lunedì 31 agosto 2009

Schegge d'agosto 16 - Il graffio di Mauro.

Tornano i grandi reportage del "diretur" di Repubblica Ezio Mauro. Ecco qui il toccante racconto di due sopravvissuti al viaggio della morte dei disperati al largo di Lampedusa a bordo di un gommone proveniente dalla Libia in cui hanno perso la vita circa 73 eritrei.

Schegge d'agosto 15 - Daniele Mastrogiacomo: dall'inferno dell'Afghanistan a quello di Atene.

Torna l'inviato col lutto buono per tutte le stagioni: Daniele Mastrogiacomo, rapito in Afghanistan un paio d'anni fa dai Taliban, vola in Grecia per raccontarci il drammatico incendio che sta bruciando la periferia di Atene.

Schegge d'agosto 14 - Michele Bocci e Benedetto Ferrara vincono al Superenalotto.



Supervincita a Bagnone (foto), paesino della Lunigiana, dei 148 milioni di euro in palio al Superenalotto. Ma il vero botto l'hanno fatto i due inviati Michele Bocci e Benedetto Ferrara che da Firenze sono piombati in questo luogo misterioso infilzato tra Liguria, Toscana ed Emilia.

Schegge d'agosto 13 - Quel cane di John Fante.

Memorabile il racconto su Repubblica del 22 agosto del figlio di John Fante, Dan, che racconta del terribile cane di suo padre.

Schegge d'agosto 12 - L'intervista al campionato di Gianni Mura.

Imperdibile, come ogni agosto da qualche anno a questa parte, l'intervista al campionato che Gianni Mura si autocostruisce intervistando una palla di lardo.javascript:void(0)

Schegge d'agosto 11 - Ciao, Nanda.



18 agosto 2009: data da ricordare per la morte della grande Fernanda Pivano, che ha fatto conoscere agli italiani gli scrittori americani. Irene Bignardi, su Repubblica, l'ha ricordata così.

Ciao, Nanda.

Schegge d'agosto 10 - Ciao, Tullio.



17 agosto 2009: data da ricordare per la morte del grande Tullio Kezich, che per anni è stato il citico cinematografico di Repubblica, che aveva poi tradito passando tra le fila del nemico.

Ciao, Tullio.

Schegge d'agosto 9 - Attestati di merito.

Come non ringraziare le due regine d'agosto Anais Ginori e Cristina Nadotti che ci hanno tenuto compagnia sotto l'ombrellone rispettivamente da Parigi e Londra?

Schegge d'agosto 8 - Mondiali di atletica a Berlino: l'unica medaglia italiana la porta a casa la Audisio.

Succulenta scorpacciata di reportage da Berlino dell'inviata di Repubblica ai mondiali di atletica Emanuela Audisio. E' partita da sola ma poi l'ha raggiunta Enrico Sisti in un crescendo di emozioni che hanno regalato all'Italia l'unica medaglia d'oro dei mondiali.

Schegge d'agosto 7 - A volte ritornano.

Il 9 agosto è una giornata da ricordare. Su Repubblica infatti abbiamo assistito al ritorno in pompa magna di Marco Marozzi, in gita a Bebbio nel reggiano alla festa dei fratelli Prodi e di Fabrizio Ravelli, spedito a Quarto d'Altino per scoprire cosa ha causato il maxi ingorgo al passante autostradale.

Da segnalare anche il viaggio transcontinentale di Gianni Piva a Pechino al seguito della sua Inter che ha perso la Supercoppa contro la Lazio.

Schegge d'agosto 6 - Giampaolo Visetti nuovo corrispondente da Pechino.

Si conclude il tormentone del nuovo corrispondente da Pechino di Repubblica. A prendere il posto di Federico Rampini, tornato negli Stati Uniti è Giampaolo Visetti che firmerà l'abbondante corrispondenza dalla capitale cinese e dintorni (oggi, per esempio è a Tokyo a commentare le elezioni politiche).

I feticisti di Repubblica si ricorderanno certamente di Visetti per la sua straordinaria corrispondenza da Beslan, Ossezia del Nord, durante le drammatiche giornate della scolaresca sequestrata da un commando ceceno.

Il buco di Garlasco.

Repubblica.it sta clamorosamente ignorando la notizia della superperizia del delitto di Garlasco, che è la prima notizia su tutte le altre testate.

I redattori di "nera" sono ancora tutti in ferie?

GPP

Come volevasi dimostrare.



Dopo l'approdo di Minzolini al TG1 e il fresco insediamento di Feltri a Il Giornale, è partita ufficialmente la controffensiva d'autunno dei berluscones contro La Repubblica.

Dopo aver stritolato De Benedetti a mezz'agosto, ecco la nuova campagna di Feltri contro il giornale di Scalfari. E' di ieri la notizia in prima pagina che prende di mira l'attuale direttore Ezio Mauro, accusandolo di aver acquistato una casa in nero.

E adesso sotto a chi tocca.

sabato 29 agosto 2009

L'ultima di Berlusconi: comprare El Paìs.

L'ottimo Saul Stucchi ci segnala questo articolo apparso sul sito dell'Unità.

Il Cavaliere all'assalto del Paìs - di Concita De Gregorio

Comprare. Se i giornalisti stranieri sono ostili, se le minacce le intimidazioni i ricatti a cui gli editori italiani sono abituati non sono sufficienti allora la soluzione è comprare. Berlusconi punta sulla Spagna: El Paìs e il gruppo di cui fa parte. Certo non sarà solo per zittire la voce del quotidiano spagnolo e delle tv del gruppo Prisa, che del Paìs è editore, che Silvio Berlusconi si accinge ad avanzare la sua offerta di acquisto. Certo c’è in gioco anche l’enorme mercato pubblicitario liberato dall’iniziativa di Zapatero di eliminare gli spot dalla tv pubblica.

Il seguito lo trovate qui.

Copyright : www.unita.it

Schegge d'agosto 5 - Piange il telefono.



Da questo articolo non si capisce bene chi ha telefonato per primo a chi.
Che sia stato prima Napolitano a Maroni, come nell'occhiello, o viceversa come nel corpo, non è esattamente la stessa cosa, in termini politici.

GPP

Schegge d'agosto 4 - Repubblica.it: la banda del buco

Repubblica di oggi (18-08-2009) ha “bucato” la morte di Fernanda Pivano, facendosela scippare dal “nemico” Corriere.

gpp

Schegge d'agosto 3 - Zucconate estive.



Le tecnologia e la scienza, si sa, sono sempre un problema per i giornalisti "generalisti" non particolarmente ferrati in materia, che si espongono facilmente a imprecisioni e figuracce.
Questa volta (Repubblica del 18.8.2009) nella trappola ci è finito nientemeno che Vittorio Zucconi, proprio lui, grande capo e Direttur di Repubblica.it 65enne da due giorni (Zuc, non Repubblica.it) e ormai corrispondente a vita dagli USA.
In un pezzo sulle truffe e clonazioni delle carte di credito, parla di "SQL" definendolo "Structured English Query Language", aggiungendo un English che non c'entra nulla e che oltretutto non corrisponde all'acronimo, che dovrebbe essere altrimenti "SEQL".
Inoltre, SQL è nato sì in IBM (ma si chiamava "Sequel"), come prodotto interno, ma nel 1974, non nel 1970.

gpp

Schegge d'agosto 2- Nostalgia di Paese Sera.



