lunedì 20 luglio 2009

Repubblica e il Piddì.



Come si sta orientando Repubblica sul dibattito interno al Piddì in vista del congresso di ottobre? Interessante notare che due importanti editorialisti (Scalfari e Serra) appoggiano più o meno esplicitamente Franceschini, e comunque non Bersani.

Michele Serra, intervistato sul Sole 24 ore venerdì 17:

"Voterei per Marino o Franceschini. Per un ex comunista come me è un paradosso, ma vorrei che gli ex dirigenti di quel partito lasciassero il campo: troppi rancori personali li dividono, troppe liti da ereditieri in lite."


Scalfari, editoriale di domenica 19:

"(...) Ma poi questi valori che distinguono fortemente la sinistra dalla destra, vanno tradotti in una linea concreta e qui, come è naturale, le posizioni divergono.
Quella di BERSANI punta (sono parole sue) ad un partito di sinistra con forti connotati laici, evoca l'Ulivo, cioè una vasta alleanza di forze unite da un programma e da un comune avversario, si prefigge una legge elettorale alla tedesca e mira ad un'alleanza nazionale con il centro cattolico e moderato di Casini.
Il programma di FRANCESCHINI fa perno invece sul definitivo superamento delle antiche identità ex Ds ed ex Margherita, esalta un programma riformatore che colga i bisogni e le speranze dei vari ceti sociali e dei territori di insediamento del partito, sottolinea il ruolo degli elettori che si iscrivono al partito per partecipare alle primarie, fissa nel conflitto di interessi e in una legge che lo impedisca un impegno prioritario, conferma la laicità come un connotato di fondo e infine pone il tema d'una classe dirigente nuova e della sua selezione.
MARINO mette in prima fila il laicismo e si riserva di convergere con i suoi delegati sul nome di quello dei due candidati principali che presenti spiccate affinità con il suo programma.
Desidero esprimere un paio d'osservazioni strettamente personali su queste diverse posizioni che comunque denotano un dibattito serio e aperto. C'è in questo dibattito congressuale un'attenzione al laicismo, specie da parte di personalità post-comuniste, che rappresenta un'assoluta e per me positiva novità. È noto che il tema laico fu sempre subordinato nel Pci e lo è stato fino a poco tempo fa nelle successive incarnazioni della sinistra.
Questo laicismo spinto si coniuga tuttavia con l'esplicita ipotesi di un'alleanza nazionale con l'Udc di Casini e di Buttiglione, quasi a prefigurare uno schema che ricorda il tacito duopolio Dc-Pci della prima Repubblica. Mi sembra uno schema alquanto "retrò" per un partito riformista, senza dire che l'Udc non farà mai alleanze nazionali con la sinistra e l'ha detto in modo esplicito più e più volte."


Gambero

Nessun commento: