell'Eni (qui sotto):



«Internazionalità è una parola che parla di popoli che si incontrano. Lavoriamo in 70 paesi per portarvi energia» creata, mi pare (se leggo bene), dall'artista Ilana Yahav.

A parte la bruttezza dello slogan alliterativo “parola che parla di popoli” (e poi: «parola che parla» equivale a «silenzio che sta zitto»?), la cosa che più mi colpisce avviene successivamente, alle pagine 17 e 19 dove due pagine intere sono dedicate a un avviso a pagamento della società Fondo di investimento Knight Vinke.

Non ho letto certamente tutto quanto scritto, ma dall'avviso si evince che tale società spinge affinché Eni cambi struttura societaria.

Ora, mi chiedo da profano: come si fa a ospitare prima un messaggio pubblicitario di una società e subito dopo due pagine di lettera a pagamento che critica le scelte strutturali di tale società?

Quale ratio serpeggia in tutto ciò? Qualcuno mi sa rispondere?

Come anche: qualcuno mi sa dire quanto guadagnano i supermanager Eni?

Luca M.

p.s.: Luca, Ilana è un'artista che lavora con la sabbia.

In rete i pezzi vanno dritti al punto.



Come molti sapranno, sul Sole 24 Ore Gianni Riotta ha recentemente avviato una discussione sull'informazione e internet. Buona parte degli interventi che si sono succeduti ci hanno sufficientemente annoiato, ma quello pubblicato oggi a firma di Michael Kinsley, commentatore politico americano, l'abbiamo trovato particolarmente stimolante e divertente. Credo che possa essere di interesse generale perché riprende alcuni temi a noi cari, ovvero la necessità di spogliare molto del giornalismo odierno di un'impalcatura datata, che tende ad appesantire la lettura degli articoli e a rendere difficoltosa la ricerca della notizia. Secondo Kinsley, molti oggi preferiscono informarsi in rete perché "i pezzi vanno dritti al punto".

(si ringrazia Barbapapà per la collaborazione)

Il Premio Fracchia del mese.



Purtroppo anche Repubblica pubblica la bufala delle "onde ghiacciate" sul lago Huron nel Michigan. Paolo Attivissimo sbugiarda l'articolo pasticcione e gaglioffo di Giuditta Mosca, che si meriterebbe il nostro ipotizzato "premio Fracchia" di questo mese.

In realtà le immagini non vengono dal Michigan, ma da Internet: Repubblica le ha saccheggiate senza il benché minimo controllo e naturalmente senza riconoscerne la paternità o il diritto d'autore. Infatti il sito Snopes.com spiega che si tratta di una bufala risalente a marzo del 2008. Le immagini sono autentiche, ma si riferiscono a un fenomeno che avviene in Antartide, non nel Michigan, ed è prodotto dalla fusione del ghiaccio antartico profondo.

L'articolo di Attivissimo chiude così il discreto sputtanamento al quotidiano diretto da Ezio Mauro: "Complimenti, come sempre, a Repubblica per aver dimostrato ancora una volta che i giornalisti veri, quelli stipendiati dalle redazioni, lavorano meglio di quei cialtroni di blogger".

Aghost

Inserti.



È legittimo rifiutare la lettura di un inserto o addirittura cestinarlo, soprattutto quando si è obbligati all’acquisto di un qualcosa che non interessa (penso al caso di D). Provo imbarazzo però nel leggere il compiacimento di qualcuno nel gettare via Affari & Finanza o, addirittura, il dileggio riservato ad un inserto (Supersoul, tu quoque) che offre senza sovrapprezzo alcuno interessanti approfondimenti sull’economia mondiale e italiana. Mi chiedo come si possa ignorare un tema di grande importanza come l'economia e nel contempo vantarsene. L’atteggiamento più corretto al riguardo è stato espresso da Caterina che, in un post di qualche tempo fa in cui dibattemmo seriamente di inserti con il buon Rastignac, scrisse: “(…) il lunedì butto l'inserto economico di Rep., che per me è arabo; non mi vanto certo di non sapere nulla di economia (…)”.
Se c’è un inserto che ha assolutamente senso per un giornale di qualità come Repubblica è proprio Affari & Finanza, l’unico (insieme al Venerdì) per il quale io sarei disposto a pagare.