Paese Sera rimane una unicità nel panorama dei quotidiani italiani, e Repubblica è nata e si è sviluppata allorchè il giornale entrava in crisi. In tal senso, grave fu il lento disimpegno del PCI dal giornale, allorchè il compromesso storico sembrava dire che quasi si potesse fare a meno di Paese Sera. Non perchè Paese Sera abbia mai supportato alcun che, perchè la testata si è sempre caratterizzata con un'impostazione laica e libera, senza fare sconti a nessuno. E come tale andava preservata. Da questi presupposti è nata " Repubblica", fortunata uscita perchè con un abbraccio mortale si accingeva a liquidare Paese Sera, già sulla via del tramonto.
Quotidiano a ciclo continuo, sei edizioni giornaliere, Il Paese Pese Sera, già negli anni 70, si contrastingueva con edizioni regionali e provinciali, napoli, roma e lazio, umbria, toscana, ed il giornale era ben avviato a mietere ulteriori successi. Ricordo che a Napoli, alle edicole della stazione centrale in piazza Garibaldi, si poteva trovare l'ultima edizione, le " ORE 21 ", con le indiscrezioni letterarie di " Berenice", il gossip intelligente di Franca Valeri,l'oroscopo di Lucia Alberti.
Era davvero un piacere leggere le ore 21, e spesso in tarda serata, verso le ore 21.30 ero in stazione a ritirare una copia del giornale. Resta l'amarezza per un partito che non esiste più, che già oltre venti anni fa cominciò a non credere più in se stesso, oggi ridotto ad un simulacro di se stesso, e soprattutto reo di aver venduto un pezzo d'Italia, della classe operaia, lo storico Paese Sera. Oggi è in mano ad un editore calabrese, editore di "Calabria Ora", quotidiano a quanto pare piuttosto combattivo. E' stato promesso che entro l'anno rinascerà Paese Sera. Speriamo con le stesse caratteristiche e onestà di quello di via dei taurini 19.

Saverio

Schegge d'agosto 1- Quattro cose che ho da dire su Angelo Aquaro.

Se c'è una cosa che da giornalista amo del modo di fare questo mestiere in Inghilterra e negli Usa è l'impersonalità, la referenzialità e l'essenzialità del modo di porgere la notizia. Solo il nudo fatto, niente opinioni, niente orpelli.

Tutto il contrario della visione del giornalismo che sembra avere Angelo Aquaro, inviato per Repubblica negli Stati Uniti. Ecco come inizia la notizia della morte di alcuni italiani in un incidente tra un elicottero e un piccolo aeroplano sul fiume Hudson a New York, a un tiro di schioppo dalla Statua della Libertà: "Quando potrà riabbracciare il suo Davide, il figlio 23enne che l'aspetta a Bologna, Silvia Rigamonti, vedova Norelli, potrà finalmente sciogliersi nelle lacrime che non basterebbe l'Hudson maledetto a contenere".

Struggente, vero? Già, ma col giornalismo questo non ha niente a che fare. Lo stile di Aquaro è ottimo per il colore, per la curiosità, dove la confezione è essenziale perché costituisce l'unica sostanza di una notizia per il resto insignificante. L'inviato è però in evidente ambascia quando l'argomento si fa serio. E non per incompetenza o disinformazione. Semplicemente, i temi di pressante attualità non sono nelle sue corde.

Ma il giornalismo, quello paludato della grande stampa, non certo quello spicciolo, da quattro soldi, di fogliacci come Libero, è un servizio prima che un diletto. Sarò già vecchio a 26 anni, sarà inguaribilmente retrò la mia visione del mondo, ma se fossi stato Ezio Mauro, avrei tolto subito l'incarico ad Aquaro e l'avrei retrocesso a fare le recensioni dei Franz Ferdinand o i pezzulli di costume sulle ultime tendenze in quel di Londra. Le 5 W sono forse meno fashion, con la loro storia quasi centenaria, ma rimangono l'abc del giornalismo anche nell'epoca del Web 2.0.

Geppo

Insabbiare.



Insabbiare di EZIO MAURO

Non potendo rispondere, se non con la menzogna, Silvio Berlusconi ha deciso di portare in tribunale le dieci domande di Repubblica, per chiedere ai giudici di fermarle, in modo che non sia più possibile chiedergli conto di vicende che non ha mai saputo chiarire: insabbiando così - almeno in Italia - la pubblica vergogna di comportamenti privati che sono al centro di uno scandalo internazionale e lo perseguitano politicamente.

E' la prima volta, nella memoria di un Paese libero, che un uomo politico fa causa alle domande che gli vengono rivolte. Ed è la misura delle difficoltà e delle paure che popolano l'estate dell'uomo più potente d'Italia. La questione è semplice: poiché è incapace di dire la verità sul "ciarpame politico" che ha creato con le sue stesse mani e che da mesi lo circonda, il Capo del governo chiede alla magistratura di bloccare l'accertamento della verità, impedendo la libera attività giornalistica d'inchiesta, che ha prodotto quelle domande senza risposta.

In questa svolta c'è l'insofferenza per ogni controllo, per qualsiasi critica, per qualunque spazio giornalistico d'indagine che sfugga al dominio proprietario o all'intimidazione di un potere che si concepisce come assoluto, e inattaccabile. Berlusconi, nel suo atto giudiziario contro Repubblica vuole infatti colpire e impedire anche la citazione in Italia delle inchieste dei giornali stranieri, in modo che il Paese resti all'oscuro e sotto controllo. Ognuno vede quanto sia debole un potere che ha paura delle domande, e pensa che basti tenere al buio i concittadini per farla franca.

Tutto questo - la richiesta agli imprenditori di non fare pubblicità sul nostro giornale, l'accusa di eversione, l'attacco ai "delinquenti", la causa alle domande - da parte di un premier che è anche editore, e che usa ogni mezzo contro la libertà di stampa, nel silenzio generale. Altro che calunnie: ormai, dovrebbe essere l'Italia a sentirsi vilipesa dai comportamenti di quest'uomo.

(28 agosto 2009) Copyright La Repubblica

venerdì 7 agosto 2009

Buone vacanze a tutti. Ci rileggiamo a settembre.



Per i collaboratori: mandate pure i vostri contributi. Li pubblicheremo con calma al rientro dalle vacanze.

Comprate tutti questi giornali che sono più interessanti di Repubblica.



Una breve annotazione a margine, sul tema: "i giornali degli altri". Da giornalista non apprezzo molto gli articoli che parlano di altri giornali. Purtroppo Repubblica sta ultimamente esagerando in questa pratica. Prendiamo come esempio il numero di oggi.

pag. 6: trafiletto su tre testate straniere
pag. 7: trafiletto sull'Espresso
pag. 10: trafiletto sul Secolo
pag. 15: trafiletto su D
pag. 17: trafiletto sull'Espresso
pag. 23: idem
pag. 25: idem

Il messaggio che, da lettore, recepisco è: "comprate tutti questi giornali che sono più interessanti di Repubblica". Non mi pare un bel messaggio.

Saul Stucchi

Niccolò Ghedini querela La Repubblica.

È di oggi la notizia che l’avvocato del premier, Niccolò Ghedini, ha querelato La Repubblica e il quotidiano francese Nouvel Observateur, che l’ha ripresa, per gli articoli di ieri sulle intercettazioni del Cavaliere. “Le notizie – ha dichiarato Ghedini in un comunicato - apparse sul “Nouvel Observateur”, puntualmente riprese da Repubblica, riguardanti il contenuto di alcune asserite intercettazioni telefoniche, sono totalmente destituite di fondamento e palesemente diffamatorie. Mai intercettazioni siffatte sono esistite, come a suo tempo fu chiaramente dichiarato dalla competente autorità giudiziaria. Sia per tali infondate notizie, sia per tutte le considerazioni correlate, saranno immediatamente esperite tutte le più opportune azioni giudiziarie nei confronti di tali giornali e anche nei confronti di coloro che le riprenderanno”.

Fonte: giornalismoblog.it

Per i feticisti delle prime pagine storiche.



Il nostro piccolo omaggio ad Aldo Moro.

Quiz.

"Me ne vado proprio per questo: non sono tipo da abbandonare la nave in difficoltà, sotto la tempesta; preferisco scendere nel momento in cui il mare è calmo e l’equipaggio e i passeggeri brindano sereni, guardano al presente e al futuro sorridendo".

Indovinate chi ha scritto sta roba?

giovedì 6 agosto 2009

Le cappellate degli altri.



Qui c'è di mezzo anche la Gelmini.

