mercoledì 11 febbraio 2009

Due lettere e una precisazione sulla vicenda di Eluana.

Riportiamo qui di seguito due lettere, tra le tante che sono arrivate a Repubblica, che dimostrano quanto sia stato intenso lo sforzo del sito Repubblica.it nel seguire la triste vicenda di Eluana Englaro.

A tal proposito vogliamo anche rispondere a quelli che ci hanno scritto chiedendoci il perchè, stavolta, non abbiamo pubblicato nessun post relativo a come i siti dei giornali principali abbiano gestito l'improvvisa notizia della morte di Eluana. Non ci sembrava il caso di infierire ulteriormente su questa storia. Ci pensa già abbastanza il resto del baraccone mediatico.

Ecco le due lettere di cui sopra.

"Meno male che c'è Repubblica"


Grazie, grazie, grazie a Repubblica. Meno male che c'è qualcuno che ha saputo dar voce alla dignità delle persone, al loro dolore, alle loro scelte difficili. Una legge non sostituisce la coscienza; la coscienza - per fortuna - è ancora una prerogativa degli uomini liberi, ci dà il diritto di scegliere, ci assicura la libertà di sbagliare. Siamo esseri imperfetti ma siamo obbligati a dare un senso alla nostra vita. Beppino Englaro quel senso l'ha trovato nel coraggio di una scelta difficile. E io oggi sono fiera di far parte del popolo di Repubblica che ha avuto la sensibilità di sottolinearlo. Questa vicenda mi ha insegnato molto: continuerò a cercare un senso alla mia vita, perché questo mi rende e mi renderà unica. Come Eluana.

Lia Guerrieri Roma

Una voce fuori dal coro.


Due mesi... solo due mesi aveva la mia bambina quando le è stata diagnosticata la sindrome di WPW, tachicardia parossistica ventricolare.. in poche parole, Sofia sveniva, sfinita dopo attacchi improvvisi di tachicardia, con il suo piccolo cuoricino che volava a 260 battiti al minuto...
Paura e sgomento si leggevano nei miei occhi, ma cercavo di dare a quella persona incosciente coraggio e fiducia. Tutto avrei fatto e avrei potuto fare perché la sua vita fosse degna di essere chiamata tale e non avrei accettato che qualcuno potesse appropriarsi di quella vita per nessun motivo. Oggi mia figlia ha otto anni, è una bambina adorabile, felice... sta bene ...
La speranza ha accompagnato i miei primi mesi di vita come madre perché penso che anche la scelta più difficile debba essere sorretta dalla speranza: di un futuro senza sofferenza, di una vita che sia degna di questo nome. Nella vicenda legata ad Eluana è mancato questo: la dignità e il rispetto, rispetto per il dolore e per le scelte dolorose. Ringrazio Repubblica che è stata l'unica voce fuori dal coro e ha saputo dare voce alla dignità e al rispetto per la per le persone, quelle che vanno e quelle che restano con il loro fardello di dolore. Meno male che c'è Repubblica, meno male che la vita umana non è per tutti solo una bandiera da sventolare quando più fa comodo.

Paola d'Alconzo Basile Roma

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