L’edizione del lunedì è fisiologicamente smilza su tutti i giornali perché la domenica, tipicamente, non è generatrice di molte notizie e se la cronaca non dà spunti non te la puoi di certo inventare.
Auspicare la creazione di un inserto sportivo vero e proprio non ha alcun senso perché il lunedì è presidiato impareggiabilmente dai quotidiani sportivi, Gazzetta dello Sport in primis. Immaginare di irrobustire la sezione sportiva è un’operazione che non porterebbe un lettore in più. Piuttosto, io ne cambierei l’impostazione perché quella cronaca delle partite, che schiaccia tutti gli altri sport, è di modesto valore aggiunto (salvo ovviamente che sia scritta da Mura). Dà una fisionomia pesantemente convenzionale al giornale, che invece dovrebbe avere il coraggio di uno sguardo diverso (penso al Mura di qualche tempo fa che ci ha raccontato l’esordio di Tommasi in seconda categoria). Non a caso, Repubblica non ha avuto un’edizione del lunedì fino al 1994, proprio a rimarcare la diversità del giornale. Il vuoto è stato poi colmato, ma omologandone il contenuto a quello della concorrenza.

Barbapapà

Recidivi.



Alla Stampa vanno avanti imperterriti.

(Foto: www.cattivamaestra.it)

Il Lunedì di Samarelli.



L'inizio della settimana è sempre duro da affrontare.

Memomale che c'è lui ad alleggerircelo.

Il Dipo.

Rubrica Schermaglie su Repubblica di ieri:

Il neo-linguaggio dei telecronisti alla moda ha inventato da tempo l'espressione «pallone lanciato col contagiri», a indicarne l'estrema precisione. Ma così si fanno anche danni, perché poi arriva Gianluca Pagliuca che in Bologna-Atalanta su Sky la riporta così: «A Di Vaio la palla è arrivata col contagocce».

Grande Dipollina.

Thiago Motta il taglialegna.



Derby di Milano: Andrea Sorrentino fa le pagelle dell'Inter. Giunto a Thiago Motta scrive:

"Dal 21’ st Thiago Motta 6: Fa legna."

Più eloquente di così.

lunedì 25 gennaio 2010

Adesso possiamo dormire tranquilli.



Ieri notte i collaboratori interisti di PPR sono andati a dormire felicissimi, ma con un dubbio atroce che non gli ha fatto chiudere occhio per tutta la notte: "Ma dove diavolo l'ha comprata Materazzi quella maschera di gomma di Berlusconi?". Tutta la notte a pensarci. Poi, quando ormai sembrava tutto perduto, ecco la soluzione dell'enigma sulle pagine sportive di Repubblica: Materazzi quella fottuta maschera l'ha comprata in un supermarket! Eccheccazzo! E noi che pensavamo l'avesse recuperata chissà dove...

Ecco cosa ha detto Ignazio La Russa (interista) sull'episodio: "Chiamerò Berlusconi e Materazzi per favorire un contatto, una telefonata, che consenta al giocatore di scusarsi e spiegare che non intendeva offendere il presidente del Consiglio."

Ecco la dichiarazione del diretto interessato sul suo blog personale.

Bisognava recuperare Serpico.



Per far sì che Zucconi scrivesse qualcosa di interessante.

A proposito, se la storia vi ha incuriosito, qui trovate maggiori informazioni.

Di Serpico ne parla anche Lorenzo Cairoli.

L'unico inviato sopravvissuto ad Haiti.

Chi poteva essere se non lui?

Leonardo e il Milan. Ma non stiamo parlando dell'allenatore.