Fonte.

Da ottobre avremo un altro quotidiano da leggere. Si chiamerà Il Clandestino.

Dopo Il Fatto di Padellaro, Travaglio e C. ecco l'annuncio di un nuovo quotidiano che va in edicola a ottobre e che avrà grafica e contenuti rivoluzionari.

Si chiamerà Il Clandestino.

Direttore Vinicio Capossela?

Update: Cremonesi è a Kabul.

Ci è arrivata la segnalazione che ieri il pezzo di Lorenzo Cremonesi sul Corriere era datato Kabul.

Ci scusiamo con l'interessato.

Belpietro direttore di Libero.

C'è in giro questa voce.

Che adesso pare confermata.

Una curiosità: nella parola Belpietro è contenuta la parola Libero. Inquietante.

Il nuovo Rumiz: in giro per l'Italia orfano di Monica Bulaj. Colpa della crisi?



Andrea e Saul Stucchi ci offrono due ottime considerazioni sul nuovo viaggio a puntate di Paolo Rumiz.

Dice Andrea:

"A proposito dei viaggi di Rumiz. Credo che un elemento importante, e di cui almeno io sento la "mancanza", siano le bellissime foto di Monica Bulaj. Dov'è?"

Caro Andrea, sarà colpa della crisi? Niente soldi per pagare vitto e alloggio della Bulaj?

Dice Saul:

"Oltre alla mancanza delle foto della Bulaj (non avranno mica litigato!), mi pare di notare che i pezzi sono più corti."

E' vero Saul, i pezzi sono più corti rispetto ai viaggi precedenti: anche Rumiz si è adeguato al nuovo numero di battute imposto dalla riduzione del formato di qualche mese fa.

E in omaggio alla Bulaj, la foto che vedete è proprio sua.

mercoledì 5 agosto 2009

A Kabul riparte la sfida tra Rampoldi e Cremonesi.

Guido Rampoldi firma il suo pezzo da Kabul.

Lorenzo Cremonesi no.

Si ricomincia con il tormentone di Gaza?

Quesito per i Repubblicamaniaci palermitani.

A margine della discussione sull'aumento de La Stampa, riceviamo e volentieri pubblichiamo questo anonimo commento:

"Tra voi Repubblicamaniaci, c'e' qualcuno che sa spiegarmi perche' a Palermo ci sono anche 26 pagine di cronaca locale (piu' che in tutte le altre citta')? con paginate inutili su non notizie?"

Una figura di crucimerda.



Chi l'altroieri ha provato a risolvere il cruciverba dell'estate di Repubblica ne è uscito pazzo. Repubblica s'è scusata ieri nella pagina delle lettere dicendo che non c'era corrispondenza tra le definizioni e il cruciverba.

Roba che neanche il vecchio Bartezzaghi sarebbe riuscito a risolvere.

No! Il dibattito no!

Citando Nanni Moretti, vi invito a leggere l'interessante discussione che si è aperta nei commenti al post sull'aumento di prezzo del quotidiano La Stampa.

I commenti, per chi non lo sapesse, sono visibili cliccando sul link "commenti" al piede di ogni post.

martedì 4 agosto 2009

L'Odissea di Omero Ciai nei Paesi Baschi.



Bel reportage di Omero Ciai da Bilbao oggi su Repubblica, a contatto morboso con il popolo basco.

Sarà almeno andato a vedere il Guggenheim?

Da oggi La Stampa aumenta a 1 euro e 20. Repubblica e Corriere tengono duro.



Mario Calabresi sulla prima pagina de La Stampa spiega i perchè dell'aumento.

Fino a quando terranno duro Repubblica e Corriere?

Si apre la discussione.

Ecco il pezzo integrale di Calabresi, merita la lettura:

Da domani mattina La Stampa cambierà il suo prezzo e costerà venti centesimi di più (1,20 euro). E’ sempre spiacevole annunciare un aumento, soprattutto per chi come me è direttore da meno di cento giorni e sta cercando di dimostrarvi passione e attenzione.

