giovedì 20 dicembre 2007

Repubblica entra in uno stato di crisi?



Repubblica, stato di crisi?

Circola la voce, a metà tra leggenda metropolitana e premonizione, che stia per arrivare come una mannaia lo stato di crisi. Ovvero licenziamenti, taglio del personale. Si è già cominciato dai prepensionamenti e altri segnali sono scoraggianti. Per esempio all'ufficio centrale non arriveranno più le mazzette dei giornali. Dai telefonini dei redattori, dopo la scoperta che molti avevano scaricato sonerie e vari, è stata eliminata la possibilità di usare servizi vari come l'avviso di chiamata.

Poi ci sono le note spese degli inviati. Ezio Mauro, raccontano, si è infuriato quando ha saputo dei milioni di euro, si mormora cinque, spesi per le trasferte degli inviati. Sicuro il taglio, anche se non è chiaro se sarà delle note spese dei lord redattori, alberghi a cinque stelle e Amarone, o tout cour delle trasferte. A far tracimare il vaso dell'indignazione, la scoperta che tre inviati del gruppo espresso sono stati per giorni in Giappone, al Salone dell’auto, a spese del giornale. Righe uscite sul giornale in totale: una quindicina.

Più misero anche il pacco dono a Largo Fochetti. I redattori hanno calcolato che pesa come tre copie di Velvet, più un Venerdì. Considerato che Velvet pesa un chilo quattro etti e venti grammi, fanno meno di cinque chili. Eliminato quest'anno il caffè. C'è una confezione di lenticchie di marca Orti italiani dell’Umbria (ma non di Castelluccio, che è la zona migliore). Un litro di olio di marca Colle dei frati (campano). Poi panettone, torrone e cioccolatini.

fonte: stamparassegnata.splinder.com

1 commento:

Anonimo ha detto...

Capito adesso perchè Rumiz ha fatto la settimana a basso consumo di C02