Una bella notizia per i feticisti di Repubblica: Leonardo Coen, smessi i panni di corrispondente moscovita, è tornato nella redazione milanese giusto il tempo per commentare la vigilia del derby della madunina.

Purtroppo per lui, il suo Milan non è apparso in grandissima serata.

Gianni Mura: "Appena posso torno sull'isola Chievo".



Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo. Venerdì 22 sfogliando il giornale della mia città, L'Arena di Verona, ho trovato un' intervista a Gianni Mura perciò ho pensato di condividerla con voi feticisti. Siccome per leggerla sul sito bisogna essere iscritti, io te la mando.
Trovo molto divertente l'incipit.
Premetto che l'Arena è tra i peggiori giornali in circolazione per le notizie (o presunte tali) che da, per come le da (i refusi che pubblica non si contano da quanti sono), per la basseza culturale che porta ogni giorno sulle pagine (del tipo c'è un rubrica che si chiama Cornetto e Caffè in cui si chiede ad una persona a caso di dare giudizi su fatti di attualità, questi sono sempre pro Tosi,che è il sinadco leghista di Verona,espressi in dialetto, ed esprimono una bassezza che fa venire voglia di vomitare) e per i commentatori che annovera, tra cui udite udite abbiamo Bruno Vespa! Comunque in questo caso ha fatto un buon lavoro. Naturalmente non si è sbilanciata a fare domande che esulano dallo sport (l'Arena è più cerchiobottista del Corriere). L'intervista è comunque divertente.


Jacopo

Ecco l'intervista a Gianni Mura:

Gianni Mura, giornalista di Repubblica «Perché appena posso torno sull’isola Chievo»

Il più grande? Non diteglielo, risponderebbe alla sua maniera. "Il più grande? Diciamo uno dei più...grossi...". Grosso lo è (ma con accenni di dieta, attenzione), ma sul filo dell’ironia ci sta benissimo, Gianni Mura. Il numero uno dei giornalisti italiani, già definito più volte l’unico erede di Gianni Brera, racconta la sua passione per le cose di Chievo. Una passione che nasce da lontano, "dal Chievo fiammeggiante di Gigi Delneri, ma prima ancora da quell’aria diversa che respirai a Veronello, la prima volta che lo vidi".

Quando accadde?

"Beh, era il primo anno di A, quando ancora si celebrava quello che per tutti era il "miracolo Chievo". C’era uno spirito diverso, lo si vedeva dalle piccole cose. Andavi negli spogliatoi per parlare con i giocatori, chiedevi un favore a Pacione e te lo faceva subito. Mi scoprii a quasi sessant’anni con lo stesso entusiasmo di quand’ero ragazzino. Roba d’altri tempi. Capii in quel momento che accanto a una serietà... contabile, di società, ci poteva stare una straordinaria umanità".

Oggi che Chievo ha ritrovato Gianni Mura?

"Sono stato al Bentegodi con Inter e Juve. Dico un Chievo meno fiammeggiante di quello, che resta sicuramente il più bello. Questo Chievo è diverso, anche per scelta, oltre che per caratteristiche dei giocatori. Questa è una squadra che fa, come dicono i cronisti di oggi, molta intensità a centrocampo. Basta pensare a Pinzi trequartista, ad esempio. Però, anche così riesce a centrare i suoi obiettivi, dunque...".

Meno bello, ma comunque molto concreto...

"Sì, anche con la Juve, se vogliamo, non ha entusiasmato. O meglio, ha giocato un bel primo tempo, poi forse ha avuto paura di vincere. Con una Juve ai minimi storici come questa, bastava essere più precisi per segnare altri gol. Invece, fino all’ultimo sono rimasto col fiato sospeso, "... vedrai che la pagheranno", mi dicevo. È andata bene, giusto così".

Hai parlato di "miracolo Chievo", oggi è qualcosa di diverso...

