venerdì 12 settembre 2008

“Ciuro che tacerò”.



Travaglio e D’Avanzo continuano a litigare tra loro a colpi di mezze paginate su una storia di ricevute delle vacanze. Verrebbe da citare Beppe Grillo e dire: “Telefonatevi tra di voi e non rompete i c. al prossimo”. Ma incuriosisce una cosa che è uscita oggi. Travaglio scrive l’ennesima replica. D’Avanzo risponde laconicamente: “Ciuro che tacerò”. Ciuro, con la C. Visto che non può essere un refuso (una maiuscola sbagliata all’inizio di una frase di tre parole l’avrebbe vista chiunque), la domanda è: cosa significa quel Ciuro? E’ un messaggio in codice, una parola che conoscono solo loro due, un avvertimento? E soprattutto, perché non ci date un taglio?

Fabio P.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E se fosse soltanto una battuta ispirata al nome di uno protagonist idell'affaire Travaglio? Voglio dire: Ciuro è il maresciallo-criminale della Gdf. Basta conoscere un criminale per essere criminale? Mi sembra un po' il succo di quello che D'Avanzo scrive da mesi...

Roderigo ha detto...

Conoscere un criminale ed entrare in affari con lui sono due cose diverse. La posizione di Travaglio non è paragonabile a quella di Schifani, se è vero quanto lo stesso Travaglio afferma nella sua ultima replica:

L'avvocato Renato Schifani, alla fine degli anni 70, entra nella "Sicula Brokers"in società con l'amministratore dei cugini Salvo (arrestati di lì a poco per mafia da Falcone), con Benny D'Agostino (arrestato e condannato per mafia negli anni 90) e con Nino Mandalà (arrestato e condannato come boss di Villabate sullo scorcio degli anni 90). Non li incontra per il lavoro che fa: ci entra in società, ci fa soldi, affari, lucro. Prima di essere arrestato, Mandalà si sposa e Schifani presenzia al suo matrimonio. Poi diventa consulente urbanistico del comune di Villabate, nominato da una giunta considerata dai magistrati "nelle mani" di Bernardo Provenzano e Nino Mandalà. Poco tempo dopo, il comune di Villabate verrà infatti sciolto due volte per mafia.

Testo integrale:
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/cosi-ho-pagato/cosi-ho-pagato.html

Anonimo ha detto...

Ok, ma se il principio è questo, allora mi metto oggi in società con qualcuno per aprire un ristorante, poi lo chiudiamo tra cinque anni. Vent'anni dopo scopro che il mio socio è diventato nel frattempo un rapinatore di banche. Sono anche io un criminale? No, ma se qualcuno mi indica come "quello che vent'anni fa aprì un ristorante con Tizio, il rapinatore insaziabile di banche..."

Roderigo ha detto...

I soci di Schifani, non sono diventati mafiosi dopo... lo erano già. Ed è molto improbabile che Schifani si sia messo in società con persone che non conosceva bene.

E' insufficiente questo? Bene si indaghi, si approndisca, per conoscere e informare meglio dato che si tratta della seconda carica dello stato. Che per il ruolo che ricopre dovrebbe essere persona al di sopra di ogni sospetto.

D'Avanzo lo sa fare meglio di Travaglio? Bene, lo faccia, invece di cianciare delle vacanze del suo collega concorrente.