Ma la crisi economica, un calo pesante della pubblicità e una difficoltà ormai strutturale della carta stampata ci hanno costretto a rivedere ogni nostra spesa: abbiamo eliminato tutto il superfluo e i giornalisti della Stampa hanno accettato tagli e sacrifici. Non volevamo però mettere in discussione quelli che riteniamo i capisaldi di un’informazione di qualità: una presenza capillare e tempestiva sul territorio, uffici di corrispondenza nel mondo, collaboratori di valore, un numero di pagine sufficiente e una buona qualità delle fotografie. Rinunciare ad avere una redazione competitiva a Roma, così come a Cuneo, a Verbania o a New York e tagliare la foliazione avrebbe significato offrirvi allo stesso prezzo un prodotto di minor valore e sancire il declino di questa testata.

Per questo non avevamo altra scelta che chiedere anche a voi lettori di fare la vostra parte per mantenere intatta la qualità del vostro giornale. Era da più di tre anni che il prezzo restava fermo, anni nei quali abbiamo tutti visto aumentare la benzina, come la pasta, le bollette o i treni.

Per venire incontro a chi più ama questo giornale abbiamo però deciso di bloccare il costo degli abbonamenti (compresi quelli in edicola): chi li sottoscriverà entro il 31 ottobre potrà mantenere inalterato il prezzo anche per tutto il prossimo anno. Da parte nostra vi promettiamo uno sforzo aggiuntivo di creatività, attendibilità e innovazione, nella tradizione ultracentenaria di questa testata.

lunedì 3 agosto 2009

Feltri va al Giornale e Repubblica che fa? Licenzia.

Scandagliando la blogosfera abbiamo trovato una lucida analisi dell'attuale situazione dei giornali italiani che vede coinvolti in primis Il Giornale e Repubblica, passando per Libero.

Vi riportiamo solo un passo saliente:

"Sembra infatti che De Benedetti stia facendo piazza pulita di molte firme del suo quotidiano, a cominciare proprio da Giuseppe D’Avanzo che è stato il segugio sull’inchiesta della D’Addario e che ha inventato le famose “dieci domande al premier”. Malumore quindi in casa Repubblica: sono 84 i giornalisti che saranno mandati a casa e che magari potranno rientrare con vari collaborazioni esterne. Un duro colpo. Oggi il Giornale riporta un commento anonimo di un collega di Repubblica su Ezio Mauro “Scalfari almeno è riuscito a mandare Craxi ad Hammamet. Ezio invece s’è scornato inutilmente, perchè Berlusconi è ancora saldamente al suo posto, più di lui. Ed ora gli tocca anche l’umiliazione di vedere impoverita la redazione."

Se vi siete ingolositi, il resto lo trovate qui.

domenica 2 agosto 2009

Italia sottosopra: risolto il mistero di Paolo Rumiz. PazzoPerRepubblica lo aveva svelato in anticipo.



Aveva ragione il lettore anonimo di PPR che lo scorso 23 luglio in questo post aveva preannunciato il soggetto del nuovo viaggio agostano di Paolo Rumiz per Repubblica: i vulcani e i terremoti.

Che fosse proprio Rumiz quel lettore anonimo? Se non lui, sicuramente qualche collaboratore di Repubblica.

Qui la prima puntata di "Italia sottosopra".

sabato 1 agosto 2009

Arrivederci a lunedì. Buon weekend.

Dal nostro inviato Andreu Manresa.



A Maiorca l'Eta "mata" due agenti della Guardia Civil e Repubblica è costretta a chiedere manforte al corrispondente maiorquino de El Pais Andreu Manresa che firma il reportage dalle Baleari.

Tutto ciò ci porta a pensare che il corrispondente iberico di Repubblica, Alessandro Oppes, sia in vacanza. E non alle Baleari, ovviamente. Altrimenti sarebbe andato lui sul posto.

La tesi è rafforzata dal fatto che l'ottimo Omero Ciai (americolatinista di Repubblica) è volato a Madrid proprio per il cinquantennale dell'Eta.