"Vero, com’è vero però che il miracolo si ripete. Penso all’immediato ritorno in A, dopo la retrocessione, ad esempio. O alla salvezza dell’anno scorso. Straordinari. Oggi penso semplicemente che il Chievo continui a far bene al calcio italiano e a tutti quelli che credono in un certo modo di esserci. Il mondo del calcio ha bisogno di buoni esempi, il Chievo lo è. Una società che gestisce una stagione con quello che l’Inter dà a Mourinho, vuol dire che ce la puoi fare. E poi, una squadra che è ultima nella classifica delle multe subite. Vuol dire che puoi far calcio seriamente, senza esasperazioni, senza violenza, col sorriso sulle labbra. Ecco perché è bello tornare, quando posso, sull’isola Chievo".

E Campedelli?

"A me non sembra cambiato per niente. È capace di parlare per ore di tutto meno che di calcio. In più, rispetto a una volta, s’è messo a tirar di scherma, ma non conta...Una cosa gli rimprovero. Di parlare troppo poco. Non dico che dovrebbe farlo ogni settimana, come certi suoi colleghi. Ma qualche uscita dovrebbe farla più spesso. Nel Chievo non ci sono grandi comunicatori, o la responsabilità se la piglia lui, oppure...".

Lo scudetto è già assegnato o qualcosa è cambiato?

"Eh, oggi ho un dubbio Milan che mi gira per la testa. Sono molto curioso di vedere come va il derby e devo dire che sono uno di quelli che non credeva tanto a Leonardo. Penso sempre che l’Inter, nonostante Mourinho, continui ad avere qualcosa in più e lo dimostra proprio quando è in difficoltà. Tra Chievo, Siena e Bari ha fatto 7 punti su 9 e poteva farne 5, tanto per dire..."

Perché "nonostante Mourinho"?

"L’ho detto più volte, non discuto il comunicatore, ma l’allenatore sì. L’Inter non ha un’identità di gioco e questo mi lascia molto perplesso. Se penso a una bella Inter in questi due anni, non vado al di là di tre-quattro partite. Oh, sia chiaro, non c’era grande identità neanche con Mancini, giusto per essere sinceri".

Meglio il Milan, in questo senso...

"Il Milan s’è dato una registrata e non è un caso che il meglio l’abbia cominciato a far vedere quando sono entrati anche i ragazzi, gli Antonini e gli Abate. Dopo anni in cui ha provato Zambrotta, Jankulovski, Oddo, toh che trova la quadratura con i ragazzi".

Una lezione?

"Per chi la vuole capire, certo, è una lezione. La morale è che il calcio del futuro è uguale al calcio del passato. O abbiamo dimenticato che nella grande Inter accanto a Mazzola, Suarez e Corso c’erano anche Bedin e Tagnin? E nel Milan di Rocco, c’era Rivera, ma anche Anquilletti e Lodetti. Una squadra è fatta di quattro-cinque campioni ma anche di gregari. Penso al Marcolini del Chievo. Non sfigurerebbe in una grande, anche se alla sua età, forse, non ci pensa più. Altra cosa da non dimenticare, il Verona di Bagnoli..."

In che senso?

"Nel senso che nel calcio non c’è materiale non riciclabile. E allora, nel Verona dello scudetto, eccoti un certo Volpati. Bagnoli se lo ricordava dai tempi della Solbiatese, ma l’ha voluto con sé, perché se uno ti dà certe garanzie, non ci sono categorie che tengono. Certo, il materiale bisogna saperlo usare, Bagnoli era unico in questo".

È l’anno dei mondiali...

"Oggi non sono molto ottimista, per l’Italia, anche se il Mondiale è una storia strana, che si decide in quel mese. Ci sono problemi dietro, dove non sarebbe male recuperare Nesta. L’unico settore a posto è probabilmente l’attacco, col recupero di Toni, con Gilardino, Iaquinta e gli altri. Il pericolo, a mio parere, è che Lippi finisca per pagare un prezzo troppo alto alla riconoscenza. Un po’ come fece Bearzot nell’86. Non sarebbe male svecchiare un po’...".

Favorite?

"Inghilterra e Brasile. Con l’Argentina dietro, visto che Maradona non ha ancora dimostrato di essere un grande allenatore. E in seconda linea anche la Spagna e forse l’Olanda".

C’è nostalgia quando ripensi al calcio di ieri?

"Molta nostalgia, infinita nostalgia. Sono cresciuto in un altro calcio, in questo continuo a vedere poche cose di buon senso. Basta pensare alla prova Tv, ad esempio. Ma come, Henry assolto? Io mi sarei aspettato almeno qualche giornata di squalifica. Anche per dare un messaggio. Se cerchi di barare e ti vedo, la paghi. Oggi anche un ragazzino pensa sia tutto possibile, basta non ti veda l’arbitro. Un’occasione persa".

In compenso, avremo il campionato "spezzatino"...

"Già, andrà così, purtroppo. Alla mia età mi tocca scoprire, che c’è pure uno spezzatino che non... digerirò mai. Peccato".

Copyright - www.arena.it

Latitante.



Qualcuno sa che fine ha fatto Antonello Caporale?

Un lancio poco riuscito.

Lancio di agenzia Agi siglato "(AGI) Tig 241743 GEN 10": "Port-au-Prince oggi ha renduto omaggio alle vittime".

Nuovi giornalismi o i soliti ignoranti?

(Grazie a Cristina N. per la segnalazione)

domenica 24 gennaio 2010

Più brevi di così!



Repubblica.it, 23/1/2010.

Come è di regola la domenica, il colonnino delle news langue e va a singhiozzo. Alle 10.13 l’ultimo aggiornamento. Poi, dopo quasi un’ora e mezza, questa serie di lanci.
Questa è professionalità, ragazzi.

GPP

Dare i numeri.



Al di là del “chissenefrega” per la notizia in sé, volevo segnalare la solita lotteria giornalistica, vizio costante dell’informazione, quando si tratta di dare delle cifre, che per loro natura dovrebbero essere il massimo della neutralità e obiettività. Perché ?

GPP

La giornata del Refuso.



Ero incerto se proporre questo post, visto che l’argomento è il Giorno della Memoria, magari non era il caso di scherzarci su.
Poi mi sono detto che però sono proprio quelli del Corrierone online che dimostrano scarsa sensibilità pubblicando una cosa così, e soprattutto lasciandola lì ore, senza correggerla.

Vabbè, è domenica, in redazione non hanno ancora nemmeno fatto il caffè, e poi stasera c’è il derby (è evidente dove aveva la testa il titolista).

A quando Inter-Mauthausen e Juventus-Dachau ?

GPP


Aggiornamento: alle 10:05, finalmente svegli dopo il caffè, l’hanno corretto (il titolo, non il caffè).
GPP

sabato 23 gennaio 2010

Le capesante di Clerici.



Ogni giorno che passa ci sorprende sempre di più. Oggi, per esempio:

"La struttura dello stadio fa sì che la porta d’uscita sia contigua all’ascensore che conduce al Centrale e, nel passarvi vicino, mi sentivo chiamare dal collega francese Philippe Bouin, dell’Equipe, uno dei più bravi e assidui. «Dove vai?» mi domandava. «Penso da Jimmy the Greek, a mangiare le capesante. E tu?»."

Chi ha orecchie per intendere...



Il Ristorante San Marco, vicino al caratteristico porto Canale di Cesenatico, propone un menu ricco di pesce, tra cui la grigliata mista dell'Adriatico. Inoltre, fritto misto di paranza, zuppa di pesce, zuppetta di crostacei, antipasti caldi e freddi di pesce, manfettini al brodo di seppia, tagliolini allo scoglio, cucina marinara. Il ristorante è dotato, inoltre, di veranda estiva.

(ringraziamo Vecchio Lupo per la soffiata)